Antenne nel Cero
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"Sulla sommità del Monte Cero, nel Comune di Baone (Padova), a partire dagli anni 1970/1985, sono state installate, senza alcuna concessione e/o autorizzazione amministrativa, numerose ed imponenti antenne radiotelevisive (si tratta, per la precisione, di circa 30 postazioni, con relativi tralicci e «casematte» in muratura di supporto);  il colle è gravemente deturpato da questi insediamenti che danneggiano l’ambiente ed il paesaggio collinare e, ancor prima, sono certamente pregiudizievoli per la salute, generando campi elettromagnetici di elevati valori a tutto danno della popolazione residente nella sottostante frazione di Calaone"... [segue...]

Una vecchia foto di Calaone.
Sullo sfondo il monte Cero, quando ancora non vi erano le antenne.
Una foto recente di Calaone (2005), Sullo sfondo il monte Cero con le antenne.


Campo di grano a Calaone
La strada che passa per il centro del paese
Calaone, vista su Monselice

Le antenne del Cero viste da Baone
croce e demoni

 I centri di Baone ed Este si trovano in pianura, Calaone si trova a circa 200 mt sul livello del mare, su una conca tra il monte Castello e il monte Cero.

 
foto antenne
Antenne del Cero viste da vicino


Antenne del Cero viste da vicino

Antenne del Cero viste da vicino





totem delle alture


gatto ammalato
Anche molti animali della zona sono in brutte condizioni.
E molti bambini soffrono di Leucemia...



  
Meditazione:
"se un tempo  Calaone vide una grande luce, con la nascita in loco, nel castello estense di  beati e santi, oggi vede invece una gran fiamma nera: posta sulla cima del  monte Cero,  posta appunto sul cero dei morti. Non mancano nemmeno le buche: le cave .
Ad Agrigento chiamano "Calaone" i grandi fossati a cielo aperto dove si butta l'immondizia. Che qualcuno di quella terra sia passato di qua ed abbia confuso le due cose?  Certo è che a salir per le antenne, la strada percorsa è tortuosa come un biscione, in cima vi si trova la testa. A  dire che il problema non è la Televisione, ma quello che vi sta sotto:  Calaone "

Per queste terre padovane andrebbe bene lo slogan di Locri(RC) e dei Calabresi:

infatti si legge nell' Atto n. 4-02910 del Senato, pubblicato il 17 settembre 2002, seduta n. 234:
"...nella giornata di venerdì 13 settembre 2002 è stato reso noto, d’accordo con gli organi investigativi, che lunedì 9 settembre l’impiegato dell’ufficio postale di Baone (Padova) ha chiesto l’intervento dei Carabinieri per l’esame di due lettere indirizzate al sindaco del comune di Baone, e all’assessore all’ambiente dello stesso comune;  all’interno delle buste i Carabinieri hanno trovato due proiettili di piccolo calibro (da carabina o da fucile leggero) contenuti in due buste più piccole listate a lutto, come quelle usate in occasioni di funerali;  sul risvolto di entrambe le buste era indicato come mittente «M. Cero», con chiaro riferimento al Monte Cero, colle che sovrasta la frazione di Calaone in Comune di Baone, sul quale sono installati 28 impianti radiofonici, 33 televisivi e 22 ponti radio"...  [segue]

Per capire in profondità il problema, vi consigliamo di andare a vedere le pagine dell'Unico.
E' evidente che il problema che sta sotto a queste antenne e alle cave è molto grosso in termine di soldoni, e noi, senza volerlo, ci siamo capitati dentro,  come due deficenti, ancora nel 2004,  proprio con la ricerca/scoperta storica sulle Beatrici Estensi e San Contardo d'Este, santi che nacquero guarda caso proprio qui, a Calaone e non a Ferrara. A Ferrara semmai ci nacque Vittorio Cini, potente magnate del petrolio oltre che ministro nel governo mussolini e sostenitore del fascismo universale. Cini potente uomo politico legato a potenti logge massoniche e alla P2  ereditò campi e cave in veneto. Gioco della sorte, fu proprio la fondazione Cini a pubblicare nel 1962 il libro di Faustino Mostardi che ridava luce a Calaone proprio nel primo capitolo:"
"

