Lago di Visovac
Nonostante le straordinarie bellezze dei canyon, il visitatore prova sollievo uscendo da questi strapiombi. Circa un chilometro da Suplia stina il Krka si allarga formando il lago di Visovac. E' un lago vero e proprio con un isolotto in mezzo, con il convento e una vegetazione rigogliosa. Il lago si è formato in una zona del canyon dove la pietra é più morbida. I processi idrometeorologici e il fiume stesso hanno potuto così corrodere il terreno più facilmente formando una grande vallata piena di vegetazione idrofila. |
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Il Krka qui si è trasformato in lago, anche grazie alla crescente barriera tufosa del Skradinski buk (Strepito di Skradin) che, rallentando il corso dei fiume, ha fatto alzare il suo livello. Così é stata sommersa anche la foce di Òikola, il più importante affluente dei Krka.
Il corso del Krka dai lago di Visovac fino a Skradinski buk assomiglia ad un lago serpeggiante lungo otto chilometri nel canyon alto fino a 200 m, anche se i suoi lati non sono più
tanto ripidi e rudi come quelli che abbiamo incontrato prima del lago. |
Il lago di Visovac è lungo 3,5 km, largo un km e profondo fino e 30 m. con la temperatura media invernale di 16°C (gennaio) e 27°C in estate (luglio). Quasi in mezzo al lago c'è un isolotto piatto, dalla superficie di un ettaro, ornato di verde e dagli edifici bianchi del monastero. L'alto campanile della chiesa lo rende visibile da lontano e scuri e snelli cipressi, pioppi appuntiti, olmi stricati, platani e salici piangenti lo proteggono dal sole bruciante d'estate e dalla bora d'inverno. Perciò qui regnano eterna frescura e pace, disturbate d'estate da numerosi battelli turistici a motore. La brezza estivo dondole gli oleandri e le rose fiorite, il tamerice sempreverce, i gigli e gli altri fiori decorativi. Sono altrettanto affascinanti le fresche aiuole degli orti e dei frutteti nei quali maturano nespole, mele, pere, pesche, fichi, prugne ed altra frutta. L'orto è pieno d verdura, circondata da girasoli, agavi bamb&, alloro, palme e altri alberi. Un vero orto botanico nel quale stranamente non ci sono nè gli olivi, nè i lecci che invece troviamo sulle vicine sponde del fiume. Tutta questa ricchezza floreale si trova in un solo ettaro di terreno. Questo piccolo miracolo della natura è frutto delle laboriose mani nei frati francescani e dei loro novizi ed aiutanti.
Sulle sponde del lago di Visovac cresce la canna palustre e il olodo. Qui facilmente si trova la vipera. Ogni tanto si odono l'usignolo e gli uccelli migratori (stornelli e altri uccelli cantatori), che nel loro viaggio verso il sud sostano tra i rami degli alberi. Nel Visovan c'è anche l'immancabile passero, l'amico delle dimore umane, il merlo ed il martin pescatore (alcione). Anche le rondini sono inquilini di Visovac. Nel lago non ci sono più pesci come una volta, quando esso abbondava di fauna ittica. A questo impoverimento hanno in buona parte contribuito cacciatori di frodo con la dinamite, ma anche il ripopolamento del lago nel secondo dopoguerra, con le carpe non ha aumentato il fondo ittico. Infatti, le carpe, che sono molto voraci, hanno rovinato l'equiiibrio naturale della fauna idrica, divorando le uova di trote e d altri pesci.
Anche i granchi sono quasi scomparsi. Ultimamente sembra che si stiano ripopolando. Ai tempi antichi , come oggi, il pesce veniva sterminato nel vero senso della parola. di pescava con una specie di narcotico. Si accecava il pesce spargendo nell'acqua lattice d'euforbia o ci qualche pianta simile. Il frate cronista dei convento di Visovac scrive con tristezza: "Andarono i ragazzi a pesca e portarono 500 pesci. Lo stesso giorno andò anche il maestro e portò molte anguille e trote". Oggi si potrebbe pescare qualche carpa introdotta nei lago già nel 1949. Spesso si incontra anche la lontra. |
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