TORINO – LA VISITA DI S. E. KIRILL
Il metropolita e la Sindone
TORINO - Erano dieci anni
che una delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa non veniva in
Italia. Un periodo lungo, interrotto, pochi giorni fa, dalla visita
alla Sindone di Sua Eminenza Kirill Gundiaev, Metropolita di Smolensk
e Kaliningrad e Presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del
Patriarcato di Mosca.
La delegazione ufficiale
presieduta dal Sua Eminenza Kirill , giunta a Torino venerdì 22
settembre con la benedizione di Alessio II, Patriarca di Mosca, e di Giovanni
Paolo II rappresenta un avvenimento di grande importanza per il dialogo
tra le due Chiese.
"Ho provato un'emozione
fortissima davanti alla Sindone", ha confessato il Metropolita. "La
Sindone in Russia è venerata da molte persone, la grande maggioranza
dei fedeli russi è convinta della sua autenticità - ha ricordato
-. Lo dimostra l'alto numero dei pellegrini giunti dalla Russia e
dall'Ucraina per venerare il Sacro Lino".
"Quest'esperienza spirituale
di preghiera comune è la strada migliore per superare le difficoltà
che ancora esistono - ha rilevato il metropolita in un incontro con
i giornalisti -. Sono convinto che la civiltà cristiana stia attraversando
un periodo di crisi e le sfide sono le stesse sia in Italia sia in Russia,
per questo dobbiamo lavorare insieme. Mi auguro che in un futuro
molto vicino siano superate tutte le difficoltà che esistono oggi
tra le nostre Chiese".
Ricordando la concelebrazione
serale del 31 agosto 1978, in Duomo davanti alla Sindone, con il
metropolita di Leningrado Nicodim che morì d'infarto pochi
giorni dopo tra le braccia di Papa Giovanni Paolo I e l'arcivescovo emerito
di Utrecht Jan Bernard Alfrink, Pier Giuseppe Accornero, autore del libro
"Sindone. Storia, attualità, mistero", ha domandato al Metropolita
come è cambiata la situazione da allora. "Ricordo bene il metropolita
Nicodim, ero il suo vescovo ausiliario. Sapeva che il futuro del cristianesimo
dipendeva dal dialogo.
Sono stato molte volte,
con lui, da Paolo VI. Allora il dialogo tra le due chiese era all'apogeo,
non c'erano sospetti, ed è stato così fino alla fine degli
anni '80".
Alla sollecitazione se
e quando sarà possibile l'abbraccio tra Giovanni Paolo II
e Alessio II, Kirill ha risposto: "L'abbraccio è senz'altro un gesto
di grande valenza storica, e proprio per questo non potrà
avvenire prima di aver risolto tutte le divisioni. Dovrà essere
chiaro a tutto il mondo che si tratta di un gesto senza falsità,
non dettato dalla diplomazia. La mia visita a Torino fa parte di questo
sforzo comune per superare difficoltà e divisioni.
Davanti alla Sindone ho
pregato perché l'incontro di oggi diventi l'inizio di un nuovo rapporto".
E alla provocazione
se nel cammino di chiarificazione siamo in autunno o in inverno ha ribattuto:
"In inverno, perché è più vicino alla primavera!".
Mons. Severino Poletto
all'inizio dei Vespri in Duomo davanti alla Sindone aveva saluto
la delegazione con queste parole: "E' importante che vi troviate qui a
pregare con noi e per noi davanti alla Sindone, che ci rimanda a Cesù
crocifisso e risorto, convergenza comune per le nostre due Chiese. Questa
fede è come un grande segno di unità che non si è
mai spezzata".
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