UNA STORIA CHE
LASCIA UNA TRACCIA PROFONDA...
"Fate frutti degni di penitenza nel
cibo quaresimale".
La
permanenza di Francesco in Francia è stata, nei piani della Provvidenza,
l'occasione per una migliore definizione del carisma penitenziale, accolto
a Paola dalle mani di Dio. Il suo movimento eremitico prende gradualmente
forma e si presenta nella Chiesa come l'ultimo grande Ordine medioevale
con una sua Regola propria, approvata, nella redazione definitiva, la
quarta, nel 1506, da Giulio II.
Questa Regola, che si pone accanto alle
altre regole classiche della tradizione monastica, offre, nella penitenza
evangelica, una forma originale della sequela di Cristo, che sintetizza la
proposta spirituale dell'Ordine dei Minimi e che trova nel voto di vita
quaresimale la sua espressione tipica.
Tale voto, vissuto, secondo la tradizione
della Chiesa, nel segno e nell'ascesi dell'astinenza della carne e suoi
derivati, rappresenta tutto uno stile di vita che facilita la pratica
quotidiana dei valori quaresimali e cioè la totale conversione della
mente, del cuore e della vita a Dio, con una attenzione particolare alle
necessità dei fratelli.
...CHE GIUNGE FINO A
NOI...
Ma, quale uomo incontra oggi la proposta
dell' Ordine dei Minimi?
E' un uomo che spesso rincorre li mito
dell'autosufficienza e appare concentrato su se stesso e i suoi bisogni.
Eppure questo stesso uomo sente anche l'esigenza di andare oltre questa
dimensione ed è in ricerca affannosa e confusa di qualcosa di più
profondo. Pur mostrando in apparenza di vivere bene entro certi legami con
i quali volontariamente o inconsapevolmente si stringe, sente un interiore
e profondo bisogno di liberazione. Per quest'uomo, S. Francesco di Paola
si propone come un richiamo all'interiorità e non all'intimismo. Egli
suggerisce con la sua esistenza che per ritrovare se stessi, per
rispondere al bisogno di felicità che c'è in ognuno, bisogna percorrere
le strade dei deserto, inteso non solo come luogo fisico, ma come stile di
vita fatto di dominio, autodisciplina e silenzio, capace di pervadere e
organizzare il quotidiano.
L 'atteggiamento penitenziale non è
atteggiamento mortificatorio, che uccide la vita e la condanna. Esso è
invece I 'assunzione della vita nelle sue più dure manifestazioni. E'
capacità di confrontarsi con la realtà quotidiana delle cose e delle
persone, così come sono realmente e non come le sogniamo.
La spiritualità quaresimale presenta la
penitenza come capacità di amare fino in fondo, di morire ogni giorno, di
lottare perché la vita sia libera e piena. Essa è la capacità di farsi
carico della sofferenza altrui, di fare la medesima strada con chi fatica,
con chi è in ricerca, con l'uomo che vive nelle diverse povertà.
I Minimi, come fedeli interpreti di S.
Francesco di Paola, sono chiamati a vivere in maniera creativa e fresca le
Beatitudini evangeliche, nella semplicità e radicalità, testimoniando
alla nostra civiltà, consumata dall'avere, che si può veramente
"essere" e che la felicità è data non dalle cose, ma
dall'incontro con Cristo vivo, Signore della vita.
E' nella fedeltà alla preghiera
quotidiana, personale e comunitaria, che fu l'esperienza spirituale
primaria di S. Francesco e che resta sempre una necessità fondamentale
per tutti, che i religiosi Minimi trovano la forza e le ragioni per
rendere questa testimonianza che sembra sconfinare nell'impossibile. La
preghiera, che, nei solco della tradizione della Chiesa, esprime
l'abbandono totale e fiducioso a Dio, è infatti la risposta a Dio
dell'uomo che crede e che proietta in lui li senso ultimo della sua
esistenza e azione, e che attinge quindi in Lui la forza per compiere
quanto Egli stesso ci chiede di fare.
...PER ARRIVARE A PARLARE
AL CUORE DELL'UOMO DI
OGGI
Nell'approvare la Regola dei Minimi il
papa Giulio II disse che essi sono nella chiesa come "luce che
illumina i penitenti". Come adempie oggi l'Ordine dei Minimi la
missione specifica che San Francesco gli ha dato e la chiesa
riconosciuto?
Tre sono gli aspetti della vita umana su cui il carisma minimo più
specificamente è interpellato e su cui meglio può rispondere.
Ci sono molti segnali che indicano come
l'uomo stia tornando ad orientare il proprio cammino verso una dimensione
interiore, che in tanti casi sfocia non solo nella riscoperta della
dimensione religiosa, ma in una vera e propria esperienza mistica.
Di fronte a questa ricerca di interiorità,
l'Ordine dei Minimi riscopre e offre il proprio patrimonio spirituale, che
ha appunto nel dare risonanza alle domande più protende del nostro animo
uno dei suoi elementi peculiari.
L'esperienza spirituale di S. Francesco
di Paola ù tutta una risposta all'appello di Cristo alla conversione e a
credere nel Vangelo. Al primo posto nella sua vita c'è sempre la ricerca
di Dio. A questa ricerca tendono le singole prescrizioni ascetiche; esse
non sono tini a se stesse. La grotta" e il deserto" sono i
luoghi reali e simbolici in cui attraverso la solitudine tisica e il
silenzio si realizza l'esperienza de1 ritorno alle radici
protende del proprio io, nell'incontro con Dio.
Tutti ci stiamo rendendo progressivamente
conto di come sia impossibile che la nostra civiltà sopravviva ai ritmi
di sviluppo che le stiamo imponendo; concetti come 'sviluppo
compatibile" e impatto ambientale sostenibile" testimoniano la
presa di coscienza sempre più larga che lo sfruttamento della natura ha
dei limiti. Si avverte quindi il bisogno di costruire sulle ceneri della
civiltà consumistica una nuova civiltà che si fondi sull'essenziale sul
rispetto della natura e delle sue risorse, sul riconoscimento che le
attese dell'uomo non sono soddisfatte solo dall'appagamento dei bisogni
materiali.
Anche nell'ambito sociale quindi, l'Ordine dei Minimi ha un suo ruolo
specifico da svolgere: i tigli di S.Francesco, con uno stile di vita
sobrio, adempiono alla missione di essere segno dell'esistenza di una
gerarchia dei valori al cui vertice è Dio.
La liberazione è una delle aspirazioni
più profonde dell'uomo contemporaneo. Oltre ad esprimersi in forme
politico-sociali, va oggi assumendo un signiticato più ampio. Essa
esprime il bisogno di un mutamento del cuore dell'uomo, della rottura dei
meccanismi oppressivi che insidiano l'uomo dal di dentro e che sono poi
causa di tutte le oppressioni e le violenze che i deboli subiscono nel
corso della storia. Tale liberazione corrisponde alla conversione
evangelica.
Grazie al loro carisma, i frati minimi, anche in questo caso, possono
offrire all'uomo il loro credibile richiamo sulla strada della penitenza
che rende liberi. Le austerità prescritte nella loro Regola hanno la
finalità di annunciare-provocare la liberazione-conversione. La
condizione di distacco dai propri egoismi e dalle proprie paure offre una
libertà totale, nella quale anche l'incontro con l'altro diventa
liberante.
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