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La Resurrezione conclude il ciclo degli affreschi di Gattinara. L'attenzione si accentra sulla figura del Cristo avvolto in ampio svolazzante sudario bianco. L'artista ha guardato a Gaudenzio, ha studiato le sue opere e ha cercato pure nella ripetizione dei motivi gaudenziani, di dare qualche cosa di suo: elementi negativi sovente, perchè di Gaudenzio non possedeva le alte doti artistiche nè il suo sentire profondamente religioso e commosso; nel complesso è però piacevole e riesce, specie nelle scene di maggiore intimità (quali l'Annunciazione, la Vergine Addolorata ed i piccoli tondi, come in certi particolari delle Storie della Passione) a raggiungere un'umanità ed una dolcezza che rasentano talvolta la vera arte. Abbiamo trattato di entrambi i vani affrescati come se eseguiti da un solo artista, pur facendo riscontrare che gli elementi negativi predominano nel gruppo delle Storie della Passione. Si direbbe che questo gruppo sia infatti di altra mano perchè artisticamente inferiore per l'esecuzione meno accurata e per una maggiore rigidezza e superficialità di composizione ed espressioni. Pensiamo sia piuttosto opera di collaborazione sotto la direzione del maestro dell'Annunciazione e dell'Addolorata, perchè i punti di contatto tra i due gruppi affrescati non mancano (specie per la Crocefissiolle e la Ressurrezione). Peccatto che questi dipinti si trovino in vani adibiti a magazzini e soggetti quindi a possibilità di deterioramento e danneggiamento continui. Speriamo sia possibile prendere dei provvedimenti in merito e che, sia l'edificio che gli affreschi, vengano restauratti al più presto per essere riportati al loro stato e dignità primitive. Rosalba Amerio
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