Pino Lazzaro "In punta
di pennino" Edizioni Ediciclo
Cesare Sangalli
50 anni di ciclismo disegnato e raccontato
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
Due grandi passioni accomunano la
casa editrice Ediciclo e Cesare Sangalli: “quella per la bicicletta e il
ciclismo e quella per la descrizione accurata e fedele del profilo altimetrico
della strada che il ciclista deve affrontare”.
Cesare Sangalli è da più
di cinquant’anni il cartografo del Giro d’Italia. Sue sono le altimetrie,
i grafici, i disegni delle tappe, tutto quello che c’è da sapere,
per i corridori e per gli appassionati su ogni tappa. E, nonostante l’avvento
del computer, il suo lavoro è ancora fatto con il pennino e l’inchiostro
di china. Il suo primo Giro è stato quello del 1953 e da allora
tutte le strade della principale corsa a tappe italiana sono state attentamente
studiate, palmo a palmo, da Sangalli che le ha poi disegnate, sottolineandone
tutte le difficoltà, suggerendo soluzioni adatte al tipo di terreno
e di pendenza, entrando nel mondo del ciclismo come colui che rende possibile
la realizzazione delle tappe e tutti quegli aggiustamenti che sono resi
necessari dalle condizioni atmosferiche avverse, da frane e smottamenti
che improvvisamente rendono impossibile percorrere la strada stabilita.
Pino Lazzaro ha raccolto per Ediciclo
la sua storia, fatta di salite e corridori, di mappe catastali e di arrivi,
di quell’enorme difficoltà di tradurre i chilometri del Giro in
pochi centimetri su carta, di mille soddisfazioni e di qualche rimpianto
per un ciclismo che era più seguito, più amato e in cui c’erano
meno addetti ai lavori ma c’era più amicizia. Le nuove tecnologie
hanno reso più facile il lavoro ma gli hanno tolto il fascino degli
anni passati. Le strade sono oggi quasi tutte asfaltate e l’incremento
della motorizzazione ha portato a varianti di percorso più veloci
e meno pericolose, ha cancellato quel ciclismo nel fango e sul ghiaino
che lo rendeva allo stesso tempo più disagevole e più eroico.
Poi ci sono i sogni: quelli mai realizzati come il Giro dei porti italiani
e quelli che, invece, sono diventati realtà e lo sono tuttora, come
l’inserimento della salita del Gavia nel percorso del Giro e quella pietra
che Sangalli raccolse per ricordare questa impresa e che oggi si trova
nel “Museo dei sogni” di Feltre.
Fotografie, cronotabelle, mappe
del Giro e altimetrie fanno da corredo a questo libro affascinante che
ci permette di vivere la storia del Giro da un punto di vista nuovo e originale.
gabriella bona
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