Sembra che questo libro, pubblicato nel 1962, non arrivò alla gente di
Calaone, al suo posto arrivarono dieci anni dopo, le antenne con una
ben altra luce, e Mostardi morì negli anni settanta, proprio a Ferrara,
all'interno del monastero di Sant'Antonio in Polesine, nel mentre
faceva altre ricerche. Forse che a non riconoscere le proprie radici e
i
propri santi porta male? Noi, quel libro, lo trovammo l'11 settembre
del 2004, a Ferrara, e lo portammo tutti contenti a Calaone e al
sindaco. Ma tutti fecero orecchie da mercante. Qualcuno ci disse pure,
per il nostro bene, di non continuare con la ricerca...
A tal proposito si potrebbe dire che Calaone, Baone, Monselice ed Este
siano più inclini alll'influenza di Ferrara e Venezia che alla storia.
Ricordiamo che Vittorio Cini aveva il titolo di
Conte di Monselice, e fu l'uomo che recuperò il castello di Monselice
(castello Cini).
Il Gemmola, il monte ove vi era il monastero fondato da Beatrice I
d'Este, situato sulla frazione di Valle San Giorgio di Baone, è nel
secolo scorso passato
di proprietà in proprietà a signori ferraresi e veneziani, fino
all'acquisto da parte della Provincia di Padova. Ora l'influenza di
Ferrara e Venezia sulla "storia"
sembra a non aver termine: la provincia di Padova, del vecchio
monastero divenuto poi Villa Beatrice, ne ha fatto un museo
naturalistico. Nessuna traccia sul Gemmola di informazioni riguardanti
Beatrice II, fondatrice del monastero di Sant'Antonio e nipote di
Beatrice I. Non si parla nemmeno di Beatrice III regina d'Ungheria
sepolta lassù vicina alla zia Beatrice I. Insomma Ferrara e
Venezia dettano la linea culturale di queste aree, di quello che si
deve sapere e quello che no.
Nel 1957, il corpo di beata Beatrice I venne traslato da Padova
ad Este. Nel duomo di Santa Tecla vi è un documento in cui la
comunità di Este giurò di venerare la beata, ed
i bordi del documento riportano piccoli disegni del castello di Este e
di Calaone, del primo monastero a Solarola e di quello del
Gemmola,
indicando così il percorso effettuato da Beatrice I. La traslazione
avvenne nei giorni della sua festa, intorno al 10 maggio, e la festa
durò circa una settimana con la presenza di autorità religiose, per
rendersene conto basta andare a sfogliare i giornali dell'epoca. Furono
le monache di Beatrice II, del monastero di Ferrara a rivestire la
beata nel 1957 con abiti nuovi. E la beata fu riportata un giorno per i
festeggiamenti nel Gemmola dove sorgeva l'antico monastero. Insomma
sembra che ancora nel 1957 vi fosse ben altra coscienza di queste beate
e ben altro legame tra Ferrara e questa parte di Padova. Calaone, al
tempo della guerra mondiale era conosciuto come la roccaforte della
chiesa cattolica. Cosa successe dopo? Abbiamo già detto che arrivarono
le antenne e continuò l'utilizzo delle cave che si mangiarono pure un
monte, alcune delle quali ancora aperte (almeno nel 2005). Luoghi
e cultura andarono piano piano in mano a banche, fondazioni, uomini
importanti, burocrazia. I Cini si imparentarono con gli Alliata. Yana
Cini, figlia di Vittorio Cini, divenne Yana Cini Alliata di Montereale
sposando il principe Fabrizio Alliata. un fratello di Fabrizio,il
principe Giovanni nato a Rio de Janeiro, a detta di varie fonti,
fu implicato in alcuni colpi di stato. Fu fascista e piduista
come Cini, e compare poi fra i destinatari di un avviso di garanzia
inviato dalla
magistratura
di Padova che indagava sull'attivita' del gruppo neofascisti la
Rosa dei
Venti. Siamo sempre negli anni '70, ovvero gli anni delle antenne
del Cero. Forse all'epoca qualche antenna sarà servita anche ad altro,
visto che i colpi di stato hanno bisogno pure di
infrastrutture comunicative. Qui, in questa zona c'e' sempre stato
fermento, basti pensare ad esempio, all'azione dell'assalto del
campanile di venezia. I fautori dell'impresa, i "serenissimi" erano
basso padovani. Qua il nazismo, seppur sconfitto nella seconda guerra
mondiale, non è mai morto, anzi ha continuato a dettare legge, a
pensare a colpi di stato, e oggi rivive una nuova giovinezza. E poi ai
nazisti piace appropriarsi del "sangue" di Cristo e di tutto ciò che a
che fare con santi e beati, reliquie comprese.
Paura e senso di impotenza?
C'e' una certa e sana paura nella gente, da queste parti. Sembra
infatti che i canali
normali della giustizia non riescano ad operare correttamente in questi
casi. C'e' una certa somiglianza tra la Sicilia, la Calabria e il
Veneto. Solo che in veneto non si è ancora imparato a chiamare questi
fenomeni con il loro nome (Ignoranza, Mafia, Ndrangheta, reminiscenza
del Nazismo), al limite si
ha licenza di poter riferire ad essi con il termine "problemi
burocratici". Anche noi abbiamo paura di queste cose, ma temiamo di più
il Signore per inchinarci ad adorare il "biscione".
Parlando con alcuni giornalisti, ancora nel 2005, è emerso che
problemi dei strani fenomeni elettromagnetici sono noti in zona da
molti anni, ma, secondo i giornalisti, è un male necessario
(anche i giornalisti hanno fatto orecchie da mercante relativamente
alle verità storiche misconosciute), figuriamo poi se loro si mettono
contro queste strutture di ferro e elettronica che diffondono il frutto
del loro lavoro. Abbiamo
notato che in occasione di un malfunzionamento di una centralina di un
aereo che sorvolava la zona si stavano facendo proprio delle
manutenzioni a tali impianti, ma anomalie sono all’ordine del
giorno sulle centraline degli antifurti d’auto... e problemi con
la corrente elettrica, e incidenza di malattie superiore alla media.
Tutto questo ancora nel 2005, poi noi abbiamo dovuto
lasciare Padova per salvarci la pelle e non ci siamo più
interessati del caso, anche se il caso, probabilmente ci ha rincorso
fino ad ora, ed è per questo che abbiamo aggiornato, ora, in settembre
2008 queste pagine.
In ultima, se il biscione, fa tutti sti soldi, con queste cose, almeno
riconoscesse il danno ai cittadini, almeno ponesse qualche servizio
pubblico di bus, ...
Insomma se ste antenne fanno un servizio pubblico per la collettività,
che i cittadini che sopportano i danni siano ripagati.
Una
rivalsa possibile
Calaone, nella foto a destra, in passato, nel 1200, poteva assomigliare
ad Assisi
(a sinistra). Sopra il monte Castello vi era una torre, un fortilizio
(come ad Assisi), e
più sotto vi era un forte castello. Il castello era circondato da
varie
attività correlate all'indotto creato dalla corte Estense. Qui si
recavano i menestrelli italiani e francesi a cantare le lodi a
Beatrice e donna Giovanna. All'epoca Calaone era importante perchè
costituiva una rocca di difesa più sicura dei castelli della
sottostante Este.
Assisi
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Calaone
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Ad Assisi, nel, 1182, nacque San Francesco, a Calaone pochi anni
dopo nacquero nel giro di settanta anni, beati Estensi, ed era un
importante centro europeo...