E' sicuramente il corso più
appagante che si possa incontrare. Possiamo chiamarlo
psicodinamica, immaginazione creativa o anche dinamica
mentale od ancora con altri nomi. Frequentandolo prendiamo
coscienza che siamo noi e solo noi i padroni della nostra
vita. Che solo noi possiamo stabilire come e quando farla
funzionare e proprio nel modo in cui vogliamo
noi.
Riusciamo a capire innanzitutto che siamo
proprietari di una splendida automobile ed a prendere la
piena consapevolezza che magari siamo seduti sul sedile
posteriore e che pertanto possiamo anche decidere di
spostarci al posto di guida prendendocene la completa
responsabilità.
La nostra mente può essere
considerata un computer ma è vero esattamente il
contrario, in quanto è il computer che funziona -
almeno in parte - come la nostra mente. Il computer si
comporta in questo modo: ci sono dei dati che vengono
immessi e ci sono dei risultati che si ottengono. Facciamo
un esempio prendendo il più semplice computer che
esista: una banalissima calcolatrice. Se io vi inserisco un
2 ed un 3, che risultati mi dà? Posso ottenere 5, o
6, o 1, o 2/3 (due terzi), o 8, o 9, 23, 32...Qui mi fermo,
però potrei andare avanti parecchio. Cosa cambia,
vale a dire, cos'è quel qualcosa che fa sì che
si possano ottenere risultati tanto diversi, pur dando
sempre gli stessi input?
E' il "programma", evidentemente, nel
senso che se io inserisco il programma dell'addizione
ottengo 5, con quello della sottrazione ottengo -1, se
moltiplico ottengo 6, poi 2/3, e se accosto può
diventare 23 o 32 se inverto, posso elevare a potenza, ed
allora ottengo rispettivamente 8 o 9, ecc. ecc. Allora, se
tutto dipende dal programma, è importante che io
abbia il programma giusto per me, programma di
produttività, di scrittura, di disegno...
A questo punto viene naturale chiederci
come vengono inseriti i programmi nella nostra mente. Chi ce
li mette?
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Il corso di psicodinamica ci dà
tante risposte e ci fa prendere coscienza che non siamo la
nostra mente, che non siamo il nostro corpo, ma che abbiamo
una mente, che abbiamo un corpo... e ci dà tutte le
tecniche che sono indispensabili per diventare i veri
arbitri della nostra vita e molte altre cose
ancora.
E parlando di corso vediamo di esaminarlo
in modo articolato partendo dagli orari che terremo nei
corsi.
Il Corso di psicodinamica si svolge in
una arco di 20 ore circa divise in 4 giorni (o anche in un
fine settimana, sabato e domenica; o articolato in
più sere), vediamo però quello classico:
giovedì e venerdì dalla 20
alle 24, sabato pomeriggio dalle 14,30 alle 19,30; domenica
dalle 9,30 alle 13 e dalle 15 alle 19, ossia 20 ore per fare
16 esercizi che devono essere svolti in un certo modo e che
è importante fare in un tempo ravvicinato, quindi un
giorno dopo l'altro, ma con delle scansioni precise, in modo
di poter fare un discorso graduale e concentrato nello
stesso tempo.
Ognuno degli incontri è dedicato
ad un certo argomento, per esempio il giovedì sera
è interamente dedicato all'apprendimento di un certo
linguaggio della nostra mente. Di solito consideriamo la
mente in modo indifferenziato, ma in realtà ci sono
molte funzioni che la nostra mente può compiere.
Infatti il nostro cervello è un organo composto da
due emisferi, destro e sinistro, che sono separati da una
membrana centrale chiamata "corpo calloso", quindi potremmo
addirittura considerare l'organo cervello come composto da
due organi diversi, perchè i due emisferi hanno
funzioni che sono veramente molto diverse una dall'altra.
Quello a cui arriveremo attraverso il corso è di
poter utilizzare in equilibrio queste due parti così
importanti per la nostra vita.
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Per esempio l'emisfero di sinistra
è quello razionale, logico, ha la funzione che state
utilizzando adesso: state ricevendo delle informazioni,
informazioni che per alcuni sono completamente nuove ma per
altri già sentite. E allora cosa succede? Succede che
il nostro emisfero di sinistra le elabora velocemente in
modo da lasciar perdere quelle che sa già e
trattenere viceversa quelle che sono nuove, per andarle ad
archiviare in un certo posto da cui possono essere prese
quando ce ne fosse bisogno. Il mio pensiero razionale
è un'elaborazione di questi dati. Maggiori saranno i
dati (informazioni) che introduciamo e maggiormente preciso
sarà il risultato.
