Libri per le vacanze
recensione di Gabriella
Bona
E’ ora di cominciare a pensare ai bagagli
per le vacanze e tra costumi da bagno o maglioni, tra pinne o scarponi,
tra creme per il sole o piantine dei sentieri, non dimentichiamo di mettere
qualche libro, da leggere sotto all’ombrellone o in una fresca pineta.
“Visibilità zero - Le disavventure
dell’on. Slucca”, di Carlo Fruttero, edito da Mondadori, è il classico
libro per le vacanze, leggero e piacevole, anche se tra le righe lascia
vedere con chiarezza l’attuale situazione politica, il disfacimento dei
grandi partiti, la nascita delle formazioni come quella dell’on. Migliarini
“capo del partito-scooter, piccolo ma agilissimo nel traffico politico”
di cui Slucca, “un uomo d’inazione”, fa parte e il cui ruolo è quello
di partecipare a manifestazioni, incontri, tavoli di trattativa in cui
il capo preferisce non esserci per evitare di perdere, personalmente, la
faccia o a quei momenti inutili, ma in cui bisogna garantire una presenza,
“da una mostra storica di carrozzine per bambini a una sagra dell’insalata
mista” in cui il capo non può perdere il suo tempo prezioso.
“Il fruscio del sole”, edito da Gribaudo,
è il romanzo d’esordio del giornalista torinese Paolo Casavecchia.
Una storia d’amore e di viaggio con, a sorpresa, un capovolgimento “noir”
nel finale. Un romanzo raffinato, colto, dove i libri e le stelle occupano
un posto importante, personaggi interessanti e inquietanti, paesi e città
che si incrociano con vivacità, in una spirale di passioni che trascina
il protagonista in impossibili amori: “è questa l’ironia più
grande della vita, Iosif, e te ne accorgi in un pomeriggio d’inverno, in
un locale pieno di fumo, fuori è già buio, lei è bellissima.
L’ironia è che tu ami lei che ama un altro che, forse, ama un’altra.
E quest’ultima, chi ama? A chi gira intorno, lei? Vi girate tutti intorno,
non c’è senso, non c’è pace, c’è affanno e pena”,
e con lui, in una piacevole vertigine, chi lo legge.
Per quelli a cui, e siamo molti, la
cosa che più manca in estate è il calcio, ecco due libri
che possono aiutare ad arrivare al prossimo campionato.
Darwin Pastorin ci racconta, in “Le
partite non finiscono mai” edito da Feltrinelli, “storie di calcio fuori
dal campo”. Scrive Pastorin: “Avrei voluto essere Garrincha e Anastasi,
un poco anche il Che Guevara. Alla fine, ho fatto il cronista sportivo”.
La galleria di personaggi e di manifestazioni più o meno note raccolte
nel testo è la riproposizione, riveduta e corretta, degli articoli
apparsi su “il manifesto”. Ricordi del Brasile in cui è nato e in
cui si è innamorato del calcio, della nazionale verdeoro e dei suoi
mitici personaggi, l’Italia in cui ha conosciuto il successo come giornalista
e scrittore, i viaggi, le amicizie, il tifo, le gioie, i dolori, le sorprese
e le delusioni, tutto narrato con il consueto stile appassionato e appassionante.
“Le ali ai piedi”, edito da Corbo Editore,
è frutto del lavoro di un altro giornalista sportivo: Paolo Negri
lavora presso la redazione della “Nuova Ferrara” e questo lo ha portato
a seguire una squadra, la Spal, che da molti anni non milita più
nelle categorie di vertice e a conoscere personaggi che spesso sfuggono
al grande pubblico. Giocatori che sono stati grandi, dal punto di vista
umano e sportivo, ma che spesso non hanno trovato la strada per arrivare
nelle squadre più forti, che sono rimasti in provincia, in ombra,
ma che sono stati “persone che hanno saputo, e sanno, regalarti istanti
di felicità. Non in quanto eroi della domenica, ma per il loro modo
di vivere il calcio e la vita”. Innamorato del ruolo del numero 7, Negri
scrive che “nel calcio moderno i numeri hanno perso valore. Ma chi ama
un certo tipo di calcio sa bene che cosa significa, ancora e per sempre,
il 7: è l’ala destra, è fantasia e libertà” E’ il
numero che portava il giocatore che più ha amato: Gigi Meroni, “quelle
pennellate da artista in campo e fuori” E Gigi Meroni ha portato questo
ferrarese a tifare Toro nel regno della Spal. Gli undici calciatori raccontati
nel libro: Cervellati, Cascella, Rocheteau, Capljic, Fargeon, Massara,
Albieri, Campione, De Franceschi, Suire e Airoldi, ci offono un’immagine
di un calcio diverso, più bello, più umano, che sa volare.
gabriella bona
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