Data | 18 agosto 2003 |
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Partenza | Rifugio Dorigoni (2437m) |
Arrivo | Val martello - Rifugio Corti (2265m) |
Tempo impiegato | 5,00 ore |
Dislivello | Salita: 700m; discesa: 900m |
Quota raggiunta | 2984m (Passo di Saent) |
Dopo il temporale di stanotte, la mattina il cielo è sereno e l'aria frizzante. Anche la tappa di oggi dovrebbe essere abbastanza riposante: si va in val Martello.
Ci dirigiamo verso il passo di Saént per pascoli in lieve salita, avvicinandoci alla bastionata che chiude la vallata. Quindi saliamo con alcuni tornanti, prima su pietraie, poi arrampicandoci su roccie fino a raggiungere la cresta nei pressi del passo di Saent (2984m).
Al di la del passo sembra di essere su Marte: siamo immersi in pietraie e ghiaioni di roccia rossa punteggiate da molti piccoli ghiacciai e nevai, anche se gran parte del paesaggio e nascosto dalle nubi, il che rende l'atmosfera un po' surreale: c'è anche un'aria gelida che ci induce a indossare l'impermeabile.
Cominciamo la discesa con qualche difficoltà visto che si camminta tra pietraie, ghiaioni instabili e ghiaccio! Incontriamo alcuni laghetti in cui sono immersi dei piccoli ghiacciai e molti piccoli corsi d'acqua.
Man mano che scendiamo il terreno si fa meno instabile e possiamo camminare con più sicurezza. Ciminciamo ad avvistare i primi ciuffi d'erba, quindi il panorama si apre sulla valle sottostante dove spicca il grosso lago artificiale della val Martello: il lago Gioveretto. |
- Lago Gioveretto -
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Il sentiero prende a scendere molto decisamente con vari tornanti a ridosso di una parete rocciosa. Continuiamo così fino a raggiungere un pianoro erboso dove si procede in falsopiano. A pochi metri sotto di noi cominciano i primi alberi.
- Arcobaleno -
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Superiamo un torrente su di un ponte mezzo rotto, quindi procediamo ancora un po' prima di fermarci a pranzare davanti ad un arcobaleno: il sole va e viene, ma dietro di noi si stanno affacciando dei preoccupanti nuvoloni neri, qiundi, anche se è presto, non è il caso di indugiare troppo. |
Il sentiero procede in discesa, mai eccessiva, penentrando nel bosco, fino a raggiungere il grosso e burrascoso torrente del fondovalle: il Plima, i cui fragori già sentivamo da un pezzo. Lo attraversiamo per mezzo di un ponte molto massiccio pervenendo dall'altra parte ad una sterrata che imbocchiamvo verso sinistra, in salita. |
- Lungo il sentiero -
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In cima ad un rialzo roccioso già lo vediamo: il rifugio Corti. Per raggiungerlo però dobbiamo percorrere un po' di faticosi tornanti: circa 200m di dislivello. Mentre saliamo osserviamo la grossa gola scavata dal torrente e delle grosse cascate di acqua verdognola che cadono fragorose dalle pareti rocciose. Vicini al rifugio comincia a piovere, molto intensamente, ma con una breve corsetta riusciamo ad arrivarci prima di inzupparci...