IVREA - PERPLESSI SULLA REALIZZAZIONE
ARCHITETTURE
OLIVETTIANE: MUSEO SI’, MA IN CHE MODO?
Un progetto ben avviato, quello del
Museo a cielo aperto delle Architetture Olivettiane; un progetto che ha
raccolto grandi consensi in linea di principio, ma anche diverse perplessità
per quanto riguarda la sua realizzazione pratica. Dalla famiglia Olivetti,
ad esempio, si è levata la voce di Davide, che con uno scritto al
sindaco Fiorenzo Grijuela - reso pubblico dalle colonne del bisettimanale
eporediese - ha detto chiaro e tondo di essere contrario al modo in cui
stanno realizzando i sentieri nel prato tra via Jervis e via Pinchia. Secondo
il progettista dell'intervento, l'architetto Enrico Giacopelli, il sentiero
serve a osservare nel modo migliore, dalla migliore distanza, gli edifici
frutto dell'ingegno degli architetti Figini e Pollini; secondo Davide Olivetti
tale intervento distrugge le ipotesi progettuali di quel prato, volutamente
lasciato senza orpelli architettonici, fontanelle o altro, sovraccaricandolo
di elementi il cui impatto risulterebbe eccessivo rispetto all'insieme
ambientale e paesaggistico.
Con Olivetti si schiera
anche la delegazione di Ivrea e Canavese del Fondo per l'Ambiente Italiano.
"Avevamo chiesto - scrive al sindaco di Ivrea la responsabile del Fai,
Mariangiola Carnevale - un incontro all'assessorato competente, chiedendo
che venissero spiegati alla cittadinanza i criteri seguiti nell'estensione
del progetto museale. Quest'incontro ci è stato promesso, ma le
dichiarazioni di Giacopelli ci fanno temere che, ormai, tutti i giochi
siano fatti". Anche secondo il Fai il nuovo sentiero finisco con il rovinare
ciò che invece vorrebbe valorizzare, con il pretesto del "punto
di vista migliore da cui osservare gli edifici olivettiani".
E altre ancora sono le
perplessità: perché inserire una pavimentazione rossa ai
piedi dei "tupiun" di Tupiun Riva? Perché non usare, come da sempre
si è fatto in Canavese per situazioni analoghe, ciottoli di fiume,
magari accompagnandoli con guide in lastre di pietra per facilitare il
passaggio a persone anziane o disabili? "E' indubbiamente più costoso
- scrive la Carnevale -, ma si poteva e doveva risparmiare sullo scempio
del sentiero nel prato". Altri timori ci sono sull'annunciata illuminazione
"di tipo scenografico". Cosa significa, si domanda il Fai? Cosa avrebbe
a che fare con l'architettura razionalista olivettiana? E quando si parla
di "stazioni di informazione", che cosa si intende?
Quello che si contesta,
in definitiva, è la scarsità di notizie dettagliate su un
progetto da due miliardi, finanziato anche dall'Unione Europea, che inciderà
in modo tutt'altro che irrilevante sul volto della città; e il fatto
che il progettista non abbia ritenuto importante, dovendo intervenire sull'identità
e sulla storia di Ivrea, ricercare un diffuso confronto con la cittadinanza,
per verificare la bontà delle proprie intuizioni. Ed eventualmente
ricalibrarle.
m.s.
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