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La Musica Alternativa La Musica Alternativa rappresenta, senza alcun dubbio, il più vasto fenomeno Italiano di Cultura Sommersa, sia da un punto di vista temporale (le origini del fenomeno risalgono agli anni 60) che da uno puramente produttivo (quasi 1500 canzoni composte ed eseguite da oltre 100 gruppi o solisti). La produzione dei brani ha naturalmente subito, nel corso degli anni, l'influenza del contesto storico nel quale essa avveniva e dunque si passa dal canto di lotta e di protesta degli anni 60 e 70 al "neo-reducismo" degli anni di piombo, dal crollo del Muro di Berlino alla battaglia morale di tangentopoli, dall'Europa delle Patrie all'Europa delle banche, dalle evasioni spirituali Tolkeniane al genere skin. Nonostante tutto ciò si è sempre mantenuto un denominatore comune che ha garantito un'omogeneità culturale ed emotiva fra gruppi apparentemente distanti fra loro. Forse l'aspetto più grottesco ed allo stesso tempo più romantico della discografia alternativa è la distribuzione quasi esclusivamente semi-clandestina di canzoni prodotte in modo assolutamente artigianale (spesso nelle sezioni del Fronte della Gioventù armati di voce e chitarra) ed incise su musicassette puntualmente riprodotte e divulgate mediante un gigantesco passaparola fra militanti e simpatizzanti della Destra Giovanile. E' straordinario come nonostante i mass-media abbiano da sempre ostacolato la diffusione di una Musica non allineata ai canoni dei grandi circuiti tradizionali, sia riuscita a cavalcare quasi 4 decenni evolvendosi e plasmandosi intorno al contesto socio-politico corrente. Tutto
cominciò tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni 70.In
quegli anni la gioventù era nettamente divisa in “quelli di destra” e
“quelli di sinistra”.Si viveva nelle sezioni,si lottava nelle
strade…e sempre più spesso si moriva. A “sinistra”, l’allora PCI,
capì l’importanza della musica come veicolo per arrivare alle nuove
generazioni e stanziò fondi per favorire consorzi musicali, vere e
proprie fucine di tantissimi gruppi e cantautori che proprio così
cominciarono la loro carriera artistica e militante (da Guccini
ai Nomadi,passando per De
Gregori, Bennato, Bertoli ecc..). Basti pensare che nelle “feste
dell’unità” un ruolo centralissimo era riservato proprio ai concerti
cui assistevano anche giovani attratti solo dalle canzoni (trasmesse da
tutti i canali ufficiali di diffusione) e si trovavano per la prima volta
a contatto con simbologie che poi avrebbero accettato come proprie. A
“destra”,
invece, tutto partì
dall’esigenza dei militanti (non supportati dal partito) di avere una
propria musica che sostituisse i vecchi inni della RSI che cominciavano a
stare stretti, a non bastare più. Precursori di questa
“alternativa” furono certamente i cabarettisti del “Giardino
dei supplizi” una costola del “Bagaglino”, ed in
particolare due dei suoi esponenti: Leo Valeriano e Pino Caruso.
Autore quest’ultimo della canzone “il mercenario di Lucera” mentre
il primo, in occasione di uno spettacolo al teatro Olimpico di Roma di
un’attrice comunista, nel febbraio del 1967, salì sul palco e cantò
“Berlin” una canzone d’accusa contro il regime sovietico. Nel
1973 si formò il
“Gruppo padovano di protesta nazionale” che compose in
seguito la sua prima canzone “Nel suo nome” sull’uccisione
del miltante greco del F.U.A.N. Mikis Mantakas. Questo gruppo
prenderà il nome di “Compagnia dell’anello”e si segnalerà
negli anni come uno dei migliori gruppi di M.A. con la pubblicazione nel
1978 del LP “Dedicato all’Europa”. Sull’onda
del gruppo padovano si affacciarono sulla scena nuovi autori. A Roma si
formarono gli JANUS che daranno vita
nel 1977 al primo vero
disco ,un 45 giri intitolato “Tempo di vittoria” distribuito
dalla rivista fiorentina politico-satirica “La voce della fogna”. A
Milano l’anno precedente si erano formati gli “Amici del vento”
