Libri           Books           Libros

Adottato come testo d'esame nel corso di Pedagogia Generale, corso di laurea per Educazione di Comunità della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Palermo, tenuto dal professor Ignazio Licciardi, anno accademico 2009-2010.
I bambini e l’ambiente, per un’ecologia dell’educazione Sonda, Casale Monferrato 2009

“L'autore propone un metodo di lavoro per coinvolgere i bambini in un percorso di conoscenza e interesse verso l'ambiente, mutuando la sua esperienza anche dalla ‘voce’ dei bambini stessi. Si parte dalla cosa più semplice, cioè dall'osservazione attraverso tutti i sensi; non solo la vista, ma anche l'olfatto, l'udito, l'immaginazione stessa”. Patrizia Paternò, in “Il Mondodomani”, n.2 marzo - aprile 2009, Libri.

“’Fin dal primo momento mi sono reso conto che non è vero che i bambini non sono attenti ai temi ecologici - spiega Beneventi - Solo bisogna condurli e soprattutto è necessario attrarli parlando la lingua che loro oggi conoscono meglio’. Per Beneventi questa lingua è quella dell'audiovisivo. (...) I bambini e l'ambiente è la sintesi di questo gran lavoro. Un manuale, come detto, e contemporaneamente un utile contributo al dibattito su come lavorare con i bambini”. Antonio Turi, “La Nuova Ecologia”. ed. on line, giugno 2009

“E’ un ponte tra gli anni ‘80 (con l’animazione educativa, la scuola aperta, la musica, il teatro, l’esplorazione ambientale) e gli anni ‘10 con le nuove sfide del digitale applicate all’esperienza.  Paolo sostanzialmente racconta una serie di avventure piccole e meravigliose, formidabili nel loro minimalismo, che forse possono rimotivare molti docenti esausti. Uno dei suoi punti di forza è l’uso di piccole macchine fotografiche e registratori, che collegano i minimi e i massimi tecnologici”. Marco Geronimi Stoll, giugno 2009

Animazione 2996

Adottato come testo d'esame nel corso di Pedagogia Generale, corso di laurea per Educatore della Prima Infanzia della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Palermo, tenuto dal professor Ignazio Licciardi, anno accademico 2006-2007.
Nuova guida di animazione teatrale, Sonda, Casale Monferrato 2006-2010 (con David Conati)

"Paolo Beneventi e David Conati spiegano come fare animazione teatrale costituisca un approccio globale al sapere e alla conoscenza, ricollegabile alle più recenti acquisizioni della psicologia dell'età evolutiva e in grado di rispondere a una serie di esigenze proprie dei bambini.
In particolare, gli autori sottolineano il carattere non settoriale e specialistico di questa attività e la possibile e proficua «convivenza», nella pratica, del lavoro sul corpo con l'utilizzo della tecnologia: dalla televisione al computer, dai videogiochi a Internet.". In "Scena" n.45, giugno 2006

"Con un approccio molto diversificato, che va da considerazioni storiche a vere e proprie tecniche di scena, dalle tecniche di rilassamento e autoascolto del corpo alla possibilità di utilizzare la tecnologia come strumento rappresentativo, questa guida mette in luce la ricchezza dell'attività teatrale e la sua capacità di creare". Emanuele Scoppola, "La Nuova Ecologia", n.9, ottobre 2006.

