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Pagina autografata dell'Infinito
di Leopardi.
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Nella seconda metà del '700
si afferma, in Inghilterra e in Germania, un movimento letterario in netto
contrasto con l'illuminismo, il Romanticismo.
Nel Romanticismo vi si esalta il
fascino della natura, colta nei suoi aspetti più cupi e più
foschi; vi dominano immagini tenebrose e inquietanti e, soprattutto, la
vita vi appare come mistero impenetrabile dinnanzi al quale l'uomo avverte
tutta la propria nullità.
A differenza dell'Illuminismo, la
cui ideologia è fondata sull'esercizio della ragione, il Romanticismo
esalta il sentimento e la fantasia individuali; all'ateismo e allo scetticismo
del pensiero filosofico del Settecento oppone una concreta religiosità.
Si pone in luce il concetto di nazionalità
e l'idea che ogni popolo abbia una "missione" da compiere per volontà
divina, nel corso della storia dell'umanità: da qui derivano il
desiderio di libertà e d'indipendenza; e il principio che ciascuna
nazione ha diritto di essere uno Stato a sé.
In campo letterario si batté
in favore di una poesia ingenua, non colta, istintiva e popolare, ispirandosi
agli antichi poeti perchè primitiva e volta a raffigurare grandi
passioni e potenti personalità; respinge tutte le letterature (italiana
in particolare) rivolte all'imitazione dei classici.
Si possono distinguere due correnti
romantiche: quella soggettiva che canta il dolore dell'uomo, il
mistero della vita e della morte, l'individuo che, come un mitico titano,
si erge a sfidare il destino, si esprime nella lirica; quella oggettiva-realistica
dove l'esigenza è quella di creare una letteratura popolare, nel
linguaggio e nei contenuti.
Nella prima è il poeta il
protagonista che spesso si identifica con il personaggio e il mondo viene
visto attraverso i suoi occhi, creando così la figura del poeta-profeta
che, come ispirato da un fuoco divino, interpreta la storia presente, rievoca
la passata, predice la futura, educando gli uomini del suo tempo agli ideali
di libertà. Nella seconda il linguaggio si esprime in prosa, sia
perché difficilmente la lirica poteva liberarsi dalla sua tradizione
di raffinata cultura che la rendeva incomprensibile ai più, sia
perché solo con la prosa lo scrittore poteva dimenticarsi e rappresentare
personaggi diversi da sé, di altre epoche o paesi, con altra mentalità,
immersi in altri problemi.
La nuova letteratura si propone di
inserire l'uomo nel flusso della storia, dandogli il suo vero volto. Di
conseguenza tutta la cultura classica, frutto di un'altra civiltà,
e considerata come modello da imitare, appariva come un peso da cui era
necessario liberarsi.
La grande conquista del Romanticismo
è il senso storico, cioè la consapevolezza che ogni momento
della storia ha un significato positivo in quanto tappa del lungo cammino
dell'umanità verso il progresso: abolizione di modelli e canoni
prestabiliti (quelli del classicismo) e accettazione di tutta l'esperienza
umana nella sua globalità.
La personalità di maggior
rilievo del Romanticismo tedesco è Goethe, nelle cui opere si esprime
principalmente il tema dell'ansia che prova l'uomo di conoscere il tutto,
insofferente dei suoi limiti; il desiderio che lo spinge a volgersi alla
conquista dell'infinito per realizzare le esigenze più profonde
del proprio spirito.
In Italia il Romanticismo ha un carattere
assai diverso da quello nordico, soprattutto perché i princìpi
della nuova cultura, per più aspetti rivoluzionaria, incontrano
nel nostro paese forti resistenze rappresentate dalla tradizione classica;
questa non viene ripudiata affatto, ma rinnovata, interpretata alla luce
delle nuove esigenze. Mancano la concezione dell'uomo come indomabile titano
e il culto della personalità eccezionale ed "eroica"; e scarsa eco
vi ha pure il potente senso del mistero (fatta eccezione per Leopardi).
I maggiori esponenti sono Foscolo, Leopardi e Manzoni, annoverando però
anche Berchet, Pellico e d'Azeglio. |
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