137 nuovi impianti sono in progetto, per alcuni di essi la procedura è già in una fase avanzata. E' il punto fatto in un ministero romano (si dice in e-gazette), dopo mesi di contatti più o meno discreti fra la aziende e i comuni coinvolti. Nel febbraio scorso si era parlato infatti di 207 centrali.
Una conferma che la corsa all'oro bianco (o azzurro: il gas metano) è molto redditizia e che non si fermerà qui: nei prossimi mesi avremo sicuramente notizia di nuovi progetti nei comuni italiani.
E' tanto forte questa spinta, che sembrano saltare anche le imbrigliature allo studio in alcune regioni (vedi Emilia-Romagna e Puglia) per rallentare e regolare le nuove costruzioni, perché rientrino in un criterio di programmazione territoriale. I loro piani energetici rischiano di dover ratificare quanto l'impresa privata ha già ottenuto con l'avvallo di organi amministrativi non coordinati fra loro (a Crevalcore-BO e a Corbetta-MI l'amministrazione comunale si oppone a un progetto già approvato dal Ministero dell'Ambiente).
In questa situazione, ogni realtà è un caso a sè e anche la zona meno indicata può diventare un facile bersaglio, in barba a ogni ragionevole criterio di salvaguardia della salute e dell'ambiente.
E così a Corbetta (MI) e a Borgo San Dalmazzo CN) si costruisce vicino all'abitato, perché proprio lì c'è una vasta area dismessa.
A San Severo (FG), a Teverola (CE), a Roccagorga (LT), a Cosenza, a Mantova e in altre località vengono annunciate centrali "a grappoli", una nostra espressione per indicare i progetti di costruzione di più centrali a poca distanza l'una dall'altra.
In varie località italiane è prospettata la costruzione di centrali a biomassa, una produzione di energia che teoricamente fa parte delle fonti alternative e pulite, ma che, grazie ad alcune ambiguità legislative, serve a mascherare in certi casi veri e propri inceneritori. Ad esempio a Bondeno (FE), dove in territorio praticamente privo di risorse boschive, si dovrebbero alimentare dei reattori con combustibile importato.
Regioni con una produzione energetica eccedente non sono risparmiate dalla costruzione di nuovi impianti, come la Liguria, il Veneto e la Puglia; il che la dice lunga sulle reali motivazioni del rush energetico.
I disastri ambientali recentemente apparsi sulla stampa, l'Enichem, di Mantova, la Coffaro di Brescia e da ultimo la sentenza di pochi giorni fa del Tribunale di Venezia sul Petrolchimico di Marghera ci fanno riflettere sull'opportunità di scelte industriali pagate poi a caro prezzo dagli abitanti.

leggi l'elenco completo di queste centrali nel sito di Torviscosa (UD)
vi figura anche Crevalcore (BO)
leggi precedente: 207 nuove centrali (dal Sole-24 Ore del 24 feb 2001)

 

Dall'Arpa del Piemonte

Rassegna stampa fonte IL SOLE-24 ORE

  • 15 novembre 2001. Centrali, in arrivo 137 nuovi impianti. (Jacopo Gilberto). Il Ministero dell’Ambiente ha raccolto 137 progetti di nuove centrali elettriche, per 24 delle quali è già in corso la procedura di impatto ambientale. Pag. 13

 

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