La conferenza riunisce donne provenienti dai vari paesi del Mediterraneo e da Germania, Svizzera e Usa.
La presidente Yana Mintoff Bland dà il benvenute alle partecipanti. Ringrazia la Foundation for a Compassionate Society e il Global Fund per il contributo finanziario alla conferenza. E' dispiaciuta che Gladys Azar dal Libano non ha potuto essere presente per problemi di visto: tali problemi costituiscono una discriminazione verso il popolo libanese. Si dice dispiaciuta per l'assenza di Mona Helmy dall'Egitto, Fifi Banaboud dall'Algeria e altre che hanno trovato difficoltà a causa della situazione politica nei loro rispettivi paesi.
Bernadette Borda, presidente della Commissione per la Promozione della donna di Malta, introduce il tema del patriarcato e della condizione pietosa delle donne nella società mediterranea. Specifica i problemi della parità e distribuzione dei ruoli nelle nostre società. Il concetto di uguaglianza dovrebbe essere discusso in collaborazione con gli uomini piuttosto che essere posto a livello di scontro.
Myriam Spiteri Debono, presidente della Lega delle Donne laburiste di Malta, presentando il tema del colonialismo nel Mediterraneo, parla della necessità della pace. Un forum sulla comprensione reciproca e la cooperazione è essenziale. Le ONGs dovrebbero lavorare per informare sui comuni obiettivi e minacce nella Regione. Dialogo, cooperazione e infine consenso ci premono a mettere da parte le auto-affermazioni personali e nazionali.
Anna Zammit, relatrice di Alternattiva Demokratika di Malta, guarda al tema della conferenza "colonialismo, patriarcato e diritti delle donne" e cerca di applicarlo alla realtà maltese. Dice che il simbolo della Grande Madre contrasta con la natura patriarcale della società maltese e che le donne oggi si battono per la parità e per spezzare il potere patriarcale.
Viene approvata l'Agenda della conferenza e si dà il via agli interventi previsti.
INTERVENTI
Zahira Kamal (membro della delegazione palestinese ai negoziati di pace - Gerusalemme) dice che il dialogo con Israele è stato avviato dopo l'inizio dell'Intifada. Racconta di essere stata detenuta per otto anni e di aver passato sette anni agli arresti domiciliari. Partecipa al dialogo di pace dall'inizio dell'Intifada. Nel negoziato ai palestinesi venivano imposte dure condizioni; tra queste, che l'OLP non potesse far parte dei negoziatori. Gerusalemme inizialmente non era considerata occupata, perciò alla popolazione di Gerusalemme Est non era consentito di negoziare. Solo recentemente Fusil Husseini era stato ammesso ai colloqui.
La discussione dovrebbe comprendere il diritto ad integrare territori come Gaza e West Bank, altrimenti si verifica la cantonizzazione se rimangono separati. Gerusalemme deve essere posta sul tavolo dei negoziati fin da ora, mentre dev'essere posto fine ad ulteriori insediamenti.
Quanto ai temi delle donne, Zahira dice che un programma dev'essere elaborato con proposte per costruire le necessarie infrastrutture per il futuro. Una commissione tecnica di donne si sta stabilendo a questo scopo.
Marjana Senjak, psicologa della Bosnia Erzegovina, parla del progetto "Medica Zenica: un centro terapico di donne" in cui è possibile lavorare a difficili condizioni. Parla del lavoro fatto per aiutare le vittime di stupri e le loro famiglie. Menziona le atrocità tremende subite dalle vittime di violenze. Il centro offre loro assistenza psico-terapica. Fa una distinzione tra le donne violentate un anno fa e quelle che hanno subito lo stupro più recentemente. Il Centro fornisce un supporto psicologico a queste donne ed organizza dei corsi di formazione per consentire loro di guadagnarsi da vivere.
Biljana Kasic di Autonomous Women's Shelter e Women's Lobby di Zagabria sostiene che le donne sono vittime della guerra più degli uomini. Solleva tre questioni:
- perché tocca alle donne attivare una risposta alla guerra?
- perché le donne hanno accettato il nazionalismo?
- possono conciliarsi femminismo e nazionalismo?
Sostiene che le donne devono innanzi tutto:
- fermare la guerra
- far chiudere i campi di concentramento
- far perseguire i criminali di guerra nelle aree in cui i crimini sono stati commessi
- far sì che lo stupro di guerra sia considerato crimine di guerra.
