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Dichiarazione sugli avvenimenti cosentini.

 

Quando ho letto la notizia degli arresti di 20 no global, tra cui ben 13 di Cosenza, sono rimasto tra l’incredulo e lo sbigottito. Quando poi ho letto i nomi degli arrestati ho pensato ad uno scherzo. Solo le dichiarazioni del Sindaco Catizone e dell’assessore Piperno hanno trasformato il tutto in dramma.

Innanzitutto mi si consenta una dichiarazione rivolta alla magistratura: “Avete sbagliato tutto, i 13 sfigati che oggi sono rinchiusi in galera non costituiscono un reale pericolo per lo stato. Non possono essere accusati di terrorismo, sono dei poveri ragazzi ed ex ragazzi con il difetto di parlare troppo e di vantarsi di cose che non sarebbero in grado di fare. I terroristi, quelli veri, sono quelli che stanno minacciando di portare il social forum europeo a Cosenza se gli arrestati non vengono liberati.

Non credo nel teorema dei disobbedienti come centro di regie occulte per un terrorismo ancora nascosto. Ma li conoscete i disobbedienti cosentini? Una armata brancaleone di borghesucci annoiati che, tra un bagno nella piscina di casa e un giro con la macchina regalata dal babbo, si divertono a inventare chissà che cosa. Sarei pronto a scommettere che a Genova i no global nostrani non erano tra quelli che  si scontravano con la polizia ma tra quelli che scappavano.

Ma poi come credere ad un movimento che si definisce “disobbediente” e che al primo problema viene soccorso da onorevoli e senatori, rettori, consiglieri regionali, sindaci e assessori comunali o provinciali e chi più ne ha più ne metta?

Se una regia bisogna cercare, allora, probabilmente, bisogna rivolgere lo sguardo in altri lidi, lì dove si tesse il filo che lega la Cosenza di oggi con i movimenti di estrema sinistra degli anni settanta, lì dove i vari Curcio o Negri trovano esilio e vengono trattati come gli eroi che tornano a casa.

 

Il Coordinatore Regionale

     Gianfranco Turino

 

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