Sergio Giovanelli "Gli europei
danno i numeri" Edizioni Bradipolibri
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
Sabato 12 giugno, alle ore 18, la
sfida tra Portogallo e Grecia aprirà la dodicesima edizione degli
Europei di calcio.
Una manifestazione importante, inaugurata
in Francia con l’edizione del 1960 che vide vincitrice la squadra dell’URSS
che a Parigi, il 10 luglio, batté la Jugoslavia per 2 a 1 con gol
di Galic al 41’, di Metreveli al 49’ e di Ponedelnik al 113’. La prima
partita europea, nella fase preliminare agli Europei, si era svolta il
5 aprile 1959 a Dublino: Eire-Cecoslovacchia 2-0 con reti di Tuohy al 22’
e di Cantwell al 42’ su rigore, con Lucien Van Nuffel, belga, ad arbitrare.
Alla vigilia dell’Europeo che dal
12 giugno al 4 luglio – allo stadio Luz di Lisbona, alle 20,45, la finale
– coinvolgerà gli appassionati di tutta Europa e concentrerà
grandi giocatori negli stadi portoghesi, “Gli Europei danno i numeri” è
uno strumento prezioso per chi vuole cominciare a immergersi nell’atmosfera
dei pronostici, delle statistiche, dei ricordi. Ricordi non soltanto di
calcio ma anche di storia e di geografia: fa uno strano effetto leggere
URSS, Cecoslovacchia, Germania Est e Ovest, sapere che quella Jugoslavia
era tutt’altra cosa da quella attuale.
Il libro di Giovanelli riporta tutto
quello che per gli appassionati e per i giornalisti sportivi si dimostrerà
strumento indispensabile: squadre, giocatori, risultati, arbitri, tabellini,
date, classifiche, allenatori, numero di spettatori, presenze delle nazionali
alle varie edizioni.
40.000 giocatori, 1437 partite,
4068 gol e “i massimi”: i giocatori più presenti (il danese Peter
Schmeichel con 39 presenze tra turni preliminari e finali e l’olandese
Dennis Bergkamp con 19 nella fase finale), i capocannonieri (il croato
Davor Suker con 20 reti e Michel Platini con 8), gli arbitri con più
presenze, entrambi svedesi (Erik Frederiksson con 11 e Anders Frisk con
4), gli allenatori Richard Møller-Nielsen con 34 presenze sulle
panchine di Danimarca e Finlandia e il tedesco Hans Hubert Vogts con 11.
Le squadre che hanno partecipato a un maggior numero di edizioni sono Spagna
e URSS, sempre presenti e con 148 punti in 97 partite. Bosnia-Erzegovina
e Andorra le meno presenti, con una sola edizione. Alla fase finale è
la Germania a contare più presenze, otto, con 29 partite e tre campionati
vinti (1972 - 1980 e 1996).
L’Italia ha partecipato a tutte
le edizioni degli Europei, riuscendo a qualificarsi alla fase finale 6
volte (compreso l’attuale campionato in cui disputerà la prima partita
il 14 giugno a Guimaraes) e a vincere il campionato nel 1968, dopo la doppia
finale con la Jugoslavia giocata a Roma l’8 (1-1) e il 10 giugno (2-0)
allo stadio Olimpico, edizione che vide Gigi Riva capocannoniere con 7
reti.
Tutti i numeri, i gol, gli stadi,
le città che hanno fatto la storia degli Europei in un testo fondamentale
e unico, per arrivare alla dodicesima edizione sapendo proprio tutto quello
che è successo.
gabriella bona
info: 0114337096 – www.bradipolibri.it
|