C'è però l'altro emisfero,
quello di destra, emisfero viceversa che entra in gioco
quando noi ci troviamo in una situazione piacevole, quando
siamo rilassati, quando ascoltiamo della musica, quando ci
troviamo in mezzo alla natura, quando il gatto che abbiamo
in braccio fa le fusa, quando svolgiamo compiti creativi
(disegnamo, dipingiamo)...
Situazioni completamente diverse da
quelle appena esaminate.
Infatti la mia mente immaginativa o
creativa, invece, si comporta in questo modo: io non
introduco niente nel computer e ad un certo punto affiora la
poesia, la sensazione di benessere, di rilassamento, la
soluzione creativa ad un certo problema, ecc., ecc.
Vedete com'è diverso? Io qui
genero qualche cosa dal nulla, mentre di là ho
bisogno di una serie di dati.
Questa parte del cervello non viene presa
in considerazione dalla nostra cultura. Gli studi al
riguardo sono recenti e sono portati avanti da studiosi e
scienziati di tutto il mondo, in particolare americani, da
più di una ventina di anni. Anche in Italia lo studio
prosegue a livello scientifico in alcune
Università.
Quindi noi abbiamo dentro di noi due
esseri che convivono, uno con mentre razionale attaccata
alla realtà oggettiva, l'altro invece che rappresenta
la creatività. Più in generale, quest'ultimo
rappresenta le doti espressive femminili, l'altro quelle
maschili.
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Presi isolatamente possono anche essere
completi, dico "anche" perchè difficilmente lo sono e
perciò vanno integrati. E questo lavoro è
proprio uno dei compiti che la psicodinamica può
assolvere e lo vedremo ampliamente nel corso.
La maggior parte di noi è abituata
al primo linguaggio, al linguaggio razionale e lo utilizza
benissimo, viceversa quello molto carente è il
linguaggio creativo anche se è stato sicuramente la
nostra forma espressiva fino all'età scolare, quindi
comincia a calare improvvisamente fino a che da adulti i
momenti di creatività sono molto ridotti durante la
giornata.
Per vivere bene , però, è
importante che i due emisferi comunichino liberamente tra di
loro e che siano in equilibrio integrando la parte non in
equilibrio e recuperando così un qualcosa di
già nostro.
A noi quindi interessa lo sviluppo della
mente creativa, ed il corso di psicodinamica del
giovedì sera è interamente dedicato
all'apprendimento di questo linguaggio, proprio
perchè solamente colloquiando con la nostra mente
creativa riusciamo ad inviarle i famosi programmi (gli
esercizi di psico) di cui si parlava prima.
In che modo si riesce ad apprendere
questo linguaggio? Utilizzando uno strumento straordinario
che è quello del riflesso o risposta condizionata.
Proprio quel riflesso per cui noi quando stiamo guidando e
vediamo gli stop dell'auto che ci precede che si accendono,
immediatamente, senza pensarci più di tanto, togliamo
il piede dall'acceleratore e lo spostiamo sul freno
premendolo. Frazioni di secondo, non ci costa fatica
perchè ormai questo movimento è diventato un
riflesso condizionato, ossia è entrato a far parte
del nostro bagaglio esperienziale con gli altri automatismi.
Ed allora, per logica conseguenza, io posso utilizzare
questo meccanismo, che tra l'altro è stato studiato
principalmente dallo scienziato russo PAVLOV nel secolo
scorso, per qualsiasi cosa mi interessi
raggiungere.
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Se mi interessa lo stato di rilassamento,
mi basta inserire uno stimolo prodotto dalla mia mente
immaginativa, ed ecco che ottegno il risultato che voglio.
Dò dei tempi. Il tempo dedicato all'inizio del corso
per ottenere questo stato, quindi per parlare il linguaggio
della mente creativa, va dai 25 ai 28 minuti, il tempo
dedicato al raggiungimento di questo stesso stato con gli
ultimi esercizi della domenica è meno di un minuto.
Questo perchè ormai il riflesso è divenuto
automatico.
Ed a noi il rilassamento, quindi il
linguaggio creativo, serve come presupposto ed in
conseguenza non abbiamo più bisogno di dedicarci ore
ed ore con altre tecniche.
Venerdì sera questo risultato
sarà raggiunto.
