|
via Panella 39 - 88900 Crotone tel e fax 096224286 E-mail crotone.ag@virgilio.it |
|
|
Egr.
Direttore, ci
sono tanti motivi che spingono un ragazzo a impugnare
la tastiera del suo computer per scrivere una propria riflessione su
quanto visto o vissuto, ma mai come questa volta è il disgusto per quello
che è successo nel consiglio comunale di Lunedì 31 Marzo, a spingermi in
questa riflessione. L’ultimo
Consiglio Comunale doveva deliberare il Bilancio, documento essenziale per
la vita di un comune. Ci aspettavamo la solita pantomima: la maggioranza
che difendeva il documento economico e l’opposizione che elencava le
malefatte degli amministratori. Solito argomento solito copione… ed
invece l’evento che non ti aspetti: delle mamme di ragazzi disabili
vengono a protestare per il mancato rispetto dei diritti dei figli,
l’accusa è: non ci sono abbastanza fondi per l’assessorato alle
politiche sociali. Scoppia
la bagarre, le mamme si incatenano, bloccano il consiglio comunale,
gridano la loro protesta. La mia prima reazione è quella di andare ad
incatenarmi con loro, guardo i nostri consiglieri comunali, guardo
l’opposizione e comincia il disgusto. Alleanza
Nazionale fa immediatamente una proposta per aumentare i fondi attribuiti
alle strutture per i disabili, tiro un sospiro di sollievo, la soluzione
è vicina, ed invece No. Perché? Perché
i soliti sciacalli della politica non possono perdere la ghiotta
occasione, non possono riflettere se la proposta di AN sia buona o meno,
non presentano una soluzione. No! Hanno già avvistato la loro carogna e
la loro fame dei famosi cinque minuti di celebrità li fa diventare ciechi
e sordi. Il
consigliere La Porta si incatena con le donne, il predicatore Mercurio
comincia a lanciare i propri anatemi contro il sindaco. Ascoltiamo con
attenzione in attesa che o sposino la proposta di Alleanza Nazionale
oppure propongano un emendamento al bilancio, una soluzione, un’idea.
Quanto tempo abbiamo sprecato in questa attesa inutile. Intanto
la squadra dei giustizieri sociali si ingrandisce, i consiglieri Murano e
Persiano fanno i loro pessimi interventi, cercando forse di spostare le
luci del palco su di loro, ma La Porta e Mercurio sono i veri protagonisti
del film che stiamo vedendo. Non
abbiamo ascoltato nient’altro che accuse, grida, slanci di retorica,
anche la dott.ssa Megna, dopo due anni di mutismo assoluto in consiglio
comunale si lancia nel suo primo intervento (mai cotanta attesa fu così
mal ripagata). Continuano
per ore a strumentalizzare senza argomentazioni e con accuse false il
dramma vero di quelle famiglie, ma senza mai arrivare ad una proposta, ma
riuscendo a servirsi di un problema che sicuramente non ha colore
politico, fanno un tale ed inutile baccano che anche i loro colleghi
d’opposizione cominciano a stancarsi e a dissociarsi. E
alla fine il dramma si trasforma in farsa, se il problema non fosse
realmente così serio potremmo tranquillamente trasformare il verbale del
consiglio comunale in un copione per una ridicola commedia teatrale,
neanche il grande Eduardo avrebbe mai pensato ad un finale così pieno di
rocamboleschi eventi da scompisciarsi dalle risate. L’ultimo
intervento prima del voto è di La Porta, che, libero dalle catene (perché
l’ha fatto?) si lancia in un esercizio di retorica senza nulla dire e
pensare ed alla fine l’unica cosa che si capisce è la sua dichiarazione
di voto: chiaramente contrario. Ma
non finisce qui. Prima
di cominciare a votare siamo costretti ad assistere alle fantomatiche
dichiarazioni di voto, per regolamento deve parlare uno per gruppo a meno
che un consigliere comunale non si dissoci dal voto espresso dal proprio
partito. A questo punto l’escalation di risate raggiunge il suo culmine:
per i DS parla il capogruppo il dott. Caiazza, il vecchio volpone non può
consentire ad un pianeta
qualsiasi di parlare per la sinistra, ma Mercurio ci rimane male,
poverino, voleva terminare il suo spettacolo da protagonista, il figlio
segreto di Pippo Baudo si inventa un finale a sorpresa: si dissocia dal
suo gruppo. Vota
a favore del bilancio? Assolutamente
No! Si
astiene? Assolutamente
No! Ed
allora? Deve
parlare, non può consentire ad un altro di chiudere la polemica, non può
consentire ad una qualsiasi comparsa di rubargli la scena, e no, lui è lo
showman, e quindi in barba a tutti i regolamenti e nel completo disprezzo
dell’assise più importante della città, il mega-direttore
d’orchestra si lancia in un assolo che farebbe tremare anche… le
formiche. Alla
fine ci alziamo, convinti che sia tutto finito, ma the show must
go on, non può finire così… E
La Porta? È
aperta ! come la sua bocca, non sa che dire, ha già fatto la propria
dichiarazione di voto, ha già parlato, ma non può consentire che dopo
essere stato incatenato venga fregato dall’elegante Mercurio, e quindi? Si
dissocia pure lui dal suo gruppo, ma lui è il capogruppo, anzi lui è il
gruppo, visto che è l’unico rappresentante del suo partito, si mette in
minoranza da solo. Non si capisce più niente, ci viene solo da ridere. La
storiella è stata lunga, forse noiosa e non è nemmeno tale da
raccontarla ai bambini prima di addormentarsi o da ricordarla nel tempo,
forse diventerà una barzelletta per ridere davanti un bicchiere di vino. Non
ci sono eroi, ne buoni o cattivi, ma solo maldestri nanetti della politica
che per cinque minuti di popolarità sarebbero disposti anche a stringere
la mano al diavolo in persona. Ed
intanto, per noi, il cielo è sempre più blu. Gianfranco Turino
< INDIETRO
|