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Egr.
Direttore Ho
letto con attenzione gli articoli sulla manifestazione della sinistra
giovanile: “Discussione sull’obelisco: andiamo al referendum?” e
aldilà delle posizioni sul tema specifico, chiaramente discordi, c’è
un qualcosa che mi ha colpito, che mi ha felicemente sorpreso. Non
certo il convegno, in cui una passerella di politici di ieri e di oggi
hanno detta la loro su un argomento di cui ignorano tutto, costringendoci
ad ascoltare i soliti luoghi comuni triti e ritriti, la mancanza di
democrazia, il pericolo totalitarismo, il falso revisionismo storico e bla,
bla, bla. Non
certo gli interventi di “quei bravi ragazzi della sinistra giovanile”,
più stantii delle parole degli anziani, una retorica sessantottina che è
ormai fuori tempo massimo. Non
certo la proposta del referendum, già naufragata sul nascere, visto che
ci hanno già rinunciato, probabilmente spinti dalla paura di scoprire che
i Crotonesi hanno accettato quel monumento alla memoria degli “eroi
della resistenza” e di tanti ragazzi, la cui unica colpa era di non aver
un fazzoletto rosso al collo. Non
certo l’ipocrisia di chi saluta quest’iniziativa
con “il ritorno dei ragazzi alla politica battendosi per la
democrazia”, come se dalla nostra parte ci fosse qualcuno pronto ad
abbattere la democrazia, o come se nel mondo, oggi, le uniche dittature
fossero di Destra. Non
certo la miopia politica di chi per nascondere le magagne di una sinistra
ormai al completo sbando, che nel mondo rappresenta solo oppressione (Cuba
e Cina non le abbiamo dimenticate) e povertà, sbandiera lìorgoglio
antifascista per richiamare le proprie genti intorno alla propria
bandiera. No
non mi sono stupito per niente di tutto questo. L’unica cosa che mi ha
colpito è l’unita della sinistra crotonese intorno al Gladio. Una
platea come quella dell’altro giorno, con tanti insigni uomini politici
della sinistra non si vedeva da tempo, ma di cosa parlavano? Della
Provincia? Del
fatto di avere incatenato un Presidente che era stato eletto dal popolo,
ma che oggi si trova ingessato alle logiche della sua coalizione? Del
fatto che, grazie alla loro strategia perversa, il contratto d’area non
decolla? che non esiste un progetto di rilancio economico per il nostro
territorio? che PIT e POR non vengono sfruttati? Della
mancanza di un progetto politico per la città di Crotone? No
cari crotonesi, loro si confrontavano sull’unico male di questa nostra
martoriata terra: il Gladio! Tutti
riuniti a pensare come guarire Crotone da questo male, tutti insieme a
ragionare e scervellarsi su come abbatterlo, su quale lato della collina
farlo cadere, se usare il tritolo o la ruspa. Ma
non dobbiamo essere troppo cattivi, quel convegno non è stato inutile,
anzi ha segnato l’inizio di una nuova sinistra nella nostra città. Hanno,
infatti, in conclusione delle tante parole spese durante l’incontro,
decretato il nuovo leader della sinistra crotonese e prossimo candidato
alla guida della nostra provincia, il successore del presidente Tallarico
sarà, nientepopodimenochè, il Gladio, visto che è l’unico elemento
che riesce a tenerli tutti uniti intorno ad un tavolo senza litigare. E
se così fosse, molto probabilmente, lo voterei anch’io. Il Coordinatore
Regionale Gianfranco Turino
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