E parlando di psicodinamica non si
può ignorare il padre della psicodinamica che si
chiama Maxwell Maltz. E' un americano, si occupava di
chirurgia estetica. Ha scritto un libro "Psicocibernetica",
che è stato pubblicato in quasi tutte le nazioni
nazioni, in milioni e milioni di copie.
Maxwell Maltz faceva il chirurgo estetico
e quindi veniva a contatto con persone che avevano problemi
legati al loro aspetto fisico e siccome era anche una
persona semplice ed intuitiva, ha cominciato a porsi delle
domande rispetto all'andamento della curva della
soddisfazione dei suoi pazienti e ad un certo punto si
è reso conto che ogni persona ha una propria immagine
interiore di sè stessa, una propria auto-immagine che
si è creata con il proprio vissuto.
Si è perciò accorto che,
per esempio, una eventuale cicatrice deturpante molto spesso
è radicata profondamente nell'anima delle persone e
non semplicemente sulla pelle e quindi... cosa succedeva?
Succedeva che dopo l'intervento la cicatrice era scomparsa,
però la cicatrice rimaneva ancora all'interno della
persona che "si vedeva ancora con la cicatrice". E allora ha
proseguito la ricerca in questo spazio per verificare
effettivamente che cosa la persona si aspettasse, che cosa
provasse e soprattutto quale fosse l'immagine che aveva di
sè stessa e questa immagine, una volta individuata,
ha poi preso il nome di "Immagine dell'io".
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"L'immagine dell'io" è in sostanza
l'immagine che noi abbiamo di noi stessi ed è questa
l'immagine che noi proponiamo al mondo esterno. Vediamo di
capirci con un esempio.
Può succedere di incontrare una
"persona che non è bella" secondo i canoni estetici
comuni ma che però ha dentro di sè una tale
carica di calore, di gioia di vivere, di
disponibilità, che ci fa dimenticare prestissimo il
suo aspetto fisico. Ecco, questo tipo di persona ha
un'immagine dell'io in equilibrio e quindi quello che noi
recepiamo va molto al di là del suo aspetto fisico
perchè noi vediamo la sua bellezza
interiore.
Per contro può succedere di
conoscere persone estremamente gradevoli da un punto di
vista estetico, che ci attirano quindi, ma con le quali ci
sentiamo a disagio. Noi non capiamo bene il perchè,
ma si avverte il desiderio di andare via. Ecco, queste
seconde hanno un'immagine dell'io che non è ancora in
equilibrio, quindi nonostante la gradevolezza del loro
aspetto fisico, noi vogliamo prendere le
distanze.
Ma non è un rapporto
solamente fisico, ovviamente, c'è un qualche cosa che
non va, che non accettiamo nel loro modo di comportarsi, di
vedere e di fare.
Ed allora, se cominciamo a prendere
coscienza di questa immagine dell'io ed a conoscerla, ad
approfondirla, a lavorarci sopra, possono succedere delle
cose molto importanti, per esempio accettarci.
Infatti se la nostra immagine dell'io
è un'immagine per noi credibile, allora noi possiamo
proporci al mondo in un certo modo, ma se così non
fosse, se ci fosse disarmonia, allora è forse il caso
di incominciare a fare qualcosa in merito.
Questo molto brevemente per introdurre
quello che succede il venerdì sera, nel senso che
durante i lavori del venerdì sera , si comincia ad
entrare un pochino in contatto con questo aspetto di noi, in
una maniera molto completa, perchè quando si
partecipa ad un corso di psicodinamica non ci si ferma solo
alla teoria, ma la si applica e quindi si fanno degli
esercizi che permettono di entrare proprio nel vivo del
lavoro.
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E poi si farà anche un discorso
sulla malattia perchè pare proprio che dietro a tutte
le malattie ci sia un qualche cosa che si muove nel nostro
animo augurandoci anche che molto presto anche il tipo di
distinzione tra medicina psicosomatica e medicina
somatico-allopatica possa venire superato, operando e
facendo proprio il concetto di medicina olistica,
cioè di medicina che tiene in considerazione la
persona nella sua globalità, perchè noi siamo
degli esseri pluridimensionali composti da una dimensione
fisica, da una dimensione energetica, da una dimensione di
mentale, da una dimensione emotiva, da una dimensione
spirituale e tutte quante si compenetrano.
Ed allora è naturale conseguenza
il pensare che quando c'è qualche cosa che si rompe a
livello fisico, la cura non possa limitarsi alla sola
dimensione fisica, ma bisogna tener conto anche di tutte le
altre dimensioni dell'essere umano, discorso già
accennato anche in Reiki.
