Paolo Ziliani "Non si fanno
queste cose a cinque minuti dalla fine" Edizioni Limina
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
27 marzo 1983, Genoa-Inter finisce
con la vittoria dell’Inter per 3 a 2. Il gol della vittoria è segnato
da Bagni e rappresenterebbe un buon risultato per la squadra milanese che
si ritrova a puntare alla zona Uefa e un grosso problema per i genovesi
che stanno lottando – siamo alla venticinquesima giornata di un campionato
a sedici squadre – per non retrocedere. Ma allo stadio Marassi succede
qualche cosa di strano: gli interisti non festeggiano, i genoani non si
disperano, tutti ventidue i giocatori, invece, appaiono stupiti, agitati,
increduli, volano insulti e gesti poco eleganti, negli spogliatoi finisce
in rissa, tra pugni e accuse e”in sala stampa Giorgio Vitali, direttore
sportivo del Genoa, a fine partita va incontro ai giornalisti […] ‘I dirigenti
dell’Inter devono sapere che merde sono i loro giocatori sul piano umano!’
e ancora: ‘Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine!’”
Il giorno successivo viene ufficialmente
aperta un’inchiesta sulla partita ma in pochi giorni tutto sembra dover
finire in un nulla di fatto.
Saranno i giornalisti Paolo Ziliani
e Claudio Pea, quelli del “Giorno dopo”, “definizione ironica con cui i
colleghi (sportivi) dei quotidiani che vanno per la maggiore […] marchiano
a fuoco i giornalisti della redazione sportiva del ‘Giorno’; quelli che
prendono il buco, che non hanno mai una notizia, che arrivano sempre –
per l’appunto – il giorno dopo”, a permettere che l’inchiesta vada avanti.
Grazie alle chiacchiere arrabbiate di un ristoratore che per il mancato
pareggio sul due a due ha perso una cifra notevole, i due giornalisti cominciano
a indagare, a fare interviste e a pubblicare articoli, obbliga gli altri
giornali a seguire il “Giorno” nella denuncia dello scandalo.
Lo scandalo scommesse del 1980,
quello che ha portato alle maxisqualifiche di campioni come Paolo Rossi,
Albertosi, Giordano, Manfredonia e alla retrocessione di Lazio e Milan
in serie B, è ancora fresco e il timore di essere ritornati indietro
di tre anni è grande. Nelle pagine del libro di Ziliani ripercorriamo
tutto il lavoro che per mesi il giornalista, assieme al collega Pea, ha
condotto per tentare di scoprire non soltanto i retroscena di una strana
partita ma quelli di un sistema sempre più corrotto. “Poiché
conosco abbastanza bene la storia del pugilato, ho affermato più
volte […] che ci sono stati meno incontri truccati in tutta la storia della
boxe che in una qualsiasi stagione dei nostri campionati di calcio”, scrive
Rino Tommasi nella prefazione al libro e i giovani giornalisti del quotidiano
milanese sperano, con le loro ricerche, i loro articoli e la loro denuncia,
di poter tentare di contribuire ad arginare il deterioramento sempre più
pesante del calcio italiano.
I risultati sono deludenti, per
la prima volta nella storia Inter e Genoa verranno assolte dalla Commissione
disciplinare della Lega “per insufficienza di prove”, formula che la giustizia
sportiva non prevede e che inventa appositamente per questo caso.
Leggendo, ci si domanda, a tratti,
perché riparlare oggi di una storia così lontana, finita
così male. Forse perché nel mondo del calcio continuano a
rimanere nella memoria soltanto altre cose, perché la tendenza a
dimenticare sta portando il calcio al collasso, perché tra scandali,
doping amministrativi e farmacologici, leggi assurde, pasticci di ogni
genere, di calcio, quello inteso come gioco, come competizione leale e
come festa, c’è rimasto troppo poco. E ricordare può servire.
Noi che amiamo il calcio ce lo auguriamo.
gabriella bona
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