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Il parnassianesimo è un movimento
anch'esso sorto in Francia, che prende il nome da una raccolta di versi
di giovanissimi poeti, intitolata "Le Parnasse contemporain" e pubblicata
nel 1866 data in cui comincia a svilupparsi fino al 1876.
I giovanissimi poeti del Parnasse
(Sully-Prudhomme, de Héredia, Coppéè, Mendès)
riconoscevano come maestri Gautier, Leconte de Lisle e Baudelaire (riconosciuto
maestro dai parnassiani ma anche dai simbolisti).
I parnassiani intendevano opporsi
alla letteratura romantica, sentimentale, subiettiva ed autobiografica,
e propugnavano un'arte pudica ed eletta, staccata dal contingente, dal
personale, dal passionale.
Alla poesia romantica essi contrapponevano
una poesia serena e distaccata dall'immediata urgenza delle passioni, una
poesia ricca di cultura, affinata nel disegno e nell'esecuzione, rispettosa
della tradizione formale, innalzata sopra e fuori del mondo quotidiano
in serenità contemplativa, animata da un gusto schivo e sorvegliato
della bellezza: una poetica non proprio dell'impersonalità, quanto
del distacco, del disimpegno delle personali e civili contingenze.
C'è nel Parnasse, come è
evidente, l'eredità del grande razionalismo francese e della poesia
del gran secolo della Rinascenza, c'è anche l'eredità del
Romanticismo inteso come gusto storico della tradizione, e c'è,
infine, il fermento del grande pensiero romantico che mirava a porre i
rapporti tra sentimento e poesia, ma i parnassiani (tranne che in alcune
geniali intuizioni di Baudelaire) né ebbero vigore speculativo per
elaborare il difficile e moderno concetto della poesia (che non è
sentimento, ma visione ed elaborazione lirica di esso), né trovarono
aiuto nella tradizione di pensiero del loro paese, sicché finirono
col propugnare l'arte per l'arte, e cioè la poesia come impassibilità
e valore assoluto, gusto del cesello e dell'oreficeria.
Proposero un assurdo distacco dalla
vita, che, come è facile intendere, ben presto provocherà
l'opposizione e il capovolgimento della loro poetica: sicché dall'arte
staccata dalla vita si passerà alla identificazione della vita e
dell'arte, dall'arte come nitidità, trasparenza e cultura dell'arte
come rivelazione e novità assoluta di linguaggio: in una parola,
dal Parnassianesimo al Simbolismo. |
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