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Il Parco Nazionale delle Cascate di Krka

Il Parco nazionale è un vasto territorio, pressoché immutato nel tempo, di eccezionale valore naturale. La destinazione del Parco nazionale è principalmente di carattere scientifico, culturale, educativo e ricreativo, mentre le attività turistiche riguardano la visita al Parco Nazionale. Questo parco è stato proclamato Parco nazionale nel 1985 ed è il settimo Parco Nazionale della Croazia. Si trova sul territorio della Regione (della Zupanija) di Sibenik e di Knìn, e copre 111 km2 di superficie lungo il corso del fiume Krka: due chilometri secondo la corrente da Knin fino a Skradin e il corso inferiore della Cikola. Il fiume Krka scaturisce ai piedi della Dinara vicino a Knin. Considerando la foce a delta alluvionata il corso misura 72 km circa. La superficie del bacino della Krka e di 2.088 km2 in totale. Il flusso medio annuale attraverso la grande cascata di Skradin - lo Skradinski buk e di 55 m3/s, e durante le forti piogge nel retroterra raggiunge oltre 350 m3/s. Grazie ai suoi sette letti tufacei delle cascate:
  • il Bilusica buk (22,4 m);
  • il Conca buk o Brljan (15,5 m);
  • il Manojlovacki slapovi (una serie di cascate alta 59,6 metri con la barriera maggiore di 32);
  • il Rosnjak slap (8,4 m);
  • il Miljacka slap (23,8 m);
  • il Roski slap (5,5 m);
  • la grande cascata di Skradin - lo Skradinski buk (17 barriere alte 45,7 m in totale)
  • e con un dislivello di 242 metri in totale, il fiume Krka è un esempio di fenomeno carsico. Il tufo, in altre parole la pietra calcare depositata dall'acqua, che forma le barriere tufacee, le soglie tufacee, le salienze tufacee, le cosiddette "brade", le cosiddette "cortine" e altre forme geomorfologiche, e il fenomeno di base dell'immagine odierna idrogeologica e paesistica del Parco nazionale. I letti delle cascate sono formazioni biodinamiche che crescono con il continuo processo tufaceo e oggi sono "tufo vivo".

    Flora e Fauna

    Il Parco nazionale Krka appartiene alla zona dell'Europa meridionale (mediterranea e submediterranea), che grazie alla sua posizione particolare e grazie alla composizione di mosaico di diversi tipi di dimore si distingue per la sua flora e fauna incredibilmete ricche e svariate. Sul territorio del Parco nazionale "Krka" sono state individuate più di 860 specie e sottospecie di piante, tra cui numerose specie endemiche illiriche ed adriatiche. Il Roski slap, con la sua vegetazione caratteristica di gole montagnose, e lo Skradinski buk, che offre la possibilità di osservare varie specie vegetali di barriere tufacee, sono di particolare interesse, per la ricchezza di specie vegetali, a contatto di dimore calde e secche, umide e ombrose. Nel fiume Krka vivono 18 specie di pesci, di cui 10 specie endemiche, il che annovera il fiume Krka tra i monumenti naturali di massima categoria. I canneti, le parti alluvionali dei corsi d'acqua e i prati alluvionali, sono ricchi di anfibi e di uccelli, e le boscaglie e le pietraie sono ricche di rettili. Il grandissimo numero di specie dl uccelli (222), nonché il grande significato che la Krka ha per le migrazioni primaverili e autunnali degli uccelli la annoverano tra le zone ornitologiche europee di maggior valore. Tra i mammiferi, la fauna dei pipistrelli, che comprende 18 specie, prevalentemente minacciate o in via di estinzione in Europa, è quella di maggior valore.

    La krka nella storia

    La zona del fiume Krka abbonda di testimonianze di antiche popolazioni e di numerosi monumenti storici e culturali. Le più antiche tracce che testimoniano la presenza umana accanto al fiume Krka sono i reperti preistorici di pietra e osso del paleolitico, le ceramiche del periodo neolitico, coltellini di selce, nonché frammenti di giare e di ossa. Lungo la sponda destra del fiume Krka, tra la città di Skradin e lo Skradinski buk (la grande cascata di Skradin), si trovano i resti dell'antico acquedotto della Scardona romana. Sul territorio del Parco nazionale si trovano anche i ruderi di alcune antiche fortificazioni medioevali croate del XIV secolo: Trosenj-grad (la città di Trosenj), Nocven-grad (la città di Nocven), Bogocin-grad (la città di Bogocin) e la fortificazione Kljucica che, per le sue dimensioni e per la conservazione, è una delle più importanti fortificazioni della Croazia. Tra i monumenti sacri ricordiamo la chiesa francescana con il monastero sull'isola di Visovac e il monastero "Krka" (monastero di Sant'Arcangelo).
    I mulini sulla Krka Sul Roski slap e sullo Skradinski buk si trovano numerosi mulini ad acqua e folloni ad acqua, costruzioni rurali che hanno un significato storico e culturale di grande importanza quali monumenti dell'edilizia rurale e della storia economica della zona.

    Regolamento

    Il Parco nazionale si può visitare viaggiando a bordo di un'im-barcazione su corsi d'acqua navigabili, in macchina e andando a piedi. Il Parco nazionale "Krka" organizza visite su corsi d'acqua navigabili allo Skradinski buk da Skradin, e all'isola di Visovac e al Roski slap dall'approdo di imbarcazioni sopra lo Skradinski buk. A richiesta dei visitatori si possono organizzare anche gite panoramiche alla foce del fiume Cikola. Il Parco nazionale si può visitare viaggiando in macchina su tutte le strade pubbliche carreggiabili segnate sulla carta, eccetto le zone esclusivamente pedonali dello Skradinski buk, dell'isola di Visovac e del monastero "Krka", che si possono visitare soltanto a bordo di un’imbarcazione o in autobus dell'organizzazione del Parco. Nel Parco nazionale "Krka" non è permesso ai visitatori il bagno fuori appositi luoghi espressamente segnati, non sono permesse ugualmente le immersioni subacquee, la pesca con il fucile subacqueo e la pesca ricreativa senza il permesso di pesca; è vietata pure la caccia, è raccogliere e danneggiare le piante autoctone, danneggiare il tufo, portare i cani senza guinzaglio, fotografare per scopi commerciali senza il permesso , circolare in macchina senza il permesso su strade su cui il traffico è proibito o ridotto, campeggiare e accendere fuochi fuori dei posti segnati, abbandonare i rifiuti e di inquinare l'acqua delle sorgenti ed i corsi d'acqua e circolare su barriere tufacee fuori sentieri previsti.


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