Dunque, riprendiamo il filo del discorso.
Siamo arrivati a venerdì sera, ed abbiamo già
parlato anche dell'immagine dell'io e proprio riferendoci al
contesto della psicodinamica. Mediante essa noi possiamo
imparare a diventare consapevoli di quale sia il nostro
stato ed il nostro modo di rapportarci agli altri.
Diventiaramo anche consapevoli se il desiderio che abbiamo
di incontrarci con le persone, se questa voglia di scambiare
effettivamente energie di amore, di amicizia, di simpatia e
di tutto quello che ne consegue, sia perchè gli altri
ci interessano veramente oppure al contrario se lo facciamo
per colmare un vuoto esistenziale.
Poi, se per un qualche motivo ci troviamo
ad essere un pò stanchi, un pò depressi, soli
insomma, o stessimo vivendo un qualcosa che non va ed in
definitiva ci troviamo a non stare particolarmente bene con
noi stessi, allora il problema si amplia e sarebbe da
approfondire.
Per rappresentarla con un esempio,
è come quando siamo costretti a stare in una sala
d'attesa per mezz'ora con qualcuno che non ci piace. Proprio
lo stesso imbarazzo terribile che si prova restando per
qualche minuto in ascensore con una persona che non ci
piace. E' terribile. Si imparano a memoria le istruzioni
dell'ascensore piuttosto che parlare con questo individuo
che ci imbarazza.
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Ora immaginate cosa significhi stare 24
ore su 24 dentro questa pelle con una persona che non ci
piace, con una persona che magari non conosciamo o di cui
non siamo consapevoli: la nostra immagine
dell'io!
Se una persona diventa consapevole del
proprio bisogno di stare con se stessa e si accetta e
comincia ad avere un certo tipo di immagine di sè, a
conoscersi, anche ad esempio attraverso "l'immagine dell'io"
di cui abbiamo parlato, allora quando si trova ed entra in
relazione con altre persone, diventa entusiasmante uscire
con l'amico caro, che si ha voglia di vedere, e poi magari
andare da una parte e poi dall'altra e poi magari ancora in
qualche altra scambiandosi nel frattempo tutta una serie di
informazioni e di messaggi, per cui quello che succede
all'esterno perde assolutamente di significato perchè
l'importante è lo scambio, la comunicazione, la
relazione fra le persone.
Tutto questo discorso per dire che, in
effetti, cominciando quindi a lavorare in un certo modo con
la psicodinamica e ad utilizzare i suoi semplici strumenti,
si raggiungono questi obiettivi, anzi direi che la
consapevolezza dell'immagine dell'io sia sicuramente il
più importante.
Siamo così arrivati a sabato e
domenica. E' molto difficile parlare degli esercizi che si
realizzano in questi giorni perchè si muovono in
quella stanza di potenziale mentale non ancora
utilizzato.
La scienza non dice ancora molto sulla
mente ed nei prossimi anni si approfondirà lo studio
degli stati di coscienza, quindi si faranno nuove scoperte
ma per intanto si conosce pochissimo.
Come sappiamo, il potenziale utilizzato
dalla nostra mente è veramente poco, si parla del
10-15% e questo significa che abbiamo comunque un potenziale
dell'85-90% non ancora utilizzato. Cosa c'è dentro a
questi oltre 4/5 di potenzialità a
disposizione?
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Possiamo pensare che esistano dei centri
di facoltà che oggi vengono chiamate
parapsicologiche, come ad esempio la telepatia, ossia la
capacità di trasmettere il pensiero senza dover
passare attraverso la verbalizzazione; la psicometria, ossia
la capacità di spostare gli oggetti senza dover
ricorrere ad uno sforzo muscolare - unicamente col pensiero;
la chiaroveggenza, ossia la possibilità di vedere
superando i limiti che la materia ci crea; la preveggenza,
ossia la capacità di individuare un certo tipo di
situazione che si verificherà più in là
nel tempo, ecc. ecc. ... sono tante le
possibilità...
Durante il sabato e la domenica non si
fanno esercizi di psicometria, ma ci sono dei gruppi di
scienziati che stanno operando in questa direzione sia negli
Stati Uniti che in Russia ottenendo risultati
importanti.
I nostri esercizi di questi due giorni ci
danno semplicemente dei messaggi di come muoverci
all'interno della dimensione spazio-temporale senza quei
limiti che si ritiene di avere, che sono limiti che ha il
corpo fisico ma non la nostra mente.
