La vita politica si arricchisce di temi
e di iniziative. L'approssimarsi dei referendum liberisti, le proposte
sulla par condicio, il congresso dei DS. Non c'è da attendere prospettive
rinnovatrici, ma tutto è meglio rispetto all'attesa delle ultime
dichiarazioni di Cossiga.
I REFERENDUM
I radicali hanno proposto una serie
di referendum tendenti a smantellare il Diritto dei lavoratori e a dare
un colpo allo Stato sociale. Il Governo ha rinunciato al diritto di ricorrere
alle supreme istanze giudiziarie ma si schiera, o dice di schierarsi contro.
La Confindustria e AN finora hanno preso posizione a favore dei promotori
di questi referendum. I commenti da fare sono molti. In primo luogo lo
strumento del referendum dimostra di svolgere una funzione ben lontana
rispetto a quella prevista dalla Costituzione. In secondo luogo esso si
rivela sempre più come uno strumento per non tenere conto delle
regole che caratterizzano una democrazia matura: esprimono intendimenti
demagogici. In terzo luogo questi referendum mirano a distruggere i diritti
di chi lavora in favore non della libertà ma del liberismo. Non
stupisce pertanto l'appoggio della Confindustria - gli industriali italiani
raramente sono andati oltre l'utile immediato e chi lo ha fatto, come Adriano
Olivetti, è stato boicottato. Stupisce di più l'appoggio
di Fini che così rinnega una parte del suo elettorato per poter
godere del favore di poteri forti e per mettere in crisi l'alleato-rivale
Berlusconi.
LA PAR CONDICIO
Finalmente una proposta di legge sulla
par condicio è in discussione. E' una discussione spinosa per l'anomalia
della situazione italiana con il ruolo di Berlusconi. L'elaborazione della
legge deve prescindere però dalla presenza del leader di FI. Negli
USA Carter dovette far riconvertire i suoi beni (arachidi) da un gestore
che non poteva controllare e alla fine ebbe anche delle perdite. Ma accettò
il tutto come prezzo per la democrazia. Le arachidi non hanno un peso politico
pari alle televisioni.
IL CONGRESSO DEI
DS
Si apre a Torino il Congresso dei DS.
E' un congresso con una certa importanza. I DS sono chiamati a scegliere
una linea politica capace di coinvolgere le forze del centro-sinistra.
Per raggiungere questo obiettivo quali sono gli strumenti da utilizzare.
In primo luogo si tratta di elaborare una serie di valori che costituiscano
i punti di riferimento: solidarietà, crescita culturale, apertura
razziale, ad esempio. In secondo luogo vanno individuati alcuni obiettivi
- ben delimitati e concreti - che vanno realizzati. In terzo luogo non
vanno messe in disparte le ispirazioni di fondo della storia dei DS: altrimenti
identità e coerenza andranno perse.
RITORNO ALLA POLITICA
Il rischio attuale per le forze politiche
è di valutare tutto soltanto in termini elettorali. Credo che la
politica sia qualcosa di più serio: è mirare a governare
nella coerenza ed è accettare pertanto anche di perdere.
beppe scapino
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