“E’ molto più di una guida pratica all’animazione teatrale; è anche un semplice e gradevole testo di Media Education, di alfabetizzazione ai/attraverso/sui media.
(...) La descrizione delle attività e le testimonianze dei protagonisti danno al volume un tono di vita vissuta, di concretezza, di realtà, che fa quasi ritenere semplice proporre e realizzare esperienze di questo genere nelle scuole; questo realismo, che mentre leggi il libro ti dà l’impressione di vederli, quei corpi saltellanti, quelle smorfie buffe ed esilaranti, quelle faccine compiaciute o attente, è ottenuto grazie alle descrizioni puntuali e precise degli autori.”.
Manola Civiletti, Università di Palermo, Corso di Laurea in Formatore multimediale. Ipotesi di un progetto di DVD-ROM


Adottato come testo d'esame nel corso istituzionale di Tecnologie dell'educazione e dell'apprendimento all'Università 3 di Roma, tenuto dal professor Roberto Maragliano, anno accademico 1999-2000.
Come usare il computer con i bambini e i ragazzi, Sonda, Torino 1999

" Il libro mescola l’approccio teorico all’indicazione pratica su come fare in proprio almeno un pezzetto di quella produzione multimediale così esigua e in difficoltà nel proporsi come strumento didattico". In “Media”, supplemento a  “L’Unità”, 19.4.99

"Con il computer si può. Essere creativi, giocare con le immagini, fare un libro o un cartone animato. Basta un vecchio pc e i software giusti, non serve correre a comprare le novità". In "Sorrisi e canzoni TV", 23.5.99

"Paolo Beneventi analizza le capacità aggregative del computer nella scuola, con il suo proporre un 'didattica del fare' da affiancare alla tradizionale 'didattica dello spiegare'.
(...) Il linguaggio è semplice e accattivante, termini e situazioni anche complesse vengono esemplificate in modo spesso giocoso, senza dare niente per scontato. Perché questo libro parla di persone che usano il computer. Prima di persone, e poi di computer". In “Mondo Erre” n.7, ago-set 99

"Beneventi crede nella possibilità di imparare divertendosi e crede nelle potenzialità dei computer in campo educativo: una macchina con cui sperimentare e creare, una macchina con cui apprendere. Apprendere non significa imparare a memoria decine di nozioni, dati, fatti. Apprendere significa entrare in uno spazio creativo in cui quello che si fa ha un senso. E' proprio questa sensatezza che lo fa diventare piacevole (anche quando è faticoso). Morena Terraschi, “Altrascuola” rivista on line, set. 2002

Adottato come testo d'esame per il corso di Storia e critica dell’animazione teatrale all'Università di Torino - Savigliano, tenuto dal professor Armando Petrini, anno accademico 2002-2003..

TR Cuba

Adottato a Cuba come libro di testo nelle Escuelas de Instructores de Arte.
Introduzione alla storia del teatro-ragazzi, Ponte alle Grazie, Firenze 1994
Introducción a la historia del teatro para niños y jóvenes, Ediciones Alarcos, La Habana 2003 (traduzione di Freddy Artiles).

"Un tentativo di scavare sotto l’albero, alla ricerca delle radici, del primo incontro tra ragazzi e teatro (...) Parte dai “paides koreutai” dell’Atene classica (...) fa un salto nei paraggi dei sagrati, delle chiese medievali (...) si avvicina alle “compagnie dei fanciulli” della Firenze rinascimentale ed ai ragazzi attori d’epoca elisabettiana". Mimmo Varone, “Bresciaoggi”, 5.4.94

"Sull'incertezza degli esiti Beneventi deve aver riflettuto molto, perché consapevole dei rischi che si corrono quando si vuole uscire dai binari della consuetudine o peggio ancora tralasciare i sentieri canonici indicati dai metodi della moderna storiografia. Ma ha rischiato. E ci fornisce un lavoro di ricostruzione di indubbia utilità: non esistono in Italia strumenti di così esauriente consultazione". Rosella Picech, "Sfoglialibro", 2, 1994

"Certe idee relative al teatro dei bambini e ragazzi si scopre che hanno 2000 anni. Un esempio per tutti, ma significativo: è molto antico l'uso strumentale dei bambini, quello che fa commuovere le mamme. Si fanno fare ai bambini cose banali o stupide e poi li si applaude: secoli addietro erano utilizzati come puttini - magari spalmati d'oro - sulle fontane, vestiti come angioletti ingentilivano le feste... oggi decorano spot pubblicitari, o sognano (loro o piuttosto i genitori?) di imitare il successo televisivo di Ambra". Marisa Marzelli, "Corriere del Ticino", 24,10.94

