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Roma fu territorio di " azioni " partigiane e " rappresaglie " tedesche che culminarono con l' eccidio delle Fosse Ardeatine.
Si formarono dei gruppi di resistenza armata, tra i quali i più attivi furono i "Gruppi di Azione Patriottica" (G.A.P.), diretti dal P.C.I., i quali svolsero sabotaggi, attentati ed attacchi armati in pieno centro cittadino.
Il Movimento Comunità d'Italia formò con socialisti, comunisti, cattolici, anarchici e repubblicani, il raggruppamento armato " Bandiera Rossa " che sarà la formazione più numerosa della Resistenza romana, subendo anche le perdite maggiori, (187 caduti in combattimento o fucilati, 1183 uomini e donne in armi, 685 ausiliari) ufficialmente riconosciuti, ma il numero è certamente superiore .
Molto rilevante fu anche il contributo attuale del "Fronte Clandestino Militare" (F.C.M.), con il compito di riprendere le armi ed assicurare l'ordinato trapasso dei poteri dopo la ritirata tedesca.
Gran parte degli esponenti del F.C.M. della Capitale furono scoperti, arrestati e catturati, di questi 67 caddero alle Fosse Ardeatine.
Anche la popolazione romana partecipò con spirito di solidarietà, animando una resistenza passiva e sopportando con grande dignità le limitazioni alle libertà individuali che i Tedeschi imposero,per ostacolare i partigiani
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