E' impossibile parlarne dettagliatamente
per questo motivo: mi sapete descrivere il sapore del mango?
Sono cose che si vedranno allora, perchè si arriva
gradatamente preparati a quel momento, a quelle
conoscenze.
In definitiva, a cosa serve la
psicodinamica dopo tutta questa lunga chiacchierata? La
psicodinamica non serve a niente e serve a tutto. La
psicodinamica è un contenitore e durante il corso si
apprendono delle tecniche, poi ciascuno riempie queste
tecniche con le cose che gli interessano. E' come possedere
un'auto ed una volta imparato a guidare ognuno va poi dove
vuole andare ed allora la psicodinamica può essere un
medoto che ci consente di smettere di fumare, o di
migliorare la propria capacità di concentrazione e di
memoria, o di sviluppare la propria creatività, o di
imparare a giocare a tennis, o perdere cattive abitudini,
pigrizia, paure ed ansie, a lavorare sull'immagine
dell'io per accettarci, per migliorarci, per piacersi...
o... o... o..., quindi quando dicevo che serve a tutto,
serve veramente per tutto quello che si desidera, per
cambiare segno alla propria vita da negativo in positivo,
serve per superare problemi di stress, per dormire, per
affrontare un esame, serve veramente per tante cose... Se
qualcuno la vuole utilizzare in questo senso, può
sicuramente farlo ottenendo magari degli splendidi
risultati. Ma sia chiaro che non sostituisce lo psichiatra o
lo psicologo o il medico, ma li può validamente
affiancare semplificando il loro compito.
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E' chiaro che noi possiamo risolvere solo
i problemi che ci toccano, i problemi reali nostri e dei
nostri amici. Si può fare anche qualcosa per quelli
in generale, per esempio per il Pianeta, ma questo è
ancora un altro discorso.
La psicodinamica viene quindi proposta
come un metodo che insegna ad ognuno a camminare con le
proprie gambe, da solo quindi e senza condizionamenti
nè dipendenza, per poter andare dove vuole, sapendo
di essere il padrone della macchina di cui sopra. E se
durante il percorso incontra degli intoppi, come già
detto, impara anche le tecniche per superarli o almeno per
recuperare la forza per conviverci.
Un'ultima importantissima cosa. Non
c'è bisogno di lavorare o dedicare più ore al
giorno per ottenere dei risultati. Però sia chiaro,
bisogna lavorare perchè la psicodinamica non è
una bacchetta magica per cui uno viene a fare il corso ed
esce un'altra persona, ma per lavorare sono sufficienti 10
minuti al giorno. E allora chi non riesce a trovare 10
minuti al giorno?
Chi proprio non riuscisse dovrebbe darsi
un regolata!
Come già detto i corsi di
psicodinamica si svolgano il giovedì sera, il
venerdì sera, il sabato pomeriggio e tutta la
domenica con un breve intervallo per il pranzo e possiamo
sicuramente iniziarne uno non appena raggiunto il numero
minimo di partecipanti. Oppure in più sere o in un
fine settimana, secondo le esigenze dei
partecipanti.
I "nuovi" sono le persone che fanno il
corso per la prima volta, e poi ci sono altre persone che
ripartecipano per la seconda, terza, ennesima
volta.
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Anche qui, come per Reiki e gli altri
corsi non è richiesto nessun abbigliamento
particolare, comodo sì ma non particolare, tanto che
si può uscire dall'ufficio, dalla fabbrica o dal
negozio e venire qui. Comunque una tuta va bene, portare un
paio di calze. Qui ci sono già materassini, cuscini e
coperte per sdraiarsi.
Per quanto riguarda i libri
sull'argomento ve ne sarà data un'ampia bibliografia
in proposito. Vi consiglio di non leggerli prima di
partecipare al corso perchè perdereste alcune
opportunità perchè gli esercizi non saranno
più spontanei. Ed anche per questo motivo, se vi
interessa il corso, non chiedete come si svolge nei
particolari a chi l'ha già frequentato, ma solamente
se vi consigliano o no di frequentarlo. Sarebbe un appagare
la curiosità, ma perdereste la parte più
spontanea, più bella, quella della
sorpresa.
E ricordate, la vita non spreca
opportunità. Vi offre le cose che potete superare e
che vi sono utili: nessuno, in questo momento, legge queste
righe per caso. Non esistono le coincidenze, tutto è
concatenato. Se state leggendo, è perchè siete
pronti ad assimilare queste nuove conoscenze e perchè
può esservi utile.
Grazie
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