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LA  LOBBYCRAZIA

 

Pubblicato sulla rivista “Teologica” , N. 34 – settembre/ottobre 2001 www.edizionisegno.it

 

 

[1]Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini,

[2]per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità.

1 Tm. 2,1

 

Normalmente a scuola viene spiegata la differenza che passa tra le varie forme di governo: dittatura, monarchia, aristocrazia, oligarchia, democrazia ecc., ma viene, invece, taciuta una realtà politica che coinvolge molti paesi cosiddetti democratici: la lobbycrazia.

Con tale termine dev'essere intesa  una forma di governo in cui alcuni gruppi di potere (anche occulto) condizionano l'amministrazione dello Stato. Di conseguenza le leggi promulgate sono il risultato di manovre fortemente desiderate da questi esponenti che costituiscono vere e proprie lobby.

Cercherò di spiegare meglio il concetto. Con il termine democrazia s'intende comunemente la sovranità del popolo. Il potere appartiene quindi a quest'ultimo che lo delega ai vari rappresentanti mediante democratiche votazioni politiche e amministrative. Questo però sulla carta, perché se esaminiamo con attenzione ad esempio la realtà italiana, che è la più vicina, possiamo scoprire molte incrinature nella democrazia del Bel Paese. Il sindaco viene eletto dai cittadini, ma entro una ristrettissima rosa di nomi già definiti dall'apparato partitico. Un cittadino (ad es. un medico conosciuto, un conduttore tv, un ortolano, un professore ecc.) che si ponesse all'attenzione degli elettori, indipendentemente dalla logica dei partiti, non potrebbe essere votato. E ciò vale anche per i candidati politici a tutti i livelli; basta pensare ad esempio alle polemiche scoppiate sulla forzata imposizione di candidati in collegi sicuri, in barba alle aspettative degli elettori di zona. La scelta prioritaria dei cittadini indipendentemente dalle logiche di partito è stata, quindi, resa vana da tutte le riforme approntate fino ad ora.  Il capo della polizia di una città non è una carica elettiva, come non lo è il prefetto e neppure il procuratore generale della stessa città. L'autorizzazione per i politici, accusati di violazioni normative, ad essere giudicati da un tribunale della repubblica italiana non viene concessa da una giuria popolare, composta da cittadini scelti a campione tra quelli in possesso dei diritti civili e politici, ma dagli stessi colleghi di parlamento.

Anche un giudice accusato di violazioni normative non viene giudicato da una giuria popolare (come sarebbe auspicabile) da affiancare il giudice togato ma, salvo reati di competenza della Corte d'Assise, dai colleghi di altre città. Ovviamente di casi se ne potrebbero fare altri e ciascuno può rilevarli. Questi esempi dimostrano che i nostri sistemi democratici sono molto virtuali dato che, in pratica, le persone che occupano posizioni di potere escono dalla scelta e dall'elezione diretta dei cittadini. Di conseguenza il concetto che la sovranità appartiene al popolo è pura fantasia.

Allora chi comanda nelle democrazie occidentali? Si chiederà qualcuno, dal momento che lo Stato promulga leggi ed attiva, mediante i suoi organi, quanto necessario al suo funzionamento. Leggendo la numerosa  pubblica informazione riportata nel nostro link  Libri consigliati ed altra che, ogni tanto, compare in sordina su alcuni mass media, ma soprattutto in internet, è assai facile arguire che lobby di potere, ben lontane dai valori cristiani su cui è stata costruita l'Europa, riescono a condizionare il funzionamento dello Stato in modo da poter perseguire le proprie teorie o i propri interessi indipendentemente dal comune sentire. Non solo, ma cercano con vari mezzi a disposizione di condizionare il "comune sentire" tentando anche, in molti casi, di normalizzare ciò che di solito viene considerato sconveniente. Anche in questo caso si potrebbero citare molti esempi, ma preferiamo far riferimento, come caso emblematico, a quanto successo in Belgio a proposito di pedofilia dove, stando alla numerosa documentazione pubblica esistente (riportata in parte anche nel nostro link Libri consigliati), alcuni "potenti" sono riusciti a schivare la galera. Tornando in Italia possiamo chiederci come mai le leggi a tutela dei minori dai programmi considerati nocivi per il loro sviluppo fisico e morale vengono tranquillamente violate, nonostante le numerose proteste dei cittadini che compaiono nelle varie "lettere al direttore" di quotidiani e riviste. Possiamo, inoltre, domandarci per quali motivi la famiglia subisce il peggior trattamento d'Europa oppure perchè le nostre leggi permissive (in contrasto con la volontà della maggioranza dei cittadini!) consentono a numerosi delinquenti multietnici di agire praticamente indisturbati. Lascio al lettore il diletto di trovare altri esempi che dimostrano come il termine democrazia sia un concetto virtuale!

Esiste solo un rimedio a tale infernale situazione: porre Dio e la Sua Parola al centro della nostra vita personale e familiare. E' necessario quindi pregare "…. per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità…" (1 Tm. 2,2). Il resto a nostro parere è solo esercizio dialettico o esposizione di teorie sociologiche che non modificano la situazione! Un popolo che ha deciso di eliminare dal comune sentire il senso di Dio è destinato alla condanna di cui ci parla lo Spirito Santo mediante S. Paolo " Essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa" (Rm. 1,21 seg.).