Una crisi strana che sembra concludersi
con un nuovo governo guidato da D'Alema.
UNA CRISI STRANA
E' difficile capire il perché
della crisi che ha investito il governo del centro sinistra. Soltanto criteri
mutuati dalla prassi in vigore nella prima repubblica riescono a rendere
conto di questi fatti. Il desiderio di "visibilità" di piccoli partitini;
questioni personali; tatticismi in vista del futuro;… D'Alema sconta il
suo patto d'origine con Cossiga. Il suo governo è stato un errore
politico, non certo un atto anticostituzionale. Quell'errore politico ha
creato le condizioni per questa crisi.
LEGITTIMAZIONE POPOLARE?
Il Polo invoca nuove elezioni perché
sarebbe stata tradita la volontà popolare espressa nelle ultime
elezioni politiche. Argomento suggestivo ma privo di validità costituzionale.
Il governo riceve legittimazione dal Parlamento. D'altra parte secondo
questo ragionamento solo Prodi avrebbe governato legittimamente. Il governo
Berlusconi infatti si reggeva sulla conversione improvvisa di Tremonti
e sul voltafaccia della Lega che agli elettori aveva promesso che mai sarebbe
andata al governo con AN. Allora con senso politico e rispetto della Costituzione
nessuno parlò di tradimento. Anche nella polemica bisogna essere
seri. Una cosa è una distorsione della logica politica. Altra cosa
è una distorsione della logica costituzionale.
IL TRASFORMISMO
La distorsione politica che ha segnato il passaggio dall'Ulivo (governo
Prodi) al centro-sinistra (governo D'Alema) è accompagnata dal fenomeno
endemico della politica italiana, cioè il trasformismo. Se c'è
stata una trattativa basata sul denaro dovrà intervenire la Magistratura.
Ma sono molto diverse le "conversioni" che si concludono in un ministero?
Mi pare però che il trasformismo sia collegato coll'importanza che
viene data al "Centro", entità politica indefinita e spesso luogo
di transito da una poltrona all'altra. Finchè l'elettore non entrerà
in una logica bipolare dovremo subire questi fatti.
UN D'ALEMA BIS?
Al momento in cui scrivo non so quali esiti avrà il tentativo
di D'Alema di formare il nuovo governo. E' certo che una soluzione che
non chiarisca le posizioni delle componenti della maggioranza o che sia
dettata dalla paura delle elezioni è destinata a intorbidire la
vita politica. Non è necessaria una maggioranza larga, ma una sicura
e leale. Altrimenti è meglio cercare altre soluzioni
CHE FARE?
Credo che il governo debba fondarsi su alcune basi chiare. In primo
luogo una partecipazione sincera ma anche critica alla Comunità
europea. In secondo luogo indicazioni esplicite di politica economica.
In terzo luogo chiarire i contenuti della solidarietà (cioè
che tipo di stato sociale). Infine - anche se il compito toccherebbe al
Parlamento - specificare le linee istituzionali del sistema politico. Questo
vale per la maggioranza, ma anche per la minoranza.
beppe scapino
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