altro gruppo destinato a segnare la storia di questo filone musicale. A
Verona gli ZPM, che nello stesso 1977 pubblicarono la storica MC
“Una voce controvento”. Anche i cantautori non vollero esser da meno ed in pochi anni si assistette ad un proliferare di artisti capaci chi più chi meno di lasciare il segno. Tra
i più importanti ricordiamo Michele di Fiò, Roberto Scocco, Fabrizio
Marzi e Massimo Morsello. Tutto
questo fermento, non solo musicale, trovò un naturale sbocco
nell’organizzazione del primo Campo Hobbit, che si svolse a
Montesarchio, una località vicino Benevento. Due
giorni dedicati ai dibattiti, alla cultura alternativa, alla grafica
alternativa e naturalmente alla musica. Una comunità si incontrava per
crescere insieme tracciando nuovi percorsi e nuove prospettive. Si cercava
di uscire dal ghetto. In
quella stupenda cornice si esibirono i giovani gruppi come Compagnia
dell’Anello, Janus, Nuovo Canto Popolare e cantautori come Di Fiò
e Fabrizio Marzi. Il 1978 fu in ogni caso un anno ricco di avvenimenti musicali per la destra radicale. Michele di Fiò, autoprodusse il suo primo LP “Ad un passo dal cielo”, il cantautore di Macerata Scocco, “Uomo come sei?”,già autore, l’anno precedente,della MC “bella scrittura”. ”La
voce della fogna”, attivissima, registrò una Mc con il meglio del Campo
Hobbit 2, che nel frattempo si era tenuto a Rocca Scalegna, vicino
Sulmona, con Amici del vento, Massimino, Renato Coltella, Gianni
Procida, Janus…. Sempre
nello stesso anno, 2° MC per i veronesi ZPM “Gioventù e libertà”
ed esordio per il cantautore romano, Massimino, con la mc “Per
me e la mia gente”. Cominciarono a formarsi ovunque gruppi che
andavano ad infoltire le schiere del circuito “alternativo”: i
padovani “Clessidra”, i napoletani “Atellana” ed i
romani “Messaggeri del sole”. I
più attivi del periodo erano sicuramente gli Janus che nel 1979
produssero Lp “Al Maestrale” mentre nell’anno successivo il
45 “Pescatore di sogni”. Questo
entusiasmo si tradusse nell’organizzazione di quello che può a ragione
essere considerato il più bell’evento di aggregazione giovanile della
Destra Radicale: il Campo Hobbit 3, a Castelcamponeschi. Migliaia
di giovani accorsero per ritrovarsi, raccontarsi, ed ascoltare coloro che
suonavano ormai le colonne sonore della loro esperienza militante. Fu
un grande successo ma a pochi giorni dal campo avvenne l’imprevedibile.
La strage alla stazione di Bologna infatti segnò un vero e proprio
spartiacque nella storia non solo della M.A. Molti ragazzi costretti
all’esilio forzato, altri incarcerati…il cappio del sistema pendeva
sulla destra radicale, proprio mentre questa si andava costituendo come
unica e vera alternativa ad Esso. Tutto “l’ambiente” subì il colpo
e d’un tratto tutto ciò che di bello era stato creato sembrò svanire.
Niente più raduni, niente più concerti, solo tanta rabbia. In
questo particolare periodo storico un ruolo importantissimo svolsero i
cosiddetti “traghettatori” che contribuirono a mantenere acceso il
lume. Oltre ai tanti che spesso nell’anonimato proponevano nelle varie
occasioni le canzoni di tutti i più importanti gruppi,si segnalarono per
impegno e costanza:
F.Mancinelli e Z.Alvise. A
metà degli anni ’80 andava prendendo sempre più piede, anche in
Italia, un fenomeno che sicuramente contribuì a dare linfa vitale e nuovi
stimoli al circuito musicale alternativo. Si formarono infatti le prime
oi-band di skin-heads nazionalisti. A Bologna i Rip-Off, dal
Veneto Plastic Surgery
e Nomina Dresda, ad Aosta i Verde Bianco Rosso, mentre
cominciarono a fare le prime apparizioni due gruppi destinati a divenire
tra i più conosciuti e longevi:i Peggior Amico e gli Intolleranza. .A
Roma nel 1987 si era formata la DART (divisione artistica), un
progetto metapolitico per dare supporto alla scena
musicale, ad opera di un gruppo di giovani del Fronte della Gioventù.
