Le recensioni on line di Gabriella
 
Recensione precedente
Prossima recensione
 
 
     
    Jacques Paradis: "Qualche buona ragione per non sparare sui vostri genitori" - Edizione Feltrinelli
    Recensione di Gabriella Bona
     
        Tutti siamo stati figli e qualcuno di noi è anche diventato genitore. Tutti abbiamo avuto la tentazione, e spesso lo abbiamo davvero fatto, di far ricadere tutti i nostri problemi e difetti sul carattere dei nostri genitori e sul tipo di educazione che ci hanno impartito. Naturalmente, i nostri pregi sono, soltanto in piccola parte, merito loro. 
    Il rapporto tra genitori e figli. le gioie e i dolori che la vicinanza e la lontananza da loro creano nella nostra infanzia e adolescenza, sono stati temi di studio da parte di educatori, medici, psicologi, psichiatri, storici, politici, sociologi, hanno portato ai risultati e alle conclusioni più diverse, hanno prodotto montagne di libri, alcuni intelligenti e interessanti, altri assolutamente inutili e noiosi. Di solito questi ultimi sono anche i più ingombranti e i più costosi. 
    Tutti, comunque, molto seri: su un tema tanto difficile, che tanti traumi, disgrazie, vite infelici ha prodotto, come è possibile ridere o anche soltanto sorridere? 
    Qualcuno ci ha provato: Jacques Paradis, con “Qualche buona ragione per non sparare sui vostri genitori”, edito da Feltrinelli, ci propone una serie di racconti divertenti e surreali che ci permettono di affrontare in modo allegro, ironico e, proprio grazie a questo, di non sentirci la pulce sotto la lente dello studioso ma in compagnia di un amico col quale capire che cosa ci è successo. 
    I vostri genitori litigano in continuazione ma, alle nozze d’oro, sono ancora innamorati come due ragazzini? La vostra mamma e il vostro papà erano figli dei fiori, autonomi scatenati, marxisti-leninisti integrali, seguaci di qualche strana religione orientale, troppo giovani o troppo anziani, separati, divorziati, risposati, assenti od ossessivamente presenti, intellettuali, psicanalisti? Il libro di Paradis aiuta a capirli e, quindi, a perdonarli. Nasce come “un grande atto di riconciliazione”e ci ricorda che “anche i [nostri] genitori hanno avuto dei genitori” e che “non ci sono solo i genitori nella vita”, ci sono anche gli altri, noi compresi. 
    Ma anche al grande riconciliatore non sfugge che c’è, però una categoria di genitori che non può essere perdonata, quella dei violenti, quella del “padre Führer che abbaia la propria impotenza attraverso l’odio”, perché “essendo stati figli martiri non è il caso di cercare di perdonare i propri genitori. E’ impossibile […] Perdonare la violenza gratuita e la stupidità significherebbe stare al loro gioco, farle esistere ancora di più nel mondo”. 
    Tutti gli altri, se si vuole, possono essere perdonati. Anche perché, come scrive Lella Costa nella prefazione “è, semplicemente meglio […] non è indispensabile, imprescindibile, fondamentale, pena chissà quali catastrofi psicoeconomicosociali […] No: solo che è meglio. Per tutti”. 
        
    gabriella bona

 
 
 
Recensione precedente
Prossima recensione