Giuseppe Di Principe "Vamos
a ganar" Edizioni Sovera
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
È rimasta una delle frasi
più famose di Helenio Herrera, quel “vamos a ganar” con cui spinse
una grandissima Inter a vincere e che oggi è ricordato con amore
e nostalgia dai tifosi nerazzurri, da anni in crisi di vittorie ma non
di entusiasmo e di attaccamento alla squadra.
Giuseppe Di Principe si inserisce
in quella schiera di appassionati della Beneamata che, oltre ad amare il
calcio e l’Inter, sanno anche scrivere la propria passione, la grande delusione
degli ultimi anni, l’entusiasmo con cui iniziano ogni stagione, certi che
sarà quella giusta. Salvo, poi, doversi ricredere cammin facendo
ma senza mai scoraggiarsi, sempre continuando a ricominciare.
Ognuno scrive il proprio amore con
parole diverse ma tra gli interisti si percepisce qualche cosa di speciale:
quella capacità di resistere alle avversità che pochi tifosi
di altri grandi club faticherebbero a reggere.
Giuseppe di Principe, giovane avvocato
di Formia, la maglia nerazzurra se la sente addosso sempre, non soltanto
allo stadio e nella sua testa le speranze e i ricordi si incrociano continuamente,
assieme alla gioia di aver scelto una squadra che sente, per molti versi,
superiore alle altre. Ma quale tifoso ricorderebbe con entusiasmo quelle
due reti di Rumennigge, “i suoi gol più belli [che] non valsero
a nulla”? Soltanto un interista. Gli altri, è convinto Di Principe,
amano soltanto i gol che hanno influenzato un risultato, una classifica,
un torneo. E chi può vantarsi di aver avuto tra i propri tifosi
un personaggio unico come l’avvocato Peppino Prisco e tra i suoi campioni
un Meazza che, come diceva di lui Vittorio Pozzo, “il calcio non lo giocava
semplicemente, lo dipingeva”? O Mariolino Corso che “al pallone dava del
tu”?
L’autore ricorda la chioma di Evaristo
Beccalossi a cui piaceva “il gioco lento, il ritmo blando, il minuetto”
e ci racconta Alvaro Recoba, “un modo di giocare tutto suo, sbarazzino,
persino infantile, ma coraggioso, entusiasmante” e il capitano Javier Zanetti
che “non dà ordini solo esempi”.
Nella disputa tra ragione e sentimento,
Di Principe ha scelto l’Inter, quel suo essere elegante, aristocratica,
l’azzurro del cielo, il nero della notte e ha scritto un libro d’amore.
I tifosi interisti sono così!
gabriella bona
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