Callas Forever

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Callas Forever

CALLAS FOREVER
(Callas Forever - Italia, 2002)

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REGIA: Franco Zeffirelli.

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CAST: Fanny Ardant, Jeremy Irons, Joan Plowright, Angela Molina, Jean Dalric, Gabriel Garko.

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DISTRIBUZIONE: Medusa.

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DURATA: 116 min.

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STORIA: Gli ultimi anni di Maria Callas. Dopo i successi e le delusioni la grande cantante lirica si è rintanata nella sua abitazione di Parigi, circondata dai ricordi e dall'alcol. Un giorno le fa visita una vecchia conoscenza, un manager che le propone di realizzare un programma televisivo su di lei "Callas Forever". Maria dapprima rifiuta, ma l'idea di ritornare alla ribalta vince le sue incertezze. Sarà l'occasione per fare i conti con il passato e con una carriera ormai finita... 

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RECENSIONI:
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La Repubblica - Su una cosa, per fortuna, Franco Zeffirelli aveva le idee chiare: Callas Forever non doveva essere una biografia epica di Maria Callas. Così, con l'aiuto di Martin Sherman, ha scritto una sceneggiatura intrigante, uno stralcio di biografia spuria della grande cantante. (…) Amico personale della Callas, nonché suo regista sui palcoscenici, Zeffirelli aveva i titoli per portare a compimento un'impresa tutt'altro che facile; incluse esperienze di trasposizione per lo schermo di opere liriche come La traviata e Otello. Schivando molte delle trappole disseminate sul terreno, il film si salva dal ridicolo e contiene alcune scene commoventi; merito soprattutto di Fanny Ardant, che trasfonde in un personaggio carismatico per eccellenza la propria classe, eleganza, malinconia, energia…

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Il Messaggero - … La cantante più famosa del ’900 senza la voce che l’ha resa immortale. La leggenda della lirica moderna senza l’abituale rumore di fondo, gli amori, gli scandali, le infelicità monumentali come il suo corpo prima delle diete feroci cui si sottopose per conquistare anche nel fisico almeno un’eco della grazia che abitava la sua voce. Tutto si potrà dire di Callas Forever, ma Zeffirelli almeno evita le soluzioni che sarebbero state più penose. (…) Non azzarda il ritratto a tutto tondo, convocando testimoni ed epoche differenti per illuminare le diverse facce del personaggio. Né tantomeno si ripara dietro il mito della Callas rievocando gli anni dei suoi fasti. Nossignori, Callas Forever si apre nel 1977, ultimo anno di vita della cantante, che ormai non ha più la voce di un tempo e sopravvive standosene chiusa in casa con i fantasmi del suo passato artistico (letteralmente, anche grazie ai tranquillanti che prende a manciate). (…) Se il "plot" di per sé fa acqua da tutte le parti, l’ambientazione è sciattissima, e le licenze storiche addirittura incredibili (videoregistratori e auto monovolume nel ’77? Mah), quando la diva torna sulle scene si affaccia a tratti un’emozione imprevista. Molto si deve a Fanny Ardant, che dà alla sua Callas un impeto e un’adesione assolutamente commoventi…

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Il  Corriere Della Sera - Maria Callas è di nuovo "viva" grazie a Callas Forever di Franco Zeffirelli, (…) protagonista una Fanny Ardant straordinaria. (…) "Gli ultimi anni di vita sono essenziali per capire un artista - dice – e perciò mi è sembrato geniale l'aver centrato il film sulla sofferenza che Maria deve aver provato quando s'è accorta di perdere la voce". Ardant raggiunge Callas in un'identificazione progressiva di gesti, tensioni del volto. "Mi sono lasciata andare senza rete. L'ho potuto fare perché avevo davanti Zeffirelli: avendola conosciuta così bene, mi avrebbe sorretta e corretta ogni volta.". "Quando un regista ha un soggetto così suo, per un attore è il paradiso. Anche se l’opera non è mai stata la mia passione" aggiunge Jeremy Irons, che nel film è Larry Kelly, l'impresario-amico simile per tanti aspetti al regista. " Inseguo questo film da un quarto di secolo - ricorda Zeffirelli - lo dovevo a Maria e dovevo farlo prima che fosse troppo tardi. Lei e io siamo coetanei, nel 2003 farò 80 anni. A parte un documentario realizzato per una tv americana, mi sono state fatte due proposte su Callas, ma sempre in chiave di gossip. Io, invece, volevo raccontare il mistero di una voce e di una donna"…

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La Stampa - Racconta Franco Zeffirelli: "Volevo spiegare come si diventa Callas, come è stato possibile che una donna modesta, un'ex-ragazza greca molto grassa, sia riuscita a trasformarsi in un'artista dai traguardi irraggiungibili, un genio che non ha parlato solo alla sua generazione, ma continuerà a farlo, nei secoli a venire". Per questo, rinunciando a descriverne la vita tormentosa, gli amori infelici, i momenti di massima popolarità, Zeffirelli ha costruito Callas forever intorno all'idea di realizzare, in quelli che furono gli ultimi tre mesi dell'esistenza della cantante, una versione cinematografica della Carmen in cui il grande soprano avrebbe dovuto esibirsi in play-back. (…) "Le dive del canto - dice Fanny Ardant - più di quelle del teatro e del cinema, possiedono la vera, unica, essenza divina. E la scelta di raccontare la Callas alla fine della vita è perfetta, perché in quel momento emerge di lei, al meglio, la qualità dell'artista. (…) Per affrontare il personaggio (…) ho evitato l'ingombro dell'eccessiva documentazione, temevo che il sapere troppe cose avrebbe finito per tagliare le ali all'interpretazione. Mi sono concentrata sulla solitudine di quest'anima, soprattutto mi sono lasciata andare nelle mani di Franco che, nei confronti degli attori, nutre un grande amore, rispetto, calore"...

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