Rubrica d'immagine ed estetica maschile a cura di Angels

Consigli utili:
Alt alle Rughe
 

 

L'UOMO DEL XXI° SECOLO: 

PIÙ CURA DI SE STESSO!

 
Oggi gli uomini dedicano maggiori attenzioni a sé stessi rispetto al passato. Sono più vanitosi? 

No! Vogliono soltanto godersi un po’ di più la loro immagine…

E le donne li preferiscono così!

 

Ormai si prendono cura del loro corpo, si profumano, si fanno le lampade, si depilano, vanno dall’estetista, si sottopongono a massaggi e lifting. Non badano a spese per una crema antirughe più costosa purchè sia veramente efficace. Insomma l’uomo del 2000 è un narciso…

Gli uomini sono sempre andati di corsa e non hanno mai avuto modo di pensare alla loro immagine, oggi però hanno capito che per loro è importante prendersi un po’ di quel tempo che, qualche volta, hanno speso inutilmente dietro professioni e carriere che, alla fine, non li hanno gratificati più di tanto.

Le donne preferiscono oltre ad un compagno sensibile ed affettuoso, anche un un uomo gradevole di aspetto, consapevole del fatto che prendersi cura di sé ( cosa fino ad ieri considerata frivola e inutile) fosse un modo per migliorare anche la salute e il benessere interiore.

Oggi c’è un uomo che su tre donne ricorre al chirurgo estetico, e ricorre alla chirurgia estetica per rimodellare il suo viso, per riparare agli zigomi cascanti, rimodellare un naso che non li soddisfa più e ritoccare la punta che ha ceduto! 

Parliamo allora di rinoplastica; non richiede tagli esterni, perché il chirurgo riduce la cartilagine del naso”entrando” dalle narici. Per accorciare un naso troppo lungo si ricorre alla tecnica “ a cielo aperto”. Il bisturi, cioè, taglia la columella(la parte tra le due narici), solleva ed elimina qualche millimetro di cartilagine. Pure il gibbo osteocartilagineo ( tipico del naso aquilino, per intenderci )viene eliminato con questa tecnica. Fine dell’intervento con piccoli punti interni ed eventualmente esterni. La medicazione viene fatta con cerotti e garze gessate.

ANESTESIA: Locale(con una o più inezioni per narice) con sedazione, ossia la somministrazione di un mix di farmaci in vena.

DURATA DELL’INTERVENTO. Poco più di un’ora.

DECORSO POSTOPERATORIO. Dolore minimo, ematomi e gonfiori. Contro questi ultimi si rimedia con un sacchetto di ghiaccio da tenere su fronte e occhi per qualche ora dopo, prima del ritorno a casa. Dopo una settimana via la garza gessata, si cambiano i cerotti e si tolgono i punti di sutura esterni. Si riprende la vita di sempre facendo attenzione agli urti.

RISULTATI. Definitivi

RISCHI. Oltre al rischio chirurgico comune a tutti gli interventi ( come le infezioni), possono esserci asimmetrie  dovute alla “cattiva “cicatrizzazione.

COSTO. Da 6-8 milioni in su.

 

C’è invece chi ricorre all’otoplastica per correggere le cosidette orecchie “a sventola” che per molti risulta essere un  complesso.

Il chirurgo effettua due prime incisioni sulla parte anteriore in alto e a metà dell’orecchio. In queste, inserisce lo scollatore per separare la cartilagine dalla membrana che la ricopre. Quindi, con una mini-raspa indebolisce la cartilagine e questa, assottigliata, si piega all' ’indietro naturalmente. Poi il chirurgo effettua un'’ncisione dietro, all'attaccatura  del padiglione auricolare, taglia un lembo di cute e rimodella la cartilagine. Infine, sutura con una decina di punti le tre incisioni.

ANESTESIA. Locale

DURATA DELL’INTERVENTO. Un’ora e mezza circa.

DECORSO POSTOPERATORIO. Dolore e sensazione di bruciore per parecchie ore. A volte, compaiono ematomi e gonfiori. E’ necessaria una leggera fasciatura a turbante ( si può nasconderla con un berretto) per circa una settimana, fino alla rimozione dei punti. Dopodiché si  applicheranno garze medicate per altri 4-5 giorni.

DURATA DEI RISULTATI. In genere definitivi. L’intervento è ripetibile.

RISCHI. Quelli comuni a tutti gli interventi chirurgici.

COSTO. A partire da 3 milioni circa per un orecchio, circa 6 per due.

 

Ma c’è anche chi ha fatto ricorso e tutt’ora ricorre alla blefaroplastica per riparare a palpebre cadenti e borse sotto gli occhi.

Nella blefaroplastica, viene eliminato con il bisturi l’eccesso di cute lungo la piega naturale della palpebra superiore. Spesso a questo intervento si associa la sospensione sopraccigliare che consiste nell’alzare il sopracciglio agganciandolo al periostio ( la membrana di rivestimento dell’osso) senza praticare altre incisioni. Per eliminare le “borse” che appesantiscono la parte inferiore dell’occhio, si incide l’interno della congiuntiva o il bordo cigliare e si rimuove il grasso di troppo.

Nella congiuntiva non occorre sutura (si rimargina da sé); sul bordo cigliare 3-4 punti.

ANESTESIA. Locale per le palpebre superiori, con sedazione per entrambe.

DECORSO POSTOPERATORIO. Si va a casa dopo poche ore. Non  si sente dolore ma si avrà gonfiore e, a volte, ematomi. Per evitarli, si tengono compresse ghiacciate per qualche ora.

Alla palpebra inferiore, si applicano due mezzelune di spugna da tenere per 3-4 giorni.

Poi si tolgono i punti. Immediato rientro in società per le blefaroplastiche superiori, altrimenti dopo una settimana.

DURATA DEI RISULTATI. Circa 8-10 anni. A volte le borse possono ricomparire. L’intervento si può ripetere.

RISCHI. Asimmetrie, “Occhio tondo”, palpebra inferiore rivoltata verso l’esterno, ma solo se si cade in mani poco esperte.

COSTI. Dai 3-4 milioni di lire in su.

 

 

LIFTING: ETERNAMENTE GIOVANI….

Un intervento richiesto spesso dai personaggi pubblici è il lifting cervico-facciale, cioè quello che solleva le guance e riduce il doppio mento, ma, a differenza di una volta, non si tira più la pelle.

TECNICA. Vengono praticate delle incisioni che dall’orecchio passano sotto il lobo e si fermano all’attaccatura dei capelli. La cute si scolla dal muscolo sottostante, se ne ritaglia l’eccesso e si rimettono in tensione la parte muscolare e la pelle. Nell’uomo si deve fare attenzione a non spostare la basetta e a non danneggiare i bulbi piliferi della barba.        Per abbreviare il decorso postoperatorio, prima di suturare, si spruzza della fibrina, un “collante” che serve anche a evitare ematomi.

ANESTESIA. Locale con sedazione.

DURATA DELL’INTERVENTO. Due ore circa.

DECORSO POSTOPERATORIO. Un bendaggio tipo casco integrale va tenuto per 24 ore. I punti si tolgono dopo una settimana. Il ritorno alla vita di sempre può avvenire anche dopo 2-3 giorni.

DURATA DEI RISULTATI. Ottimi per 8-10 anni. L’intervento è ripetibile.

RISCHI. Chi fuma può compromettere seriamente la cicatrizzazione ( si formano dei “ cordoncini” cicatriziali).

COSTI. A partire dai 5 milioni di lire in su.

 


 

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