A Faedo nasce, ormai
novant'anni fa, la Banda Sociale.Il primo documento ufficiale è del 1909 e
riporta testualmente: "Con conchiuso del giorno 12 dicembre
1909 qui riuniti i sottofirmatari decidono di nominare un comitato
promotore per avviare una bandina sociale...".
Seguono le firme di questi "pionieri", i cui nomi
risvegliano tuttora emozione nella comunità di Faedo, perchè
bisnonni o nonni o padri di molte attuali famiglie; eccoli: Germano
Zeni, Teodoro Calovi, Felice Leonardelli, Giuseppe Serafini,
Gioiele Calovi, Massimo Calovi, Giovanni Filippi, Giovanni
Miori, Eugenio Fontana, Alessandro Filippi, Francesco Lorandini,
Guido Filippi, Eugenio Marchi, Stefano Calovi, Giovanna Gianotti.
E non era cosa facile istituire in quei tempi
un'associazione. L'Impero Austroungarico con la sua burocrazia imponeva con
estremo rigore i suoi criteri organizzativi, sotto il
controllo della
"Imperial Regia Luogotenenza per il Tirolo e Vorarlberg" di
Innsbruck. Lo testimonia la fitta corrispondenza tra il
Comitato Promotore di Faedo e appunto Innsbruck, attraverso l' "Imperial
Regio Capitanato di Trento". Viene finalmente trasmesso a Innsbruk lo Statuto.
Il 27 settembre 1910 la I.R. Luogotenenza risponde “interdicendo”
lo Statuto, scrivendo tra l'altro "... Gli abbozzi dello statuto prodotti non
corrispondono alle esigenze del punto 4 lett. b.) d.) della precitata legge,
perchè gli articoli da 3 fino a 9 non contengono disposizioni bastanti in
riguardo al modo con cui la società si costituisce e si rinnova, non essendo
annoverate le singole specie di soci e come si distinguono fra di loro.
L'articolo 8 è pure insufficiente, non precisando esso in modo chiaro i diritti
e gli obblighi dei soci etc.". Dunque ancora problemi, riunioni dei Comitato e
rettifiche finchè finalmente la "Banda Sociale di Faedo", può nascere...
con tutte le carte in regola! L'altro grave ostacolo è la questione finanziaria.
I documenti d'archivio della Banda riportano lunghi elenchi di versamenti in
"corone". Nel primo Statuto dei 1910 viene infatti fissato che
"il mantenimento della Società" sia garantito con versamenti
"obbligatori" da parte dei soci effettivi (i suonatori) e dei soci
benefattori (la popolazione di Faedo). Sono tempi in cui vivere è difficile e
il denaro è scarso; eppure, per questa
iniziativa i finanziamenti si trovano. Così sul finire dei 1910 la Banda
Sociale di Faedo è una realtà.
C'è poi la lunga sospensione dell'attività dal 1965
‑ '75. Nel 1975 un Comitato Promotore si
propone puntigliosamente di ridare al paese la sua Banda. La gente risponde con
entusiasmo, ed ecco che la Banda Sociale si ricostituisce, fino a diventare la
bella realtà attuale. Oggi
questo complesso accompagna con grande dignità
musicale e folkloristica le vicende del piccolo centro, con le
sue
manifestazioni civili e religiose, ma riesce anche a imporsi
all’attenzione
esterna attraverso prestazioni in altri comuni, in rassegne
provinciali, in trasferte
all’estero.
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