fig. 4)La salita al Calvario

fig.5) La preparazione della Croce

La Salita al Calvario (fig. 4) riprende lo spartimento della Scena gaudenziana determinato dalla Croce: vi è però una maggiore rigidezza (rigidezza notata altre volte ma non così accentuata), un maggiore caricaturismo in certe figure: (quale ad es. l'uomo col gozzo all'estrema destra e i due vecchi barbuti a cavallo nelle strane fogge a noi ormai ben note degli affreschi di S. Mari.a delle Grazie e del Sacro Monte di Varallo. Si direbbe che le figure, qui si vuotino di consistenza per divenire solo manichini privi di vita interiore. Lo stesso dicasi per la Preparazione della Croce (fig. 5). Ripresi i cavalieri sul fondo della scena, piuttosto mossi tra un violento turbinare di bandiere svolazzanti; la donna dall'ampio cappello ad intrecci bianchi e gialli accanto al Cristo inginocchiato ed il Bimbo saltellante sulla Croce sono, come nella scena di Varallo, elementi a se stanti. L'insieme è più piacevole che sentito.

Migliore la Crocefissione (figg. 6a e 6b). Qui è un urgere, un accavallarsi di elementi. Le figure sui Crocifissi dominano; dietro gli Angeli vivi, mossi. Sotto, verso sinistra, il gruppo delle pie Donne con la Vergine al centro svenuta (simili ad attrici in una scena di dramma), ed a destra la figura del S. Giovanni a braccia aperte accanto ad una madre con due dolci e paffuti himbi; presso la Croce centrale la figura barbuta di un soldato sorreggente un'asta, con un'ampia fascia bianca che gli cinge la vita. Sono tutti temi questi che il pittore riprencle con fedeltà dalla Crocefissione gaudenziana delle Grazie (fig. 6c). Anche qui però una maggiore esteriorità, un irrigidimelnto di alcune figure (quali i cavalieri sul fondo) ed un maggiore manierismo di atteggiamenti e sentimenti.

fig. 6a) Crocefissione

fig.7) Compianto del Cristo morto

al quadro iniziale

Affreschi richiamati