Le recensioni on line di Gabriella
 
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    Candido Cannavò "E li chiamano disabili" Edizioni Rizzoli
    Corrado Arrigoni "Paralimpiadi" Edizioni Hoepli 
    Mariapia Martino – Nando Tonon "100 parole per lo sport" Edizioni Elena Morea
     
    Recensione di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
       
    L’entusiasmo, la volontà e la bravura degli atleti, del presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli e della presidente dei IX Giochi paralimpici Torino 2006 Tiziana Nasi non sono bastati per evitare il disastro. 
    Spenta la fiamma olimpica il 26 febbraio, Torino è tornata alla vita normale, ha archiviato sci, slitte e stone e ha pensato ad altro. La fiamma paralimpica ha attraversato piazza Castello in una giornata di sole, all’una del pomeriggio, di fronte a uno sparuto gruppo di persone; la manifestazione di apertura, a un impossibile orario delle sei pomeridiane, ha visto la diretta televisiva interrotta per fare spazio ai cartoni animati; gli atleti si sono battuti con coraggio e abilità, completamente ignorati dalla Rai; un altro braciere, piccolino, niente premiazioni in piazza Castello, un’indifferenza vergognosa; la cerimonia di chiusura proposta dalla Rai in sintesi differita; della medaglia d’oro di Silvia Parente in gigante neanche una parola sulla prima pagina della “Gazzetta dello sport”. 
    Non ci resta che leggere, di questi atleti che hanno fatto molto e che avrebbero meritato altrettanto. Forse conoscendoli, attraverso le pagine di questi libri, alla prossima occasione avremo più voglia di vederli e di festeggiarli. 
    Sulla copertina di “E li chiamano disabili” di Candido Cannavò, la fotografia di Simona Atzori, la libellula che ha incantato con la sua danza la manifestazione di apertura delle Paralimpiadi. Tra le storie dell’ex direttore della “Gazzetta dello sport” ci sono quelle di sportivi, scienziati, artisti, storie di coraggio e di energia quotidiani, il desiderio di poter guardare con speranza al futuro: “Fogar ha voluto lanciare un grido agli scettici e ai benpensanti: fermare la ricerca scientifica che esplora il potenziale di vita emerso dalle cellule staminali sarebbe una barbarie”: Un libro dedicato soprattutto a quelli che Claudio Imprudente definisce “normodotati gravi, persone che non capiscono, i veri disabili”. 
    Più tecnico, “Paralimpiadi” di Claudio Arrigoni, dopo il racconto di alcuni dei più grandi campioni paralimpici, dedica una parte del suo libro agli atleti azzurri. La storia, il medagliere di tutti i giochi, le schede delle gare in programma ai Giochi estivi e invernali, classificazioni e attrezzature nelle varie discipline, l’elenco dei siti e delle società affiliate al CIP, ci aiutano a scoprire un mondo ancora poco conosciuto. 
    “100 parole per lo sport”, arrivato in libreria a Paralimpiadi concluse, è la raccolta di testimonianze di atleti piemontesi che hanno partecipato a manifestazioni sportive per disabili: da campioni come Paola Fantato, Patrizia Saccà, Roberto La Barbera, Alvise De Vidi a chi ha appena cominciato ma tutti uniti da quel sorriso (che raramente troviamo sui volti degli atleti “normodotati”), quelli che Stefano Frassinelli definisce “uomini e donne che odiano la guerra, detestano gli eserciti ma amano combattere”. 
           
    gabriella bona 
      
 
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