struttura interna della terra
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Dall'analisi dei dati diretti e indiretti a disposizione dei geofisici, si è arrivati a formulare un modello di struttura interna della terra a strati concentrici. Ogni strato è separato da quello successivo da una superficie di discontinuità, che divide zone con caratteristiche diverse in base al comportamento delle onde sismiche e dei materiali costituenti. Dall'esterno all'interno si riconoscono: |
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È la zona di cui abbiamo più informazioni, in quanto è l'unica che ha
fornito dati diretti (miniere e pozzi petroliferi). La temperatura negli strati più superficiali della crosta aumenta di 3°C per ogni 100 metri di profondità. È la parte più voluminosa, costituita da silicati di ferro
e magnesio (generalmente peridotite, roccia magmatica intrusiva costituita da
olivine e pirosseni)). Le temperature sono superiori ai 1000
gradi e consentono una parziale fusione dei minerali delle rocce. La densità
media del mantello è di 3,3 g/cm3. A 2900 km di profondità si trova la seconda discontinuità, quella di Gutenberg Comprende la parte più interna del pianeta, al di sotto della discontinuità di Gutenberg. Può essere suddiviso in due zone in base al diverso stato fisico in cui si trovano i materiali che lo compongono.
È costituito da silicati di ferro e nichel allo stato liquido; le onde S in arrivo dal mantello scompaiono quando arrivano alla discontinuità di Gutenberg . I movimenti dei materiali ferrosi sono responsabili del campo magnetico terrestre e delle sue variazioni nel tempo. La densità media della nucleo è tra i 10 e i 16 g/cm3. A 5100 km di profondità è localizzata l'ultima discontinuità, detta di Lehmann.
Il nucleo interno è la zona più centrale del
nostro pianeta, compreso tra 5100 e 6371 km circa. A queste profondità sono
presenti delle fortissime pressioni che modificano i valori di temperatura di
fusione dei materiali; le rocce che nel nucleo esterno sono liquide non riescono
più a fondere e si presentano sotto forma solida. |
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ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2007
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