Le recensioni on line di Gabriella
 
Recensione precedente
Prossima recensione
 
     
    Emanuela Audisio "Tutti i cerchi del mondo" Mondadori Editore
    Recensione di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
      
      
    Che cos’è un’Olimpiade? Sui libri rimangono spesso soltanto i nomi di chi è riuscito a salire sul podio, le storie delle grandi imprese, i record, i  volti sorridenti e i mazzi di fiori  con cui gli  atleti salutano il pubblico e il risultato raggiunto. 
    Ma le Olimpiadi sono anche un sogno lontano e mai realizzato, sono una partecipazione che nessuno riuscirà mai a ricordare, sono anche lavoro, rinunce. 
    Le storie raccontate da Emanuela Audisio, giornalista sportiva di Repubblica, in “Tutti i cerchi del mondo” ci offrono la visione di un mondo diverso da quello che siamo abituati a trovare nei libri sui giochi olimpici. 
    Stephen Cherono è il più famoso, re dei 3000 siepi e dei 5000, ma sono molti gli atleti del Kenya che hanno dovuto rinunciare al loro nome, al loro paese, alla religione in cui sono nati e cresciuti perché il loro paese è povero e vende i propri atleti a paesi ricchi come il Qatar: il petrolio al Kenya, qualche medaglia al Qatar che non avrebbe, altrimenti, potuto vedere la propria bandiera sventolare ai Giochi. 
    Chi si ricorda di Milton Wynants? Eppure la sua medaglia d’argento l’ha vinta soltanto quattro anni fa, nel ciclismo su pista. Ma è soltanto un uruguaiano, faceva il fabbro, “prima martellava, ora pedala. Fatica uguale. Diverso modo di essere fabbri”, diverso modo di essere considerati da chi, normalmente, racconta lo sport. 
    Non è andata alle Olimpiadi ma ha corso la batteria dei 100 metri ai Mondiali di atletica: Lima Azimi arriva da Kabul e il suo tempo è 18”37’, un’eternità, nella stessa gara con le grandi campionesse , senza sponsor, con una maglietta enorme e i pantaloni della tuta, un volto vero che ridà fiducia e speranza a chi crede nello sport. 
    Triste, anche se qualcuno aveva sorriso di fronte a quello spettacolo, la batteria solitaria dell’africano Moussambani: un tempo infinito e il rischio di annegare per attraversare quella piscina in cui disputava la sua prima gara di nuoto. 
    Non andrà alle Olimpiadi Enebish, la ragazza mongola che strabiliava nelle gare con l’arco: infallibile nel suo paese è stata invitata a proseguire l’allenamento negli Stati Uniti ma i suoi risultati non sono più stati quelli di prima: l’arco è diverso ma soprattutto è diverso il mondo che la circonda, le mancano il vento e il silenzio, il padre e la vita nomade. 
    Storie di calcio, di basket, di ippica, di rugby, di atletica, di nuoto e pallanuoto ma anche storie di povertà, di razzismo, di disagio, di terrorismo, di doping e storie di solidarietà, di coraggio, di ultimi che sentono il desiderio di esserci. 
    Storie strane, protagonisti particolari, un grande affetto e tanto lavoro di ricerca, piacevoli riferimenti letterari: il libro di Audisio ci accompagna verso le prossime Olimpiadi permettendoci di leggerle in un modo diverso, più completo, più umano e più attento. 
       
    gabriella bona 
   
 
Recensione precedente
Prossima recensione