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                       SOMMARIO


presenti sul territorio nazionale. Sotto gli aspetti paleontologico, paletnologico e archeologico, molte cavità hanno dato luogo a reperti fossili, di testimonianze di insediamenti umani preistorici o di usi in tempi storici non moderni. Qualche grotta (come quelle del M. Fenera in Valsesia, della Boira Fusca in Valle dell'Orco, della Balm 'Cianto' in Val Chisone) è divenuta famosa per aver fornito le prove, sinora uniche, della presenza umana in Piemonte ancora prima del Neolitico. Ma va considerato che le ricerche effettuate non sono molte e che le potenzialità a questo riguardo sono giudicate di estremo interesse. Altre grotte sono importanti per la biospeleologia, ospitando rarissime specie troglobie ivi endemiche, come quelle infeudate nelle grotte delle Camoscere in Val Pesio, di Rossana, di Pugnetto in Val Lanzo, per non citare che gli esempi più noti. Qualche cavità assume importanza storica, per aver dato rifugio a perseguitati durante le invasioni, le guerre di religione, la Resistenza. Non poche sono anche le grotte interessanti per le bellezze naturali, che vi si possono ammirare, e che pertanto vanno tutelate e valorizzate per innescare un processo di gestione vitale per l'economia locale. Attualmente solo le grotte di Bossea a quelle dei Dossi, entrambe nel Monregalese,



agli speleologi, che anche in collaborazione con enti universitari li stanno studiando attraverso l'esplorazione diretta, test con traccianti ed analisi specifiche. Non solo le grotte ma anche le aree carsiche del Piemonte rivestono un cospicuo interesse dal punto di vista naturalistico, in particolar modo per la singolarità delle forme carsiche epigee e per l'abbondanza degli endemismi botanici insediati sui substrati calcarei.

Il fenomeno carsico
Le aree carsiche in Piemonte presentano una notevole varietà delle forme superficiali che, a parità dei fattori geo-litologici, sono essenzialmente legate alla quote delle aree di assorbimento. Anche le morfologie sotterranee presentano aspetti assai differenti; in genere si riconoscono nelle aree di assorbimento cavità con andamento prevalentemente verticale con pozzi a meandri che possono raggiungere anche notevoli profondità, mentre nelle zone di risorgenza sono presenti grotte ad andamento suborizzontale. La circolazione delle acque è legata alle condizioni strutturali locali ed in particolare alla posizione del limite o della soglia di permeabilità. Si trovano quindi sistemi completamente sommersi, presenti al di sotto dei talweg di corsi d'acqua; sistemi con

sono attrezzate per la visita del pubblico, mentre in altre sono stati facilitati i percorsi per consentire anche ai non speleologi di accedere senza pericolo o eccessive difficoltà. Non va dimenticata poi la possibilità, da metter in conto, date talune situazioni locali di carenza, di utilizzare le risorse idriche presenti in molte cavità. Le particolari situazioni stratigrafiche e strutturali favoriscono infatti una circolazione anche notevole di acque sotterranee a la presenza di numerosi sistemi che alimentano sorgenti anche con portate assai elevate (come quelle della Foce a delle Vene nell'Alta Val Tanaro, del Pesio, della Dragonera a del Bandito nel basso bacino del Gesso, del Maira, ecc.). Tali importanti punti di approvvigiona-
mento idrico sono generalmente poco noti ai programmatori del settore, ma non
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    Monte Fenera, vista da SW. Foto: R. Sella




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    La Conca delle Carsene. Foto: A. Eusebio




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    Corno di Mezza Via (Marguareis).
    Foto: A. Eusebio
livello di base sommerso o sospeso, caratterizzati da una zona di assorbimento e di trasferimento semi attiva o attiva e da una zona satura di dimensioni più o meno rilevanti; e infine sistemi completamente fossili, che testimoniano l'abbassamento del livello di base e l'esistenza di un carsismo profondo sicuramente prewürmiano. Le aree carsiche del Piemonte sono state suddivise in base alle diverse caratteristiche geografiche, climatiche e morfologiche in tre tipi principali: carsi di alta quota, carsi di media quota, carsi di bassa quota. I carsi di alta quota si trovano nelle zone alpine più elevate, generalmente localizzati in prossimità delle testate dei principali sistemi vallivi.


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