Data | 13 agosto 2003 |
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Partenza | Rifugio Bédole (1641m) |
Arrivo | Capanna Presena (2729m) |
Tempo impiegato | 5,30 ore |
Dislivello | Salita: 1350m; discesa: 300m |
Quota raggiunta | 2973m (Passo del Maroccaro) |
Dopo la sfacchinata di ieri oggi partiamo con più ottimismo, consci del fatto che questa tappa è almeno ben definita: contiamo di arrivare al rifugio "Capanna Presena" per il passo del Maroccaro. Abbiamo solo un po' di dubbi per la discesa, poiché c'è un ghiacciaio di mezzo e non abbiamo l'attrezzatura necessaria, ma dalle informazioni che abbiamo raccolto sembra che sia possibile scendere anche senza, dato il recente ritiro del ghiacciaio.
Prendiamo il sentiero che parte dal rifugio Bédole seguendo la palina che indica il rifugio Mandron "Città di Trento". Ci addentriamo in un fitto bosco di larici; la salita inizia subito in modo deciso con diversi tornanti, ma per fortuna il mattino è ancora fresco.
Quando gli alberi cominciano a diradarsi, anche la salita diminuisce; dopo gli ultimi tornanti procediamo a mezzacosta, superando un dosso erboso e poi su roccie, godendo di un superbo panorama sui ghiacciaio dell'Adamello. Ogni tanto si incontra qualche torrente d'acqua fresca.
Giungiamo così al "Centro Studi Adamello", una baita di pietra al cui interno c'è un museo con modelli e cartelloni informativi che rappresentano e descrivono la storia e l'attuale stato glaciologico dell'Adamello. Visitiamo il museo mentre ci riprendiamo dalla faticosa salita.
Intanto la giornata si è fatta calda, ma non sembra dover arrivare ai livelli dei giorni scorsi. Vicino al museo c'è il rifugio Città di Trento (2430m) dove entriamo per procurarci il pranzo. Usciti dal rifugio assistiamo ad un operazione di soccorso con elicottero vicino al ghiacciaio dell'Adamello. Dal rifugio si possono osservare anche alcuni bei laghetti.
- Veduta sull'Adamello -
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Ripartiamo dietro al rifugio seguendo il segnavia 209 e ricominciando a salire con alcuni zig-zag tra pascoli e pietraie. Superiamo alcuni splendidi laghetti, o meglio dire pozze d'acqua, mentre dietro la veduta sull'Adamello si fa sempre più ampia. |
Intanto l'erba ha lasciato completamente posto a pietraie e sfasciumi e la salita aumenta.
L'ultimo tratto prima di giungere al passo, è il più impegnativo in quanto la notevole salita ha come base un sentiero di sfasciumi. Comunque il sentiero è in ottimo stato.
Lo spettacolo di cui si gode una volta raggiunto il passo del Maroccaro ripaga di tutto! |
- Passo del Maroccaro -
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Dall'altra parte scende il ghiacciaio di Presena, appiattito dal gatto delle nevi che lo lavora per rendere possibile lo scii estivo: notiamo infatti anche gli impianti di risalita. Dal lato da cui siamo saliti, oltre all'Adamello, notiamo un grosso lago di colore molto scuro che da sotto non si vedeva.
Ora inizia la parte più impegnativa: la discesa! Inizialmente la pendenza del ghiacciaio è lieve ed i detriti incastrati sulla superficie evitano di scivolare.
Quando la pendenza comincia ad aumentare non ci fidiamo più e preferiamo continuare a camminare sulle roccie libere sul lato sinistro.
- Capanna Presena -
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Giungiamo facilmente ad una sella da cui scorgiamo il rifugio Capanna Presena, abbastanza vicino, ma non così facile da raggiungere. Infatti le roccie su cui camminiamo divengono molto ripide; il problema maggiore è che sono molto levigate e scivolose. Il ghiacciaio sottostante in questo punto fa una curva e si possono notare piccoli crepacci: abbiamo fatto bene ad abbandonarlo! |
Con qualche difficoltà e molta prudenza raggiungiamo il ghiacciaio alla base, a poche centinaia di metri dal rifugio, in un punto in cui è molto piatto. Qui lo attraversiamo stando attenti a non scivolare aiutandoci con i detriti sulla superficie e raggiungiamo il rifugio. Tutto sommato non è stato così difficile.
Al rifugio non c'è molta gente; infatti è utilizzato prevalentemente per lo scii estivo, ma quest'anno c'è poca neve e le piste sono chiuse.
Il tempo sta cambiando, spira un vento gelido e si sta annuvolando...