La DART produsse una fanzine “L’opera al nero” e cominciò ad
organizzare convegni e concerti. Il primo nel settembre dello stesso anno
si tenne a Roma con Intolleranza e i Verde Bianco Rosso, in occasione del
”raduno della Contea”, meeting annuale del FdG romano. Ma
l’iniziativa più importante di questa fine degli anni ’80 è il
concerto “Pensando ad un amico..” dedicato al militante del FdG
Alberto Giaquinto, ucciso dalla Polizia. Si esibirono per
l’occasione oltre agli Intolleranza, i cantautori Mancinelli ed Alvise. Erano gli anni dei “Ritorno a Camelot”, la scena skin si arrichì di nuove importanti band fra tutti veronesi Gesta Bellica, i vicentini Nervi d’acciaio ed infine nel 1993 i milanesi ADL122. Nel
frattempo il filone musicale “alternativo” cominciò a trovare nuova
linfa con la formazione di gruppi come i catanesi “Diapason”, i
romani “Scogliere di marmo” e “Zona Abrasiva”, i
catanzaresi “Darko”, successivamente arrivarono i vicentini Topi
Neri. La musica alternativa sembrava vivere un nuovo splendore confermata dalla formazione di Uno dei gruppi che segnerà il nuovo corso, sono i 270bis che ruotano intorno alla figura carismatica del cantante Marcello De Angelis, già autore in passato di diverse canzoni registrate con mezzi di fortuna dal suo esilio di Londra, dalla quale continuavano ad arrivare anche nuovi nastri del miglior esponente del filone cantautorile: Massimino. Ma la vera svolta si ebbe con la nascita dell’etichetta musicale indipendente “Rupe Tarpea Produzioni” che subito si segnalò con due eccellenti produzioni; “L’isola della memoria” degli Hyperborea ed una raccolta dal titolo “Tutti all’inferno” degli Intolleranza. Altre produzioni di quell’anno furono le MC di Topi neri “Generazione 90”e dei Sopra le Rovine. Il 1996 vide l’esordio su vinile dei perugini Hobbit gia attivi dal ’94,e nello stesso anno sempre la RTP produsse quello che resterà ancora oggi il CD più venduto nella storia della musica alternativa “Punto di non ritorno” di un ispiratissimo Massimo Morsello. Oramai il fenomeno della Musica alternativa aveva trovato nuovo vigore, nuovi slanci e nuovi interpreti da affiancare a coloro che erano usciti indenni dagli anni 70, come la Compagnia dell’anello e gli Amici del vento che nel frattempo avevano sfornato nuove produzioni. Gruppi come gli Junker di Roma, i Tempo Scaduto, Terre di mezzo, i fiorentini Attacco Frontale, i bolognesi “Antica Tradizione” saranno validissimi interpreti del rinnovato entusiasmo. Dalle ceneri degli Intolleranza nasceranno altre due band-cult i “Londinium SPQR” ed i “Sotto Fascia Semplice”.Da segnalare anche l’attività di Gabriele Marconi, un altro reduce di quegli anni, autore di una delle canzoni più amate: “Piccolo Attila”. Alle soglie del nuovo secolo la musica alternativa si presenta con una schiera di gruppi di tutto rispetto. A fronte di qualche defezione faranno seguito nuovi ingressi alcuni dei quali eclatanti come quello dei romani de roma ZetaZeroAlfa. Abbiamo poi altri gruppi come gli Aurora, i DDT, i Delenda Carthago ,gli Indole che rappresenteranno molto più che una lieta sorpresa….. Ma
alla fine che cosa ha rappresentato e cosa rappresenta ancora oggi la M.A.? Per
dirla con “Lorien” : “…il
più grande complesso,duraturo e macroscopico esempio di cultura sommersa
che l’Italia abbia mai conosciuto nel corso di tutta la sua
storia.Attraverso gli anni, 1.200 canzoni, più di 150 gruppi o solisti,
senza utilizzare in nessun modo i consueti canali diffusionali e
divulgativi. I prodotti di Musica alternativa, pur diffusi in centinaia di
migliaia di esemplari e duplicati in numero incalcolabile, non sono mai
stati venduti in circuiti commerciali. Si è dunque assistito col passare
degli anni ad un gigantesco passaparola, paragonabile solo alle tradizioni
di cultura orale di tempi remoti. In pieno secolo della comunicazione globale siamo pertanto di fronte ad un potente movimento di cultura sommersa che ho saputo unire due generazioni…” (a cura di Luigi Bottiglieri) Di seguito vogliamo mettere a disposizione del lettore alcuni files, in formato PDF e Word, con i testi di alcuni dei brani più rappresentativi della Musica Alternativa:
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