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RAGGI
UVA?
SI, MA SENZA ESAGERARE |
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Abbronzati è bello certo…anche durante l’autunno e tutto l’inverno, quando ormai le vacanze sono lontane, e si vuole conservare quel piacevole colorito bronzo…che conferisce più fascino. Molti per questo, si sottopongono a sedute nei centri abbronzanti, sotto la luce inconfondibile delle radiazioni ultraviolette. Secondo alcuni studi, le persone che usano la lampada più di 10 volte l’anno corrono il rischio di contrarre il melanoma sette volte di più di quelli che non ne fanno uso. I dermatologi raccomandano di non superare le 20 sedute nell’arco di 1 anno, ciascuna dovrebbe almeno, avere la durata massima di 30 minuti. L’ideale sarebbe comunque un esposizione tale da provocare soltanto un leggero rossore cutaneo 8-24 ore dopo la seduta. Questo vuol dire, quindi, che chi ha la pelle con una colorazione media sopporta esposizioni più brevi rispetto alle persone con una pigmentazione naturale più accentuata. In ogni caso, è meglio non abbandonare mai la prudenza, le lampade abbronzanti, così come i raggi solari, se sono eccessivi possono in ogni caso danneggiare gli stati profondi della pelle, farla avvizzire e invecchiare prima del tempo. Però se una persona non sa rinunciare alla tintarella, il consiglio è quello di non abusarne. Una seduta ogni 10 giorni può bastare, ma è meglio intervallare con qualche interruzione. E, per sicurezza, è bene anche farsi visitare una volta l’anno da una specialista che individui eventuali alterazioni della pelle, se per esempio si hanno molti nei, è bene fare attenzione che non si alterino, in tal caso bisogna parlarne subito con uno specialista. Bisogna in ogni caso rispettare il proprio fototipo e il grado di tollerabilità della pelle, le reazioni all’esposizione, in questo modo si possono stabilire i tempi e la durata delle sedute UVA. Usiamo pure le lampade, ma con prudenza…
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