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    AA. VV. "La mia Albania" Associazione Culturale Primalpe
    Recensione di Gabriella Bona
     
      
    Povertà, dolore, antiche tradizioni e medicina popolare, desiderio di fuga verso una vita migliore e voglia di rimanere nel paese della propria infanzia e della propria famiglia, le montagne e l’isolamento, il mare che si affaccia sul mondo: sono i temi dei racconti dell’antologia “La mia Albania”, i migliori tra quelli presentati al concorso bandito dall’Associazione Culturale Primalpe in collaborazione con la Scuola di Pace di Boves. Scritti da cittadini albanesi residenti in Albania o emigrati in Italia, sono stati pubblicati a cura della Provincia di Cuneo. 
    Sono racconti semplici, scritti da donne e da uomini che vivono o hanno vissuto in questo piccolo paese, il cui territorio è costituito per il 70% da montagne, che ha vissuto la sua storia difficile rimanendo lontano dallo sviluppo dei paesi europei. 
    “Siamo un popola antico,” scrive uno degli autori “ma abbiamo un animo da bambino, siamo usciti proprio in questo secolo dal medioevo, siamo sconvolti e disorientati e a volte sembriamo incapaci di camminare nella modernità”. 
    Lo stile narrativo accomuna tutti i racconti: è semplice, autobiografico ed affronta un solo tema, un momento particolare, che l’autrice o l’autore presenta come importante, centrale, nella propria esistenza. 
    Troviamo una pagnotta, ancora calda di forno e abilmente sottratta ad una scontrosa panettiera, la bambola fatta con un avanzo di tessuto, il momento commovente delle nozze di una sorella, l’antica bellezza di Scutari, “caposaldo veneziano nei Balcani” che si scontra con la vita di “genitori che hanno sofferto tutta la vita per non far capire ai figli quanti segni hanno impresso le sofferenze nel loro animo”. 
    L’appendice, in cui sono riassunte notizie sull’Albania, sulla sua storia, sui personaggi e le tradizioni e un piccolo dizionario italiano-albanese, conclude il libro. 
    Tutti i racconti sono pubblicati sia nella versione originale che nella traduzione italiana. E’, infatti, un lavoro nato anche a scopo didattico, per poter iniziare lo studio di una realtà tanto differente dalla nostra, per avvicinarci “all’identità del popolo albanese, a noi così geograficamente vicino seppur percepito a volte così lontano per cultura, storia e tradizione”, come scrive nella presentazione il Presidente della Provincia Giovanni Quaglia. 
       
    gabriella bona 
      
    Per informazioni o per acquistare direttamente il libro è possibile mettersi in contatto con l’Associazione Culturale Primalpe al numero di telefono 0171692565 o al numero di fax 0171435959 
     

 
 
 
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