C'è
un compositore che nel Novecento (seconda metà)
è stato un rilevante punto di riferimento, per
la musica contemporanea: Luciano Berio. Sia per
i neofiti del genere, che per qualsiasi studente
di composizione alle prese con lo studio della
musica dal secondo dopoguerra in poi. Quale sia
stato tutto il contributo di questo grande
compositore alla musica e all'ascolto di nuove
sonorità e quale l'eredità che ha lasciato ai
futuri compositori è cosa veramente impegnativa
da affrontare. Ma è ciò che ha impeccabilmente
fatto Patrizia Balestra. Certo è facilmente
accettabile che in musica come nell'arte in
generale, ci sia stata un'evoluzione dello
strumentario e dunque dell'apprezzamento
generale dell'opera. Tuttavia non sempre questo
progredire, nell'ultimo arco storico, è rimasto
concentrico rispetto ad un ideale di ricezione
nel quale tutti si riconoscevano. E' il caso
della musica d'avanguardia, nella quale tuttavia
Berio (ma non solo) trova un luogo eccentrico e
singolare. E' stato molto interessante,ad
esempio, conoscere le ragioni che lo hanno
spinto a trattare in maniera sistematica e
tenace, la tecnica degli strumenti, a carpire
loro quasi i segreti del suono. La nascita delle
sequenze (14) per strumento solista. Dal vivo
abbiamo ascoltato quella per clarinetto eseguita
da Angelo Di Giorgio. |