Sembra che questo libro, pubblicato nel 1962, non arrivò alla gente di Calaone, al suo posto arrivarono dieci anni dopo, le antenne con una ben altra luce, e Mostardi morì negli anni settanta, proprio a Ferrara, all'interno del monastero di Sant'Antonio in Polesine, nel mentre faceva altre ricerche. Forse che a non riconoscere le proprie radici e i propri santi porta male? Noi, quel libro, lo trovammo l'11 settembre del 2004, a Ferrara, e lo portammo tutti contenti a Calaone e al sindaco. Ma tutti fecero orecchie da mercante. Qualcuno ci disse pure, per il nostro bene, di non continuare con la ricerca...
A tal proposito si potrebbe dire che Calaone, Baone, Monselice ed Este siano più inclini alll'influenza di Ferrara e Venezia che alla storia. Ricordiamo che Vittorio Cini aveva il titolo di Conte di Monselice, e fu l'uomo che recuperò il castello di Monselice (castello Cini).
Il Gemmola, il monte ove vi era il monastero fondato da Beatrice I d'Este, situato sulla frazione di Valle San Giorgio di Baone, è nel secolo scorso passato di proprietà in proprietà a signori ferraresi e veneziani, fino all'acquisto da parte della Provincia di Padova. Ora l'influenza di Ferrara e Venezia sulla "storia" sembra a non aver termine: la provincia di Padova, del vecchio monastero divenuto poi Villa Beatrice, ne ha fatto un museo naturalistico. Nessuna traccia sul Gemmola di informazioni riguardanti Beatrice II, fondatrice del monastero di Sant'Antonio e nipote di Beatrice I. Non si parla nemmeno di Beatrice III regina d'Ungheria sepolta lassù vicina alla zia Beatrice I.  Insomma Ferrara e Venezia dettano la linea culturale di queste aree, di quello che si deve sapere e quello che no.
Nel 1957,  il corpo di beata Beatrice I venne traslato da Padova ad Este. Nel duomo di Santa Tecla  vi è un documento in cui la comunità di Este giurò di venerare la beata, ed i bordi del documento riportano piccoli disegni del castello di Este e di Calaone, del primo monastero a  Solarola e di quello del Gemmola, indicando così il percorso effettuato da Beatrice I. La traslazione avvenne nei giorni della sua festa, intorno al 10 maggio, e la festa durò circa una settimana con la presenza di autorità religiose, per rendersene conto basta andare a sfogliare i giornali dell'epoca. Furono le monache di Beatrice II, del monastero di Ferrara a rivestire la beata nel 1957 con abiti nuovi. E la beata fu riportata un giorno per i festeggiamenti nel Gemmola dove sorgeva l'antico monastero. Insomma sembra che ancora nel 1957 vi fosse ben altra coscienza di queste beate e ben altro legame tra Ferrara e questa parte di Padova. Calaone, al tempo della guerra mondiale era conosciuto come la roccaforte della chiesa cattolica. Cosa successe dopo? Abbiamo già detto che arrivarono le antenne e continuò l'utilizzo delle cave che si mangiarono pure un monte, alcune delle quali ancora aperte (almeno nel 2005).  Luoghi e cultura andarono piano piano in mano a banche, fondazioni, uomini importanti, burocrazia. I Cini si imparentarono con gli Alliata. Yana Cini, figlia di Vittorio Cini, divenne Yana Cini Alliata di Montereale sposando il principe Fabrizio Alliata. un fratello di Fabrizio,il principe Giovanni nato a Rio de Janeiro,  a detta di varie fonti, fu implicato in alcuni colpi di stato. Fu  fascista e piduista come Cini, e compare poi fra i destinatari di un avviso di garanzia inviato dalla magistratura di Padova che indagava sull'attivita' del gruppo neofascisti la Rosa dei Venti. Siamo sempre negli anni '70, ovvero gli anni delle antenne del Cero. Forse all'epoca qualche antenna sarà servita anche ad altro, visto che  i colpi di stato hanno bisogno  pure di infrastrutture comunicative. Qui, in questa zona c'e' sempre stato fermento, basti pensare ad esempio, all'azione dell'assalto del campanile di venezia. I fautori dell'impresa, i "serenissimi" erano basso padovani. Qua il nazismo, seppur sconfitto nella seconda guerra mondiale, non è mai morto, anzi ha continuato a dettare legge, a pensare a colpi di stato, e oggi rivive una nuova giovinezza. E poi ai nazisti piace appropriarsi del "sangue" di Cristo e di tutto ciò che a che fare con santi e beati, reliquie comprese.

Paura e senso di impotenza?
C'e' una certa e sana paura nella gente, da queste parti. Sembra infatti che i canali normali della giustizia non riescano ad operare correttamente in questi casi. C'e' una certa somiglianza tra  la Sicilia, la Calabria e il Veneto. Solo che in veneto non si è ancora imparato a chiamare questi fenomeni con il loro nome (Ignoranza, Mafia, Ndrangheta, reminiscenza del Nazismo), al limite si ha licenza di poter riferire ad essi con il termine  "problemi burocratici". Anche noi abbiamo paura di queste cose, ma temiamo di più il Signore per inchinarci ad adorare il "biscione".
 Parlando con alcuni giornalisti, ancora nel 2005, è emerso che problemi dei strani fenomeni elettromagnetici sono noti in zona da molti anni, ma, secondo i giornalisti, è un male necessario  (anche i giornalisti hanno fatto orecchie da mercante relativamente alle verità storiche misconosciute), figuriamo poi se loro si mettono contro queste strutture di ferro e elettronica che diffondono il frutto del loro lavoro. Abbiamo notato che in occasione di un malfunzionamento di una centralina di un aereo che sorvolava la zona  si stavano facendo proprio delle manutenzioni  a tali impianti, ma anomalie sono all’ordine del giorno sulle  centraline degli antifurti d’auto... e problemi con la corrente elettrica, e incidenza di malattie superiore alla media.

Tutto questo ancora nel 2005, poi noi  abbiamo dovuto lasciare  Padova per salvarci la pelle e non ci siamo più interessati del caso, anche se il caso, probabilmente ci ha rincorso fino ad ora, ed è per questo che abbiamo aggiornato, ora, in settembre 2008 queste pagine.

In ultima, se il biscione, fa tutti sti soldi, con queste cose, almeno riconoscesse il danno ai cittadini, almeno ponesse qualche servizio pubblico di bus, ...
Insomma se ste antenne fanno un servizio pubblico per la collettività, che i cittadini che sopportano i danni siano ripagati.

Una rivalsa possibile
Calaone, nella foto a destra, in passato, nel 1200, poteva assomigliare ad Assisi (a sinistra). Sopra il monte Castello vi era una torre, un fortilizio (come ad Assisi), e più sotto vi era un forte castello. Il castello era circondato da  varie attività correlate  all'indotto creato dalla corte Estense. Qui si recavano i menestrelli  italiani e francesi a cantare le lodi a Beatrice e donna Giovanna. All'epoca Calaone era importante perchè costituiva una rocca di difesa più sicura dei castelli della sottostante Este.
Assisi
Calaone




Ad Assisi, nel, 1182, nacque San Francesco,  a Calaone pochi anni dopo nacquero nel giro di settanta anni,  beati Estensi, ed era un importante centro europeo...


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