Zelkja Mrkic, sociologa del Tresnjevna Women's Group di Zagabria, parla dei diversi approcci possibili alla comprensione dei problemi esistenti. Il patriarcato risponde alla crisi della ex Jugoslavia con l'ulteriore oppressione delle donne. Le donne della Croazia si sono impegnate affinché la stampa e la comunità europea riconoscessero le atrocità che subiscono le donne musulmane. In Croazia le donne musulmane vengono incoraggiate a dichiararsi islamiche praticanti: cosa che non facevano precedentemente. Le organizzazioni delle donne sono in grado di comunicare e capire che la guerra ci danneggia tutte e che tutte dobbiamo essere unite per aiutarci reciprocamente.
Anisa Arslanagic, medico dello stesso Tresnjevna Women's Group, è profuga da Sarajevo. Si reca ai campi profughi una volta alla settimana per offrire assistenza psico-terapica nei trattamenti post-trauma. Il suo impegno è di aiutare le donne a riacquistare l'autostima.
Aida Touma Soliman del Movimento delle Donne democratiche d'Israele illustra la condizione delle donne della minoranza araba che vive in Israele. Dice che le donne palestinesi soffrono, sono soprattutto impiegate in lavoro nero senza qualificazione né specializzazione, che costa molta fatica e viene sottopagato.
Myassar Al Hassan dell'OLP (Tunisia) parla del ruolo delle donne nell'Intifada. Esse hanno un grande ruolo nelle lotte, hanno partecipato all'intifada e occupano posti di responsabilità. Esse voglio l'instaurazione di una Palestina democratica.
Yvonne Deutsch di Women & Peace (Israele) parla del "Significato di un movimento pacifista di donne in una società militarista". Il Movimento ha cominciato ad operare con l'Intifada. Si pronuncia per la soluzione dei due stati ed è contro l'occupazione dei territori.
Lei oggi è in dubbio se questo movimento sta cambiando qualche cosa. La guerra del Golfo ha fatto loro realizzare le differenti identità esistenti tra pacifiste israeliane e palestinesi. Le donne israeliane si sentono rassicurate dall'attacco Usa all'Iraq. Women & Peace è stato l'unico gruppo che ha criticato la guerra del Golfo.
Stiamo sbagliando nel misurarci col patriarcato. Non è sicura di voler pari opportunità nell'ambito del sistema patriarcale. Considera una sfida creare un effettivo movimento politico di donne. Si dice angosciata quando pensa a suo figlio di sei anni che dovrà fare il militare. Dice che sono accusati di non essere realisti e non conoscere la realpolitik. Infatti ciò che essi vogliono è essere ascoltati per creare nuovi modelli di vita che offrano concetti alternativi.
Maroulla Vassiliou del POGO di Cipro parla della riunificazione di Cipro e dei tentativi fatti per riportare insieme le due comunità: turco-cipriota e greco-cipriota.
Josephine Attard Sultana, sindacalista di Malta, parla del ruolo delle donne nei sindacati. E' molto più arretrato degli uomini. Problemi di auto-fiducia, mancanza di comprensione nel processo lavorativo del sindacato, doppio lavoro a casa e fuori, sono solo alcune delle ragioni che impediscono alle donne di migliorare la loro partecipazione.
Dice che per le donne maltesi oggi è praticamente impossibile vivere con un solo stipendio in famiglia. Di conseguenza c'è un aumento delle donne che lavorano nel settore privato e nel pubblico.
Ada Donno, giornalista di IRIDE e rappresentante della Wilpf Italia, relaziona su "Donne e Mafia" e su come le donne hanno risposto alla violenza della mafia nell'Italia meridionale. Le donne si sono incontrate a Palermo, mosse dal bisogno di capire che cosa è la Mafia e quali meccanismi le hanno consentito di radicarsi nella società moderna. Si chiede perché le donne sono spesso complici con la mafia.
Due aspetti particolari del fenomeno sono stati discussi:
- la difficoltà di adattarsi ai cambiamenti storici
- la mafia non è il risultato del sottosviluppo ma un meccanismo funzionale al capitalismo.
Da un punto di vista femminile, la Mafia è un'organizzazione patriarcale che impedisce l'autodeterminazione delle donne. Trasmette la cultura della vendetta di generazione in generazione e proprio alle donne delle famiglie mafiose è affidato il compito di alimentare tale cultura. La solidarietà delle donne verso le donne che vivono nella roccaforte mafiosa è molto importante.
