Le recensioni on line di Gabriella
 
Recensione precedente
Prossima recensione
 
     
    Maria Ferrara "L'organizzazione dello sport" G. Giappichelli Editore 
    Recensione di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
       
      
    “Lo sviluppo dello sport e delle altre attività legate al tempo libero è andato di pari passo con lo sviluppo economico complessivo [ma] lo sport rappresenta il più chiaro esempio della rivincita, sul piano economico e sociale, delle attività reputate per lungo tempo ‘improduttive o ‘minori’”. 
    La diminuzione dell’orario di lavoro, soprattutto, ha permesso che attività ludiche e di intrattenimento si facessero strada anche nelle classi popolari e si traducessero “in crescenti aumenti di capitali, nascita e sviluppo di nuove iniziative, maggiori occasioni di lavoro , più in generale, incremento nella capacità di generare lavoro”. 
    L’ingresso dello sport nella società, il suo ruolo sempre più importante, la sua struttura e le regole a livello nazionale e internazionale, i ruoli coinvolti nella sua struttura, sono i temi del volume di Maria Ferrara “L’organizzazione dello sport”. 
    Un’attività che oggi, in Italia, riesce a creare il 2,4% del prodotto interno lordo e per la quale gli italiani destinano il 3,3% della loro spesa complessiva, non può non essere considerato un aspetto importante della nostra vita e meritare un attento studio. Certamente questa spesa è diversificata e comprende i praticanti delle varie attività sportive, gli spettatori degli eventi, i lettori di giornali sportivi e i telespettatori ma tutto ciò comporta l’esigenza di “affrontare l’analisi di questi fenomeni in un’ottica economico-aziendale”. 
    Lo sport moderno, a tutti i livelli ma soprattutto a quello più alto, dello sport professionistico, è diventato azienda, con tutte le conseguenze organizzative, normative, gestionali di qualsiasi azienda. 
    “La cultura idealistica, fondata sui valori dell’Olimpismo, ha per lungo tempo caratterizzato gli assetti organizzativi e le scelte operative di tali organizzazioni. Nel tempo questa tradizionale configurazione è stata ibridata per poi essere travolta dalla spinta alla commercializzazione ed allo sfruttamento economico dello sport”. Si è, quindi, giunti a una situazione in cui “l’enfasi sullo sport agonistico d’élite ha assorbito risorse ed energie distogliendole dalla promozione di maggiori opportunità di partecipazione [e] le risorse, non solo finanziarie ma anche e soprattutto umane, vengono attratte dallo sport agonistico, impoverendo lo sport ricreativo al punto che la sopravvivenza stessa dello sport ricreativo è stata messa in discussione”. L’aumento dei costi di una simile struttura ha comportato un continuo aumento di finanziamenti e il ruolo importante di sponsor, Stato ed enti locali per farvi fronte. Un costo che è stato assorbito in gran parte dalle strutture sportive, soprattutto negli anni in cui altri generi di intrattenimento, come cinema e teatro, hanno rischiato di mettere in crisi lo sport come maggiore attività del tempo libero. 
    È così che sono nate le varie strutture che organizzano, gestiscono, indirizzano lo sport attuale, dal comitato olimpico internazionale alle federazioni locali, tentando di dare un’omogeneità a un’attività, come quella sportiva, che ha sempre più manifestazioni che coinvolgono tutto il mondo, e quindi la necessità di regole uniformi. Lo studio di Maria Ferrara si dipana quindi in un’analisi precisa e puntuale di tutte queste strutture, dal punto di vista storico e organizzativo, dalla loro nascita, attraverso i successivi sviluppi, i cambiamenti avvenuti, fino all’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2006..  
      
    gabriella bona 
   
 
Recensione precedente
Prossima recensione