Si sono svolte le elezioni amministrative
con una vittoria delle destre. E' una vittoria che va valutata nel suo
significato e nelle sue conseguenze.
VINCONO LE DESTRE
La vittoria delle destre è indubitabile.
La presidenza di 8 regioni su 15 si assomma alla conquista di province
e di comuni governati dal centro-sinistra. A vincere sono due destre. La
prima prevalente nel nord vede il ruolo decisivo della Lega Nord con i
progetti di devolution (diminuzione dei poteri dello stato). La seconda,
prevalente nel centro-sud, vede il peso di AN con il suo concetto di patria.
Esistono tensioni latenti nella coalizione vincente nella quale l'elemento
comune più forte sembra essere quello della lotta agli extracomunitari.
Il compito di FI, che è al centro della coalizione, è di
soffocare queste tensioni oggettive.
GLI SCONFITTI
L'elenco è lungo. In primo luogo
perde D'Alema che aveva cercato una legittimazione popolare come leader
del centro-sinistra, contribuendo alla sconfitta della coalizione. Perdono
i radicali che hanno sopravvalutato il successo nelle elezioni europee,
le meno sentite dall'elettorato. Perde chi ha pensato che l'Italia fosse
pronta a superare la mediazione dei partiti (Martinazzoli, ad esempio).
GLI ERRORI DELLA
MAGGIORANZA
La maggioranza ha affrontato queste
elezioni nella maniera peggiore possibile. In primo luogo non si è
resa conto della cultura individualistica prevalente nel paese. Essa impone
un nuovo modo di trattare temi solidaristici (immigrati, giustizia). In
secondo luogo ha subito passivamente il terreno di scontro preparato da
Berlusconi. In terzo luogo non ha smesso di essere litigiosa. Da questo
punto di vista i DS non hanno capito che in una coalizione non contano
soltanto i numeri, ma vanno valorizzate tutte le componenti. In quarto
luogo c'è stato un difetto nella comunicazione dei risultati positivi
ottenuti dal governo. Infine il centro-sinistra paga il modo nel quale
l'Ulivo è stato sepolto.
LE DESTRE
Le destre hanno vinto riuscendo ad imporre
le modalità della competizione. Toni estremistici, espressioni spettacolari.
Soprattutto le destre hanno fatto leva su tutti i motivi di scontento,
cavalcando temi come la criminalità diffusa e l'immigrazione. La
loro vittoria è netta, ma le prospettive non sono altrettanto sicure.
Mi pare che FI cerchi di riprodurre l'ultima DC, che però era ostaggio
nelle mani di alleati. L'altra prospettiva è che si ripeta lo strappo
di pochi anni fa.
IL GOVERNO
Le destre chiedono elezioni anticipate.
Non credo sia una prospettiva seria. Il voto era per le regioni e sarebbe
grave per il sistema politico legittimare un uso trasversale del voto.
E' giusto che D'Alema, che si è esposto in prima persona, si dimetta.
Ma è più democratico che la maggioranza cerchi di andare
fino al termine del suo mandato.
beppe scapino
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