Aicha Belarbi, scrittrice (Partito socialista del Marocco). Il suo tema è "Donne e democrazia". Parla del neocolonialismo come parte del Nuovo Ordine Mondiale. Il concetto di democrazia è ad un impasse. Democrazia è un concetto cui tutti fanno riferimento ma che ha diverse connotazioni.
La definizione di democrazia è governo del popolo fatto dal popolo. Un governo in cui il popolo è rappresentato. Ma chi sono i nostri rappresentanti? Uomini. Descrive l'emarginazione delle donne in Marocco. Non esiste alcun modello da imitare né in Marocco né nel mondo arabo. Le ragazze devono essere prese fin dalla prima età ed essere dirette, guidate. Nel mondo arabo le donne sono costrette a scegliere tra marito e famiglia da una parte e impegno politico dall'altra.
Marta Farha Ammar, delegata della Wilpf-Usa e presidente di Save Lebanon, incoraggia la cooperazione tra diverse partecipanti e associazioni presenti. Parla del bisogno di imparare le tecniche dell'autofinanziamento, sottolineando l'importanza di partecipare ai prossimi forum internazionali di Vienna nel 1994 e di Pechino nel 1995.
Nadia Gambilongo (Consorzio per l'Università a Distanza, Italia) fornisce una descrizione dei contenuti del suo progetto MED-CAMPUS presentato alla Comunità Europea. Il titolo del progetto è "Rete di donne mediterranee: luoghi di donne attraverso i confini". Il tema affrontato è come le donne del M. possono unitamente cooperare per la creazione e rafforzamento di una rete di relazioni e scambi il cui obiettivo è la creazione di luoghi per la produzione di conoscenza. Questo progetto va visto alla luce di come l'AWMR può trarne vantaggio ed impegnarsi in futuro a rafforzare il suo Piano d'Azione.
WORKSHOPS
I temi da discutere sono i seguenti:
- Il diritto al lavoro delle donne
- Donne nei media
- Smilitarizzazione ed ambiente nel Mediterraneo
- Donne e democrazia
- Donne ed educazione
- Donne e salute
Al termine dei lavori di gruppo, vengono presentate le relazioni su ogni workshop e le proposte da inserire nel
Piano d'Azione che resterà come documento della Conferenza, secondo le priorità individuate.
Yana Mintoff Bland coordina quindi la discussione sul Piano d'Azione, sollecitando un dibattito che contenga soprattutto proposte concrete. Suggerimenti e proposte sono contenuti anche nelle relazioni dei workshops. Sta alla plenaria accettarle o respingerle e quindi decidere sulla priorità delle azioni da inserire in un Piano per l'immediato futuro.
Si segnalano i prossimi seguenti appuntamenti internazionali ai quali l'AWMR dovrebbe partecipare:
1994 - Anno internazionale della Famiglia - Malta
1994 - Forum di Vienna
1995 - Forum mondiale di Pechino.
Occorre inoltre pronunciarsi sulla pubblicazione di una Newsletter dell'Awmr e sull'organizzazione della prossima conferenza a Malta, entro luglio ‘94, sul tema del militarismo.
Intervengono nella discussione:
Luisa Morgantini (Italia), Amal Shamma (Palestina), Yvonne Deutsch (Israele), Elena Del Grosso (Italia), Zahira Kamal, Zelkja Mrkic, Maroulla Vassiliou.
Nel PIANO D'AZIONE 1993 vengono inserite le seguenti priorità:
- Operare per aumentare le associate dell'AWMR
- Tutte coloro che partecipano alla conferenza, individue o associazioni, entro il 31 ottobre manderanno un resoconto del loro lavoro alla presidenza
- La scadenza per la seconda Newsletter dell'Awmr sarà il 31 marzo e l'argomento da affrontare sarà il militarismo
- La prossima conferenza annuale dell'AWMR avrà per tema il militarismo nel Mediterraneo e si terrà nel luglio '94
- Tale conferenza sarà preceduta da un corso di video taking di una settimana, al quale potranno partecipare otto donne.
- L'AWMR in collaborazione con Marjana Senjak organizzerà una conferenza su "Salute delle donne e dei bambini nella guerra della ex Jugoslavia". La data sarà 16-17 ottobre '93. Saranno invitate a partecipare delegate delle professioni mediche di Bosnia, Croazia, Serbia, Macedonia, Slovenia, Montenegro e Ministri della Sanità dei paesi Mediterranei.
ADOZIONE DELLE RISOLUZIONI
La plenaria discute ed approva risoluzioni sull'Algeria, Cipro, Israele ed ex-Yugoslavia.
I materiali della conferenza sono reperibili presso l'AWMR Italia.