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Egr.
Direttore, se,
per una volta scriviamo a te per rivolgerci a qualcun altro, speriamo di
non urtare la tua sensibilità. Questa volta, infatti, vogliamo rivolgerci
a un dirigente del nostro partito, vogliamo parlare a Mario Scicchitano,
dirigente e militante di Alleanza Nazionale, nonché amico e consigliere
di noi giovani. Caro
Mario, abbiamo letto con attenzione la tua dichiarazione e quella del
nostro Coordinatore Regionale Gianfranco Turino, sul convegno dei
compagnucci della sinistra giovanile, e abbiamo letto con altrettanta
attenzione la risposta che i giovani di sinistra ti hanno riversato
addosso. Siamo rimasti disgustati dai toni violenti e volgari che hanno
usato contro di te, disgustati da come riescono sempre ad apparire
presuntuosi e pieni di sé, da come riescono a riempire una pagina di
giornale senza dire assolutamente nulla. Non
riescono nemmeno ad accorgersi, ma non è colpa loro, la natura li ha
voluti così, che i loro convegni sono semplice passerella per quei
politici che in passato hanno massacrato questa nostra città, una sorta
di palcoscenico per comparse che vogliono ruoli da protagonista e
trasformano il dramma della provincia crotonese in piena farsa. Il
tuo intervento, caro Mario, è stato duro, sicuramente molto duro, ma non
ci sembrava così terribile, invece ti sei macchiato del terribile reato
di lesa maestà, hai parlato male della sinistra giovanile, ma come ti
permetti? Ti
sei permesso la critica nei loro confronti, vergogna… Ma
come si può criticare chi parla di mafia, omosessualità, immigrazione,
lavoro, pace nel mondo, e bla, bla, bla… Ma
come si può criticare chi parla e basta, chi affronta tali alti argomenti
senza presentare la minima proposta. Ma come si può criticare chi per
guardare aldilà delle nuvole non si accorge di camminare nelle
pozzanghere. Ma
soprattutto, come si può criticare chi non sa nemmeno leggere, chi deve
inventare attacchi e accuse che non sono mai state fatte? Non
hanno nemmeno letto i manifesti di AN, eppure abbiamo tappezzato tutta la
città, non hanno letto i nostri comunicati stampa, hanno dovuto
inventare, fare voli di fantasia, ma qualcosa la dovevano pura dire… I
simpatici compagnucci dichiarano: “AN chiede le dimissioni del
Presidente della Provincia perché è indagato…” ma quando mai?
Signori sveglia, noi chiediamo le dimissioni perché la provincia è ormai
ingessata, perché i partiti della vostra sinistra hanno ricattato
politicamente Carmine Malarico, bloccandolo al suo posto, ma mettendogli
le briglie. Noi chiediamo le dimissioni perché
la vostra sinistra ha dimostrato di non aver un progetto politico per il
nostro territorio. Sveglia
compagnucci, dite quel che volete, ma non annoiateci con le falsità, non
fanno onore alla vostra storia, non fanno onore a chi vi ha preceduto,
quelli si fieri avversari da combattere. Vedi
caro Mario, non è neanche colpa loro, a differenza di noi, i compagnucci
della sinistra giovanile non hanno avuto nessuna guida, nessun confronto
con chi li ha preceduti, raccolgono l’eredità del nulla assoluto. Noi
siamo orgogliosi di avere dirigenti di partito come te, come Tonio Sarago,
Stelvio Marini, Carlo Turino, Gabriele De Franco e tutti quelli che hanno
vissuto la meravigliosa esperienza del Fronte della Gioventù. Loro non
possono capire la nostra ricchezza, perché a sinistra è stata
dilapidata, quanti ex militanti del FGCI troviamo in altri partiti o nel
sindacato o semplicemente per strada, disgustati da cosa è diventato oggi
il più grande partito della sinistra. Sono
in crisi, poverini, e non hanno nessuno che li possa aiutare, nessuno come
voi, nessuno come noi. Se comunque volessero potremmo, realmente,
spiegargli come si fa politica, magari non sui giornali, ma in riunioni
così da evitare la vergogna. Anche il nostro Coordinatore Regionale
sarebbe disposto ad aiutarci in questa opera umanitaria, ne siamo sicuri. Se
vogliono possiamo aiutarli anche nella prossima marcia “per non si sa
cosa”, sai, caro Mario, vedere 20 associazioni che portano in piazza
solo 500 persone ci sembra un po’ pochino, ma loro saranno contenti lo
stesso. Dopo
tutto ciò, non abbiamo dubbi, “noi ci siamo spiegati”.
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