Lez. 4 La lunga Crisi dell'Ottocento
Lez. 5 il Catalizzatore
Il problema è oggi dunque "resettare" l'architettura sulla base del paradigma dell'Informazione, come del resto lo si era già fatto precedentemente sulla base del paradigma industriale.
Questo passaggioavviene non senza dolore e non senza disvelamento di tutti gli aspetti contraddittori della crisi;
la crisi era quella innescata dalle grandi trasformazioni di tipo culturale che avevano messo fine all'idea dello spazio centrale e all'architettura prospettivizzata.

 
la logica tipologica, classificatoria, distributiva:

Boullè e Durand
rispettivamente: 1785 e 1809
 l'idea era che sulla base della ragione fosse possibile elaborare "modelli" di base sulla scorta dello studio dei monumenti antichi


 
 
 
 

 

Il repertorio si forma in questo modo;

 
 
 

 

la logica costruttiva: fine '700-tutto il 1800
Decimus Burton e Richard Turnes, Serra a Kew 1844-48 

La figura dell'ingegnere, dell'inventore dotato di raziocinio attraverso la nascita dell'ingegneria strutturale, che acquista sempre più autonomia in concomitanza agli studi sull'eleasticità dei materiali, è centrale in questo periodo. Il problema è di tipo strutturale e quindi incentrato sullo studio delle caratteristiche dei nuovi materiali sottosforzo. La qualità spaziale comincia ad abbandonare la logica del continuo, ma gli schemi su cui vivono queste tecnologie, sono ancora di derivazione accademica.

la logica dell'artigianato totale
Phili Webb Casa Rossa 1859 ca 

L'avvento dell'industria, crea forti cambiamenti sociali, all'inizio di grande squilibrio. E' sempre più evidente che l'unitarietà del mondo antico è persa. Sulla scia di questa nostalgia, si guarda "all'artigianato totale", del Medio Evo come modello sociale in grado di riscattare le lacerazioni del presente, posizione questa assolutamente di retroguardia, che ha come esito quello di riscoprire e interpretare tutto un certo repertorio formale del passato.

l'inerscambiabilità e lo stile
Horta, Casa Van Eetvelde, Bruxelles 1897-1900

Gli stili, implicitamente sollevano la questione delLo stile unitario:
questo è quanto si propone l'art noveau, che liberando il progetto dalla grammatica degli ordini lo orienta verso una nuova espressività fondata sulla linea curva sinuosa e spesso mutuata dalla natura. Con le sue declinazioni locali (liberty, ecc), l'art noveau appare come sorta di ripiegamento poetico ed espressivo, privo però della capacità di aggredire il  cuore del problema.

simbolo di questa contraddizione e emblema dell'equivoco è la stazione di Milano:
la stazione ferroviaria,infatti, simbolo del nuovo mondo che si struttura sulle vie di comunicazione, centro di flussi in entrata e in uscita viene risolta attraverso un pacchetto di derivazione rinascimentale, dove si vuole dar lustro al nuovo tema, senza però comprenderne le profonde implicazioni simboliche.
vediamo ora quali sono però i nuovi fermenti di questo clima culturale complesso

Cezanne Drappo

Picasso Demoiselles d'avignon 1907 ca 
Le logiche analitiche, delle forme semplici;
La logica dell'inconscio;
la ricerca deli nuovo paesaggio;

la realtà è frammento, pezzo, simbolo stesso di un'unità perduta

>>>l'arte quindi può essere procedimento analitico di scomposizione delle forme e astrazione;
della loro aggressione;
e logica di distruzione.

 
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