Gastrofilia !
E' cosa risaputa: noi astrofili siamo "animali sociali". Ogni Luna Nuova è una buona occasione per organizzare Star Party e trasferte osservative. Spesso pure senza il benestare del nostro satellite troviamo scuse per partire tutti insieme alla ricerca di cieli tersi. Abbiamo addirittura inventato i Sun Party!! Ma cos'è che davvero ci cementa, ci rende più compatti di un branco di lupi quando si tratta di scovare un tranquillo paesino di montagna da invadere? Qual'è la molla che fa scattare il meccanismo? Ecco la mia opinione in proposito...
Sono meglio i rifrattori o gli insaccati?
Ok, abbiamo organizzato lo Star Party, fatto il pieno di carburante, controllato olio, gomme e collimazione; lo strumento è al sicuro nel bagagliaio. Si parte!! Dopo un viaggio più o meno lungo e una striminzita colazione al sacco, si arriva nel luogo prescelto, generalmente nel tardo pomeriggio. Si salutano gli amici, si approfitta dell'occasione per conoscerne di nuovi. Il sole sta per tramontare, meglio cominciare a montare tutto! Il chiacchiericcio aumenta: "Guarda, secondo me gli APO..." ; "Ho acquistato un Radian, non vedo l'ora di provarlo!" e così via... fino a che, intorno alle 20, tutti in coro si grida: "E ALLORA?? QUANDO SI MAGNA??"
Con ordine e diligenza ci si dirige tutti a tavola. Quando tutti sono seduti e pronti a cenare, l'astrofilo navigato\presidente dell'associazione\capobranco si alza con fare solenne, ottiene il silenzio con due decisi colpetti di tosse, e pronuncia a voce alta la formula rituale propiziatoria, la cui origine si perde nella notte dei tempi: "Poichè siamo tutti desiderosi di andare ad osservare il prima possibile le meraviglie del cielo, ho chiesto al cuoco di prepararci una cena leggera. Spero non sia un problema!" I cenni di assenso e gli applausi convincono il saggio astrofilo che il rituale è terminato con pieno successo. Cominciano le danze!!
Antipasto
In poco tempo la lunga tavola viene sommersa di piatti di notevoli dimensioni, colmi dei più svariati generi di affettati e latticini. L'astrofilo parte sempre in sordina, preoccupato di fare un'impressione negativa sull'appena conosciuto vicino di sedia. Ma lo straordinario potere della carne di cinghiale non perdona, e dopo pochi minuti l'atmosfera si scalda: cominciano a volare fette di prociutto e salame, ed il contegno e ormai solo una cosa che non può essere mangiata manco col pane. I più deboli, o i più provati dal viaggio in auto, cominciano a cedere. La metamorfosi è inarrestabile: le sopracciglia diventano folte e setolose, così come la peluria sul resto del corpo. Spuntano due simpatiche zanne ed una coda riccioluta. Scappano grugnendo nel bosco più vicino, per non fare più ritorno. Si narra che alcuni di loro, abbattuti da cacciatori umbri, siano ancora appesi in quel di Norcia. Finito il pane, si contano i sopravvissuti e si aspetta il primo.
Il primo
Si tratta quasi sempre di una zuppa di legumi (spesso fagioli), con un'alta percentuale di peperoncino mercuriano. Basta una cucchiaiata e si è in grado di affrontare l'inverno antartico in canottiera ed infradito: effetto collaterale del tutto trascurabile, se si pensa che l'altro è una sudorazione ai livelli di quella di Rocky Balboa nel match contro Ivan Drago. L'elevata temperatura della pietanza inoltre provoca una sete inestinguibile, solo in parte placata dalle numerose bottiglie di primitivo che passano di mano in mano, manco fossero ortoscopici Zeiss. Il contatto tra alcool etilico, fagioli e peperoncino provoca una tremenda reazione chimica nelle fauci degli astrofili, comportando una tremenda alitosi. Ecco quindi che è possibile spiegare perchè il seeing è sempre pessimo agli Star Party (e l'origine degli incendi estivi).
Il secondo
L'immancabile grigliata di carne con patate al forno. E' a questo punto che anche i più morigerati tra gli astrofili perdono ogni freno inibitore: è facilissimo vederli gironzolare intorno al tavolo, con appeso al collo un metro di salcicce piccanti a mo di collanina. Le battaglie per accaparrarsi l'ultimo cosciotto d'agnello diventano aspre, anche un rifrattorista convinto sarà capace di rinnegare il suo credo, ed osannare uno Schmidt Cassegrain, per convincere il suo migliore amico a lasciargli un pezzo di bistecca. In molti già reclinano il capo e, sbottonati i pantaloni, cominciano ad emettere una complessa sinfonia di gemiti insieme di piacere e sofferenza. Sembra che la situazione vada calmandosi... ma ecco che si ode un grido: "SUPEEERNOVAAA!!!" Tutti cercano di allontanarsi dal malcapitato in esplosione: alcuni correndo, la maggioranza rotolando. Tra possenti barriti di approvazione, si attende la fine della cena.
Frutta, Dessert, Caffè
L'ultima fase è quella, gastronomicamente parlando, meno concitata: la frutta non va infatti mangiata, perchè "dopo cena è pesante da digerire, e dopo dobbiamo andare ad osservare!!". Stesso discorso per il dessert. In realtà questa fase è dedicata alla riorganizzazione delle gerarchie interne al branco: non più l'esperienza sul campo, ma la capienza e la "sonorità" addominale fanno di un astrofilo un leader. Si comincia a chiamarsi l'un l'altro con caratteristici nomignoli stile Sioux: tra i più in voga "Peto Tonante" e "Rutto che Scompiglia i Capelli". Dopo una caraffa di caffè (a persona...) ci si reca in paranza e con aria soddisfatta sul luogo predisposto alle osservazioni, cantando a squarciagola "Romagna mia". Dopo qualche ora passata a girare in tondo intorno alla pensione, si imbocca la strada giusta: alle 3.30 si mette mano agli strumenti.
L'osservazione del cielo
I primi disagi sorgono nell'effettuare un corretto allineamento polare: i più resistenti si ritroveranno con una 10 Micron che insegue a zig-zag. Altri, dopo aver puntato Antares col cannocchiale polare, difenderanno a spada tratta il loro ragionamento cercando di convincere gli scettici che è appena avvenuto un tremendo spostamento dell'asse di rotazione terrestre. Alcuni si godranno le migliaia di euro spesi per automatizzare completamente la loro strumentazione di ripresa CCD, ronfando beatamente mentre lo Skysensor fa il lavoro sporco. Altri, dopo aver chiesto alla montatura (prima a voce, poi con la pulsantiera) di puntare la nebulosa di Orione in pieno Agosto, riprenderanno 3x10 minuti pose di luminanza in H-Alpha più 3x10 minuti pose in RGB di un simpatico praticello di montagna. La maggioranza si accontenterà di stravaccarsi su una sedia e di aspettare l'alba chiacchierando del più e del meno. All'alba, più o meno in contemporanea con la fine della digestione, si va tutti in camera a dormire... chiedendosi cosa c'è per colazione.