AA. VV. "Libri e biblioteche"
Edizione Sellerio
Recensione
di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
“L’architettura fu fino al XV secolo il principale registro dell’umanità
e, durante tutto quel periodo, non è apparso al mondo un pensiero
un poco complesso che non si sia espresso in un edificio. […] Nel XV secolo
tutto cambia. […] L’invenzione della stampa è il più grande
avvenimento della storia. È la rivoluzione madre”: da quel momento,
dall’invenzione di Gutenberg, è il libro che prende il posto dell’edificio,
la letteratura quello dell’architettura. E il libro apre la strada all’autonomia
delle altre arti: “queste, dunque, si emancipano, spezzano il giogo dell’architettura,
prendono ognuna la propria strada”. L’importanza del libro nella storia
è raccontata nel saggio di Victor Hugo inserito nel volume “Libri
e biblioteche”, curato da Luciano Canfora e pubblicato da Sellerio.
Accanto ad Hugo, troviamo Adamo Chiusole, autore del ‘700 che, nella
lettera ad un amico, gli consiglia di far costruire una “libreria di buon
gusto per il vostro paese” perché, dopo la morte, possa essere degnamente
ricordato.
Umberto Eco racconta, con preziosa ironia, come organizzare una biblioteca
pubblica con la sicurezza che nessuno possa utilizzarla. Dopo qualche pagina
lo stesso autore traccia la differenza tra i libri da leggere e quelli
da consultare, tra lo sviluppo delle nuove tecnologie – preziose quando
si tratta di testi tecnici, vocabolari o guide telefoniche – e i “libri
da leggere [che] non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico”
perché il libro da leggere è uno di quei “miracoli di una
tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio,
il martello, la pentola, la bicicletta”.
Tra la paura di José Ortega y Gasset che il numero spropositato
dei libri che vengono pubblicati possa provocare una morte per soffocamento
dell’umanità e la scoperta degli strani personaggi che popolano
la biblioteca incontrati dal generale Stumm nel racconto di Robert Musil,
tra le scoperte di Gérard de Nerval alla ricerca dell’abate di Bicquoy
e una breve storia della biblioteca nei secoli di Luciano Canfora, troviamo
tutto il fascino dei libri e delle biblioteche, le diverse concezioni di
fronte al mondo della lettura, l’evoluzione attraverso il tempo del rapporto
tra libro e lettore.
“Un libro è così presto fatto, costa così poco
e può andare tanto lontano!”, scrive ancora Hugo, confrontandolo
con un palazzo o una cattedrale. E, possiamo aggiungere, è così
facile portarlo con sé, viverlo come un amico che può portarci
lontano, sentire il desiderio di conoscerlo più profondamente.
gabriella bona
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