Giancarlo Fisichella - Leo
Turrini "Ma chi ti ha dato la patente?" Edizioni Mondadori
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
Comincia con una confessione il
libro di Giancarlo Fisichella, il figlio di un carrozziere, cresciuto in
mezzo alle automobili e oggi pilota di Formula 1: “In una notte di fine
autunno [2005] sono stato fermato dalla Polizia stradale. Stavo andando
decisamente troppo forte”.
E continua: “Così, per espiare
eccomi qua”. Una penitenza che l’autore accetta volentieri, perché
pensa che l’educazione, anche in tema di automobili, sia scarsa e zoppicante.
Dall’inizio, da quell’esame di guida a cui Fisichella fu bocciato: convinto
che bastasse guidare bene, e lo faceva fin da ragazzino, aveva trascurato
la teoria e quel foglio di quiz era più difficile di quanto pensasse
e sapesse.
Dal giorno in cui si supera l’esame
di guida e si diventa patentati, si apre davanti a molti una lunga vita
da automobilisti: la cura dell’automobile, spesso trascurata, è
indispensabile per la sicurezza; l’attenzione alle condizioni ambientali
e meteorologiche permette di guidare sicuri e di evitare incidenti; la
conoscenza delle regole del codice della strada è fondamentale ma
nessuno si preoccupa di aggiornare i vecchi patentati con le nuove norme.
Non è facile guidare bene. Il Fisico, come viene chiamato Fisichella
nel mondo della Formula 1 e dai suoi tifosi, ci propone consigli e insegnamenti,
attenzioni e ragionamenti sul mondo della quattro ruote e delle strade:
dagli incroci alla neve, dalle stragi del sabato sera ai pregiudizi di
molti automobilisti, sapendo sposare serietà e ironia al grande
amore per le automobili.
Viviamo in un mondo che va sempre
più in fretta, dove le automobili sono sempre più grosse
e potenti e quindi pericolose. Se non vogliamo finire tutti in un enorme
mucchio di automobili accartocciate le une sulle altre, è meglio
che ci fermiamo un attimo a pensare e a leggere: la vita, la nostra e quella
degli altri, è un bene troppo prezioso per poterlo mettere in pericolo
per una trascuratezza, una distrazione, un atteggiamento da bullo, un’imprudenza.
gabriella bona
|