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La categoria
storica....
In certe gare
internazionali c'era l'esigenza di esibire non solo il migliore
equipaggio, ma anche di presentare il miglior frutto dell'arte
progettistica e costruttiva nazionale come segno dell'avanzata
tecnologia raggiunta da un paese. Si passò allora dall'utilizzo della
classe monotipo alle così dette classi a formula. In queste classi le
forme e le dimensioni delle imbarcazioni assumevano buoni gradi di
libertà, sempre che rientrino in limiti imposti da un complesso sistema
di misure e compensi.
La International Yacht Racing
Union (I.Y.R.U.) stabili già nel 1906 un
sistema di classi da regata basato su una certa formula modificata poi
opportunamente nel 1920 allorché si resero necessarie determinate
limitazioni prestabilite. Si diffusero quindi a livello mondiale
principalmente tre classi di yacht da regata chiamate: 6, 8 e 12 m.
La denominazione della classe
mediante la misura della lunghezza, per
esempio "6 metri Stazza Internazionale", non era legata ad alcuna
dimensione specifica delle imbarcazioni. Il valore "6 metri"
significava semplicemente un valore di stazza da regata, o rating, che
scaturisce dall'insieme di tutti i fattori che compongono la formula.
Scegliendo un adeguato divisore per la formula, risulta che in media la
cifra indicatrice della classe di appartenenza è vicina alla misura
della lunghezza al galleggiamento.
Attualmente quella formula
assume quest'aspetto:
Classificazione
R = |
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Tuttavia
per le classi minori il risultato dava comunque un dislocamento
eccessivo ed i costi erano tutt'altro che contenuti per cui nacque nel
1949 una nuova classe denominata 5.5m. basata però su una differente
formula.
L'Italia 8 I-20
Varata il 20 di giugno
del 1936 con il numero velico I-20 per opera del cantiere navale di
Attilio Costaguta a Voltri (GE) l'Italia presenta queste
caratteristiche:
- Lunghezza
fuori tutto: m 14.35,
- Lunghezza al
galleggiamento: m 9.25,
- Larghezza: m
2.59,
- Dislocamento:
t 8.33,
- Superficie
velica: m² 77.00,
- Peso del
piombo: t 4.97.
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