"Ante todo es necesario puntualizar que no se trata de una obra más dentro del conjunto de una bibliografía escasa, sino de un libro único en el panorama de un campo de investigación que ha permanecido por muchos años virgen.
(...)  El presente libro es único porque expone por primera vez, en un discurso global, una historia completa del teatro para niños y jóvenes sólidamente documentada por citas de numerosas fuentes que abarcan los distintos períodos que esta historia comprende". Freddy Aróles, prologo all'edizione cubana, La Habana, febbraio 2001

"De extraordinaria pudiera calificarse la investigación realizada por Beneventi, si alguien dudara puede remitirse a la extensa bibliografía, de libros y publicaciones periódicas, que acompaña al trabajo. No hay zona del campo teatral que no haya rastreado para encontrar datos del tema que lo obsesiona. Lo hace, además, recogiendo criterios de todos los protagonistas aún cuando no coincida con su criterio, haciendo galas de su honestidad". Marilyn Garbey, "Oficina del historiador de la ciudad de la Habana", web,  giugno 2004

"Beneventi logra una envidiable acumulación de material de primera mano, desde crónicas de las diversas épocas, hasta testimonios de los más diversos protagonistas. Además, equilibra de una forma ejemplar los análisis puramente artísticos con la reflexión acerca de los factores sociales que dan lugar al surgimiento de un género u otro. De una forma muy dialéctica establece la relación entre la función del teatro como espectáculo y sus vínculos con el universo educacional". Amado del Pino, " Diario Granma" , web, La Habana, 18.8. 2004.
Fare animazione teatrale, il corpo, le macchine, i ragazzi, Sonda, Torino 1993

"Non si tratta di insegnare ai ragazzi a fare il teatro, ma di aiutarli alla consapevolezza di una forma di espressione e comunicazione, complessa e completa, che essi fondamentalmente già possiedono, come possiedono la capacità di parlare e disegnare, senza che nessuno glielo abbia mai intenzionalmente insegnato. Si tratta di offrire, prima ancora che un aiuto, un riconoscimento culturale a questa loro capacità".

"A leggere Beneventi tornano in mente i discorsi sulla centralità espressiva della persona, o del gruppo, fatta di corporeità, immaginazione e capacità affabulativa. Grandi discorsi, dibattito di anni. Ma lui taglia corto e fa scendere in campo direttamente i protagonisti dell'animazione, i bambini". Mimmo Varone, "BresciaOggi",  9.12.93

"Giovanni, Francesca, Matteo, sono solo tre dei numerosi bambini che imprimono il loro nitido punto di vista a questo libro, leggibile come un rigoroso e stimolante saggio sull'animazione, ma anche come una sorta di romanzo "pluralistico" in cui l'infanzia, finalmente, si vede rappresentata con onestà e verità". Letizia Bolzani,  "Ti-Tatr", aprile 1994
Storie di parole e di bambini, Nuove Edizioni Romane, Roma 1989

"Questo libro una volta era un albero.
Abitava insieme con tanti altri alberi in fondo a una strada stretta, perduta fra la nebbia e la campagna. L'orizzonte arrivava solo fino all'argine del grande fiume, non molto lontano.
Da dove stava, l'albero non poteva vedere il fiume, ma gli sarebbe piaciuto sapere com'era fatto..."

"Anche Beneventi racconta della realtà dei bambini senza falsi moralismi, ma gioca maggiormente sul piano dell'invenzione fantastica e dell'immaginario. I suoi punti di riferimento ci sembrano, senza ombra di dubbio, le prose di Calvino. Il continuo riferimento alla parola e al suo comporsi e scomporsi spiega molto in questo senso". Fulvio Panzeri, "L'Avvenire", 8.2.90
Rule
Back
Rule
Back