Le dimissioni di D'Alema dopo le elezioni
amministrative hanno aperto una crisi politica difficile. D'Alema si è
troppo esposto nelle elezioni e giustamente si è dimesso. Il presidente
Ciampi ha incaricato Giuliano Amato a formare un nuovo esecutivo.
NUOVE ELEZIONI?
Il Polo e la Lega hanno invocato nuove
elezioni. Il motivo è che nel Paese c'è una nuova maggioranza
e, quindi, ogni governo di centrosinistra sarebbe delegittimato. A questo
proposito, purtroppo, bisogna ripetere un discorso che le destre nostrane
non sembrano capire. La democrazia è rispetto delle regole ed ha
al suo centro la Costituzione. Così le elezioni regionali non sono
le politiche (ad esempio in Germania il voto nei Lander non porta effetti
immediati sul governo federale). Così il Capo dello Stato deve verificare
se esista nel Parlamento una maggioranza in grado di governare. Parlare
di tradimento della volontà popolare è demagogia e non democrazia.
L'INCARICO AD AMATO
Il Presidente del Consiglio che eventualmente
può ricompattare il centrosinistra non poteva appartenere ai DS,
doveva godere di un certo prestigio e dare fiducia alle componenti centriste.
Amato impersona abbastanza queste condizioni, anche se rischia di perdere
consensi a sinistra. Inoltre Ciampi ha posto come condizione la diminuzione
del numero dei ministeri per evitare il mercato fra consensi e poltrone.
LE DIFFICOLTA'
Mentre scrivo non so l'esito del tentativo.
Amato ha di fronte a sé diverse difficoltà. La più
pericolosa, purtroppo, è legata alle pretese di poltrone in una
coalizione frantumata. La più seria è quella di proporre
un programma che, pur operando in una logica di mercato, non sia liberista.
Un centrosinistra che abbandona mire di solidarietà, che è
intollerante verso lo straniero, che è incapace di riforme non ha
ragione di esistere. Il fallimento del tentativo allora aprirebbe la strada
verso elezioni anticipate. Il timore di questo esito però non può
giustificare qualsiasi pastrocchio.
IL CENTROSINISTRA
Il centrosinistra non era preparato
alla sconfitta subita. Eppure i segnali erano numerosi. Se vuole risorgere
deve operare in primo luogo un profondo rinnovamento. In altri termini
ricostruire il progetto dell'Ulivo con la sparizione di tante piccole formazioni
e del loro potere di ricatto. In secondo luogo deve ricostruire legami
con la società civile. E' vero che la cultura dominante è
individualista, intollerante, facile preda della demagogia. Però
la politica non è solo operare nei Palazzi e nei convegni.
POLO E LEGA
Il Polo e la Lega cercano di sfruttare
il loro successo con toni demagogici. Ma non sempre questi toni sono paganti.
Piuttosto possono dimostrarsi alternativi sia facendo una opposizione seria
e corretta, sia dimostrando il loro metodo di governare nelle regioni.
La storia degli ultimi anni dimostra che è più facile vincere
che governare.
beppe scapino
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