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La Nota Politica di beppe scapino
 
       
       
    Siamo giunti all'appuntamento dei referendum, mentre il governo prosegue tra polemiche ed incomprensioni.
     
    I REFERENDUM
    Avvicinandoci all'appuntamento referendario mi pare sia utile ricordare alcuni criteri che lo governano. In primo luogo bisogna imparare a non caricare questo voto - come ogni altra competizione elettorale - di significati impropri. Questo è necessario se vogliamo diventare un paese normale e responsabile. In secondo luogo il referendum prevede il diritto di astenersi dal voto: è una forma di partecipazione. In terzo luogo i referendum dovrebbero esprimere la volontà dei cittadini al di là dei partiti: è una forma di democrazia diretta e forse i partiti dovrebbero imparare a non cavalcare demagogicamente questo strumento. I partiti hanno le elezioni politiche ed amministrative per raccogliere il consenso.
     
    I LIMITI DEI REFERENDUM
    Mi pare necessario sottolineare i limiti che l'istituto referendario sta dimostrando. Assume intenti estranei alla Costituzione. E' oggetto di campagne demagogiche. Costringe i cittadini ad affrontare temi per i quali legittimamente mancano ai più le conoscenze: non si può pretendere che tutti siano esperti di diritto costituzionale… In questa maniera attraverso i referendum rischia di attuarsi una rivoluzione politica. Da una democrazia rappresentativa e parlamentare fondata sulla Costituzione ad una democrazia demagogica e priva di regole, fondata sui sondaggi.
     
    REFERENDUM E POLI
    I Poli si presentano divisi ai referendum. Ed è logico. Pertanto non sono onesti i tentativi di farsi portabandiera di soluzioni da sfruttare in caso di successo. Piuttosto credo che se non si raggiunge il quorum bisognerebbe pensare a criteri più restrittivi per indire una competizione referendaria. Il governo, in questo saggiamente, si è tenuto al di sopra delle parti impegnandosi unicamente a garantire la regolarità del voto. Pertanto non può essere toccato dall'esito della votazione, a meno di disimpegni nei sostenitori della maggioranza. La minoranza invece vede una competizione fra FI e AN ed anche all'interno di FI.
     
    UN GOVERNO INCERTO
    Mentre si prepara la competizione referendaria il Governo subisce polemiche e sconfitte: decreti legge non approvati, assenteismo di fronte all'opposizione dura delle destre, polemiche sull'attuazione delle riforme. E' fuori di ogni dubbio che i passaggi da Prodi a D'Alema e da D'Alema ad Amato hanno segnato un progressivo affievolirsi sia dell'unità della coalizione, sia della spinta riformatrice. Le polemiche sulla riforma sanitaria sono una spia di questa decadenza. La coalizione infatti si presenta divisa. I DS sentono di portare il peso maggiore ma non vedono riconosciuto il loro ruolo. Nelle formazioni di centro c'è chi opera per ridare fiato all'alleanza riformatrice, ma c'è anche chi sogna la riedizione della vecchia DC ed è pronto a ribaltoni. Se non si realizza un colpo d'ala - oggi impensabile - la coalizione rischia di giungere alle politiche impresentabile.
          
    beppe scapino

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